Allora sì

Le vacanze al mare (parte 1)


E finalmente arriva il giorno in cui l'allegra famiglia partenopea si concede una settimana di assoluto riposo e parte per le vacanze di Agosto. Padre, madre e i due figlioletti puntano la sveglia alle ore 02.00 per affrontare una partenza intelligente. Direzione Sud, e più precisamente Scalea, Riviera dei Cedri, Calabria.Partenza ore 03.30 su una mitica Alfa Sud rossa con impianto a gas per risparmiare e immancabile ventilatorino nero su cruscotto per rinfrescare solo il guidatore, stipata all'inverosimile, compreso materasso sul tetto e una serie infinita di borse, borsoni, palloni, ombrelloni, giochi e canotto. La macchina arranca, ma con questo freschetto si potrà viaggiare tranquilli e spediti verso la meta.Casello dell'autostrada Salerno-Reggio Calabria. Punto di ritrovo di tutti i geni che hanno deciso di partire in piena notte. Tutti insieme. E così alle ore 12.00 ci si ritrova ancora a Sala Consilina, 45 gradi all'ombra, dopo una serie di code, cambi di carreggiata, tamponamenti, saccheggi e scazzottate all'autogrill, lavori in corso e uscite obblogatorie. Ormai la macchina è un forno, non si respira, il padre non riesce nemmeno più a toccare il volante ormai incandescente, cominciano a scarseggiare viveri e acqua  e su un cavalcavia avviene la prima apparizione: la Madonna con un vetaglio in mano alza le braccia al cielo come a dire: "Solo lui sa a che ora arriverete..." Ma la famiglia è comunque consapevole che arriverà. Prima o poi. Vivi o morti.Giunti finalmente a destinazione ci si impossessa della casa che per i prossimi giorni sarà la tana e il luogo di svago. Si disfano le valigie e si ordina un po' l'ambiente. Il padre, per non perdere l'abitudine, tira una serie di schiaffoni ai figli, anche se non hanno fatto nulla. "Papà! Ma che ho fatto!" E lui, saggio risponde: "Tu lo sai che hai fatto!" perchè sa che nella mente del ragazzino un motivo ci sarà. Tutti a nanna e domani si va al mare.Il giorno dopo è compito del padre, che per un intero anno non ha mai fatto la spesa, andare a fare provviste e comprare per i due figlioletti il cornetto al cioccolato, il bombolone e la pizzetta. Abbigliamento d'ordinanza: canottiera ascellare con annessa fuoriuscita di peli, pantaloncini corti color caki e scarpette aperte; obbligatoria la borsetta a tracolla. Obiettivo: l'unico panificio del paesello.Migliaia di uomini vestiti esattamente nello stesso modo con sotto l'ascella sinistra il giornale e nella mano destra il numeretto che indica il proprio turno. Dopo 2 ore e 46 minuti, dopo aver accoltellato quello davanti nella fila e dato una gomitata a quello accanto, finalmente ci si presenta davanti al bancone e l'amara sorpresa: il bombolone alla crema è finito! E chi glielo dice ora a casa?Tornato finalmente a casa, il padre, ridotto peggio di un profugo dopo la traversata del Mediterraneo, si scrosta il giornale dall'ascella ormai diventato carta pesta ottimo per il presepe a Natale, si scusa per la mancanza del bombolone, si becca la cazziata, ma riesce ad organizzare, tra un pianto, un urlo e uno schiaffone, la partenza per il mare. Finalmente. Che bello essere in vacanza!