BOTTEGA DELLE ARTI 2

Dialoghi metropolitani: Pianeta Sarajevo


Dialoghi metropolitani: Pianeta Sarajevo. Incontro con il grande Abdulah Sidran. Con Abdulah Sidran, Nicola Oddati, Sinan Gudzevic, Sergio Iagulli. Forum Universale delle culture (Ex Asilo Filangieri, Vico Maffei, 4, San Gregorio Armeno, Napoli). Giovedì 4 novembre, ore 18,30. Casa della poesia organizza a novembre la venuta in Italia di Abdulah Sidran, accompagnato da Sinan Gudzevic.Abdulah Sidran, grandissimo poeta, personaggio leggendario di Sarajevo, prosatore, sceneggiatore di Kusturica, Kenovic, ecc. personalità centrale del cinema, della letteratura e della poesia contemporanea. Ha pubblicato in edizioni italiane: La bara di Sarajevo/Sarajevski tabut, poesia, a cura di P. Del Giudice (edizioni ...bilingui: ed. “e”, Trieste, 1995 e seguenti; ed. ADV, Lugano, 2006); Il cieco canta alla sua città/Slijepac pjeva svome gradu, poesia, a cura di P. Del Giudice (edizione bilingue, ed. Saraj, Milano, 2006); Poesie scelte, a cura di Vanni Bianconi (editore Casagrande, Bellinzona, 2009); A Zvornik ho lasciato il mio cuore, teatro (ed. Saraj, Milano, 2004).Nel 2009 viene pubblicato Romanzo balcanico (Aliberti editore, pag. 928, € 37), complessa e ambiziosa opera che parte dalle scritture cinematografiche e teatrali del poeta di Sarajevo ABDULAH SIDRAN e affronta le grandi cadenze della fondazione – durante la Seconda Guerra Mondiale e Resistenza - della crescita drammatica, dello sviluppo e della dissoluzione della Jugoslavia. Romanzo balcanico, è un libro di Storia della Prima e Seconda Jugoslavia – il regno Trino dei serbi, dei croati e degli sloveni della monarchia Karadordevic e la Federazione Socialista di Tito – e, nello stesso tempo, è un libro di cinema: “il cinema che con Abdulah Sidran ed Emir Kusturica ha rivoluzionato canoni e temi della cinematografia balcanica, da Papà in viaggio di affari (Palmarès a Cannes) a Ti ricordi di Dolly Bell? (Leone d’oro a Venezia)”. Ed è infine un libro sulla famiglia Sidran di Sarajevo e sull’opera poetica di Abdulah Sidran, legata all’anima e al destino della sua città. Libro che accende un dibattito – interrogativi e risposte – esplicito: chi vuole la fine della multiculturalità, chi vuole mettere “ordine e omologazione” nel mondo plurale che viviamo? Opera grande che si schiera per un mondo plurale: incrocio e mescolanza di culture diverse. Per una Sarajevo che nonostante la prova tragica del lungo assedio – aprile del 1992 febbraio 1996, il più lungo blocco subìto da un consorzio umano – ancora resiste e si batte per la città delle molte culture e religioni.Infine nel 2010 viene pubblicato dall’editore Casagrande, "Grasso di lepre", racconto in versi di Sarajevo, la città del poeta: spazio urbano dei miracoli, dei paradossi e delle profezie, asilo di piccole esistenze senza storia e, insieme, ago sismico della Storia, sul confine degli imperi. Sarajevo città crocevia, spazio del libero scambio di culture e religioni, umiliata e distrutta dall'assedio dei «quattro inverni» (aprile 1992-dicembre 1995). Sarajevo nuova Alessandria che, come Alessandria, vede bruciare le sue biblioteche e la multiculturalità piegarsi sotto i colpi dei nazionalismi. Abdulah Sidran è il poeta di una città un tempo felice e della sua agonia, di un Paese che ha avuto la sua «età dell'oro» e che è affondato nel sangue di una Storia sfigurata. Ma insieme al racconto della crisi e della dissoluzione del Paese composito degli «Slavi del Sud», i lettori troveranno in queste pagine anche l'eco di preghiere e testi sacri ebraici e musulmani, come il Kaddish per gli scomparsi e la prima Sura del Corano, al Fatiha, dove si celebra la sacralità della vita quotidiana. Attraverso lo spirito del luogo, Sidran parla così al mondo e la sua voce diventa quella di una critica radicale, la sua scrittura il luogo di una ferma invettiva verso i tempi regressivi che viviamo. Questa poesia è il balsamo amaro per una popolazione ferita, non solo in Bosnia-Erzegovina: il grasso di lepre che porta in superficie le schegge più profonde.Abdulah Sidran viaggia insieme allo scrittore, poeta, traduttore, italianista Sinan Gudzevic che funge anche da traduttore e interprete.Ha scritto di lui Boris Novak: “Sinan Gudžević è ormai una leggenda. Nelle letterature dei Balcani, della Mitteleuropa e del Mediterraneo non c'è nessuno che anche minimamente possa essere paragonato a Sinan. Sinan è un unicum, un originale. Sinan è una particolarità sui generis. I fautori dogmatici del concetto di identità – etica, religiosa, ideologica o qualsiasi altra – credono che l'identità sia esclusiva e monolitica. L'esempio di Sinan dimostra proprio il contrario: la paradossale verità di come l'identità sia molteplice, aperta e fluida. Anche l'originalità di Sinan non è una qualità che rappresenti una critica della tradizione in senso avanguardistico, al contrario, essa è il più nobile risultato, il fiore della tradizione. La parola tradizione nel caso di Sinan dobbiamo usarla al plurale: le tradizioni”.Il suo libro "Epigrammi romani" è vero, piccolo, cult-book nel circuito di Casa della poesia.Come si vede ci sono tutte le premesse per un incontro davvero straordinario.__________________________Per informazioni, collaborazioni, organizzazioni: 347/6275911 begin_of_the_skype_highlighting              347/6275911      Oragiovedì 4 novembre · 18.30 - 20.00LuogoForum Universale delle cultureEx Asilo Filangieri, Vico Maffei, 4, San Gregorio ArmenoNapoli, Italy