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IL PIANTO DELL'AGNELLO

Zoo di Napoli, il Comune dalla parte degli animali

In attesa di comprendere le strategie per il futuro (la società che gestiva il parco ed Edenlandia è fallita), via al piano che preservi i trecento esemplari attualmente ospitati: "Difficile ipotizzare di trasferirli".

Giraffe, elefanti, leoni: il loro futuro è a rischio. Qualcuno salvi i trecento animali dello zoo di Napoli. E dovrebbe pensarci il Comune, almeno fin quando il ministero dell’Ambiente deciderà delle sorti del giardino zoologico, che potrebbe essere cancellato, dopo il fallimento della società che gestiva lo zoo insieme a Edenlandia e al cinodromo.

Così, in attesa di comprendere le strategie, urge un immediato censimento degli animali presenti nella struttura per valutarne lo stato di salute e le opzioni possibili per il loro futuro. Tra le quali, tuttavia, sembrerebbe poco percorribile la strada del trasferimento, come ha peraltro spiegato il coordinatore dei servizi veterinari dell’Asl Napoli 1, Vincenzo Caputo: «Con i dovuti adeguamenti degli spazi – ha auspicato - andrebbe salvaguardata la permanenza nella struttura napoletana».

La questione è stata affrontata in questi giorni nella commissione Ambiente del Comune di Napoli, presieduta da Carmine Attanasio: all’incontro hanno preso parte il vicesindaco Tommaso Sodano, la dirigente dell’Ufficio Tutela Animali Angela Cecere, l’Asl e diverse associazioni cittadine. A trepidare, oltre agli animali, ci sono anche i lavoratori: cento, per l’esattezza, che auspicano naturalmente soluzioni definitive ed immediate. Ma negli incontri è emersa la volontà di non mantenere la struttura con l’attuale formula, ormai anacronistica: piuttosto, si fanno largo le proposte di farne una fattoria didattica, un orto urbano o un centro per l’accoglienza di razze campane a rischio di estinzione. Fermo restando che la fauna tuttora ospitata va naturalmente salvaguardata.

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