Allora sì

I cinque sensi a Napoli


Per uno strano percorso dialettico, i cinque sensi a Napoli vengono associati all'apparato di riproduzione maschile. Ecco alcuni esempi.
IL TATTO. Quando si tocca qualcosa e non si capisce che cosa sia, si usa dire: "Ma che cazz č?" Viceversa, quando invece si prova una situazione nuova ed insolita al contatto, si suole dire: "Uā, č proprio coi cazzi!", come se la superficie toccata fosse irta e cosparsa di piccoli peni..
IL GUSTO. Assaggiando un cibo dal gusto spiacevole il napoletano emette una sentenza: "Ma 'sta cosa fa troppo schifo 'o cazz!" Non č ancora chiaro come sia possibile far degustare qualche cibo al proprio membro, che tra l'altro deve essere anche di gusti difficili perchč non gli piacciono parecchie cose....
L'OLFATTO. Odorando qualcosa di sgradevole, ecco la domanda: "Ma che cazz di fieto č??" In tal caso potrebbe essere associato all'odore di una persona con scarsa igiene intima....
LA VISTA. Ecco invece cosa si dice in caso di scarsa visibilitā: "Nun si vede manco 'o cazz.." Non ha lo stesso valore ma č la frase che potrebbe dire una donna in etā avanzata che č da parecchio che non ha rapporti intimi....
L'UDITO. Di rimando, quando invece non si capisce cosa stia dicendo un'altra persona, si č soliti dire: "Nun si sente manco 'o cazz..", oppure "Nun si capisce manco 'o cazz.." E' chiara l'allusione al tipico impropero con il quale viene apostrofata una persona con scarsa personalitā: "Mi sembri 'nu cazzo con le orecchie"..Tutti questi sensi, come insegnano migliaia di puntate di SuperQuark, sono comandate dal nostro cervello. Ne consegue che in caso di non comprensione del funzionamento di tale organo, ci si espliciti con: "Nun capisci manco 'o cazz."