La città delle donne

IERI COME OGGI


Amo la storia e trovo la trasmissione di Bernardini “Il tempo e la storia”,non solo un modo per approfondire avvenimenti storici,ma uno spunto per riflettere su ciò che sta accadendo  da Charlie Hebdo a Nizza.Una di queste riflessioni parte da un tempo lontano:il 1909.Nel febbraio di quell’anno un gruppo di artisti legati al Manifesto del Futurismo (Marinetti) fanno pubblicare su diversi quotidiani quello che si può definire il decalogo del guerrafondaio.“Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità. Noi vogliamo glorificare la guerra - sola igiene del mondo - il militarismo, il patriottismo, il gesto distruttore dei libertari, le belle idee per cui si muore e il disprezzo della donna.”Questo gruppo di giovani guardavano agli scenari politici e tifavano per la guerra come unico mezzo per rimescolare gli equilibri esistenti.Sognavano di radere al suolo l’Europa e inneggiavano a una nuova civiltà.Non c’erano solo gli italiani Balla Boccioni,Severini e Depero ma anche stranieri come Thomas Mann che scrisse: “Come avrebbe potuto l’artista, il soldato nell’artista, non lodare Dio per la caduta di un mondo di pace di cui era così sazio, così nauseato! Guerra! Quale senso di purificazione, di liberazione, d’immane speranza ci pervase allora!”.Il nostro Giovanni Papini Scrisse in un articolo del 1914:“« Finalmente è arrivato il giorno dell'ira dopo i lunghi crepuscoli della paura. Finalmente stanno pagando la decima dell'anime per la ripulitura della terra. Ci voleva, alla fine, un caldo bagno di sangue nero dopo tanti umidicci e tiepidumi di latte materno e di lacrime fraterne. (...) Siamo troppi. La guerra è una operazione malthusiana. C'è un di troppo di qua e un di troppo di là che si premono. La guerra rimette in pari le partite. Fa il vuoto perché si respiri meglio. Lascia meno bocche intorno alla stessa tavola. E leva di torno un'infinità di uomini che vivevano perché erano nati; che mangiavano per vivere, che lavoravano per mangiare e maledicevano il lavoro senza il coraggio di rifiutar la vita.”Nietzsche è l’ispiratore di molti giovani tra cui il pittore Otto Dix che si arruolò come volontario nella guerra 1915/18.Dix scrive:”Dovevo andare in guerra,fare l’esperienza della guerra,vedere tutto con i miei occhi”.Bernardini sintetizza perfettamente il mio pensiero: “Sono giovani fuori di testa!”Molti di questi artisti moriranno,altri rimarranno profondamente segnati dall’esperienza di bestialità dove l’uomo perde la sua umanità nelle trincee fangose circondate da filo spinato.Perché ho scritto tutto questo?Trovo un parallelismo tra coloro che,nati nel nostro democratico occidente,improvvisamente decidono di aderire alla jihad del califfo di nero vestito.La religione è la motivazione?Certo…..ma non solo quella.I cattivi maestri soffiano sul fuoco oggi come allora.Poi quando chi è partito si rende conto che l’orrore è un abisso senza fondo,ormai è troppo tardi.Ora l’Is punta sugli emarginati (riscattare una vita sbagliata),sulle personalità disturbate che inseguono un delirio di onnipotenza.Cerco sempre di essere positiva ma negli ultimi tempi ho delle difficoltà a credere che è solo un brutto momento storico.Tra tiranni che organizzano colpi di Stato per far uscire allo scoperto chi gli è nemico e un popolo (turco) che lo inneggia e chiede a gran voce la pena di morte,americani che applaudono un buffone dai capelli color paglia dimentichi dei disastri fatti in passato da Bush padre e figlio,pazzi che in nome di un dio minacciano il nostro diritto ad ascoltare musica o di guardare fuochi d’artificio…..da agnostica spero che l’energia universale positiva abbia la meglio sull’oscurantismo.  http://www.raistoria.rai.it/articoli/i-pittori-della-grande-guerra/30291/default.aspx                                                                             " L'orchestra dei popoli"                                                                                   Mantra per la paceI filmati che ho girato e montato rappresentano ciò in cui credo!