Creato da carlobattimelli il 30/06/2013 |
Franco sua moglie stavano facendo la solita passeggiata serale lungo i viali alberati della villa comunale Appena il tram arrivava nei pressi di piazza Vittoria scendevano,per non perdersi tutta la passeggiata nella villa,anche perché solo agli inizi ci stavano i venditori ambulanti che vendevano delle bibite a un buon prezzo Quella sera,come sempre si fermarono a sedere sugli scalini dell’acquario “sei...tu la sirena ?”
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Post n°10 pubblicato il 11 Gennaio 2015 da carlobattimelli
Quarcuno và dicenno che la cosa chiù bella 'ncoppe a la nera terra è n' esercito e cavalieri,autri li fanti autri ancora li navi, je n'vece chello ca uno è nammurato. È semplicissimo fà capì chello ca ogniuno: n'fatti chella c'avvence e paricchio l'uommeni n'bellezza, Elena, doppo c' ha lassato lu marito valuroso, se n'è ghiuta a Troia p'ammare e nun s'arricorda dda figlia, né delli genituri, ma Cipride l'arravugliaia n'ammurata. ...... e mmo me fa arricurdare Anattoria ca cà nun ce stà, e vulesse vedere lu suojo ammabile camminare e lu raggiante splendore della faccia chiù che li carri dei Lidi e li fanti che cumbatteno armati. La cosa più bella Alcuni dicono che la cosa più bella sulla nera terra sia-un esercito di cavalieri, altri di fanti altri di navi, io invece quello di cui-uno è innamorato.-È semplicissimo rendere comprensibile-ciò a ognuno: infatti colei che superò di molto-gli uomini in bellezza, Elena, dopo aver abbandonato-il marito valoroso,-se ne andò a Troia per mare-e non si ricordò affatto della figlia, né dei cari genitori,-ma Cipride la travolse-innamorata. ...... ed ora mi fa ricordare Anattoria-che non è qui,e vorrei vedere il suo amabile incedere e il raggiante splendore del volto-più che i carri dei Lidi e i fanti-che combattono in armi.
saffo
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Post n°9 pubblicato il 11 Gennaio 2015 da carlobattimelli
Il balcone."dove vai.....quando tu resti sola....."Continuava ad ascoltareBattisti era da sempre il suo cantautore preferito;questacanzone poi!Gli occhiali penzoloni sul naso che ogni tanto tirava su conl'indice,perdendo momentaneamente la riga del cruciverba.Il suo cruciverba,il suo disco preferito,la sua poltrona divimini e lo spettacolo chegli poneva davanti l'orizzonte :" il suo nuovo regno."amava ripetere agli amici da quando era andato in pensione.Certo che era bello starsene fuori al balcone e guardare ilpanorama,respirare a pieni polmoni,quando non aveva unasigaretta in bocca e godersi lo spettacolo del mareSentire quella voce a volte suadente,a volte minacciosaCome sa essere la voce di una donna quando èsuadente,quando è minacciosaLa sua ribellione,la sua inquietudine ad un destino che lovuole eternamente infrangersisugli scogli; vani i tentativi di fuga che speso si realizza perun momento innalzandosi nell'aria sotto forma sievanescente schiumaGuardandolo sembrava volesse diventare nuvola,quandoalzandosi per quell'attimo al cielo...il suo bianco sembravaunirsi all'infinito,per ricadere giù urlando di rabbiaAltre volte sereno, come la rassegnazione bisbigliarelentamenteCome faceva sua madre , le zie e sua nonna le sere diMaggio dedicate alla MadonnaUn Rosario cadenzato,lento,senza fretta, quasi per paura difinire troppo presto quell'attimo di pace."...il ricordo come sai non consola..."Il formicolio ai piedi era arrivato alle ginocchiaForse la sabbia o il troppo sole,o qualcheanimaletto;continuava a dimenarle,mandando via qualcosache non riusciva a capire,a vedereAveva,nel fare questi movimenti lasciato cadere il libro ,nelraccoglierlo alzò gli occhi e la vide quasi luminosa tra gliscogliIl suo corpo disteso seguiva la linea sinuosa dei massi,dovesono chiari;dove non battono le ondeDio!se era bellaPensò a quella pelle così chiara.....quasi bianca in contrastocon il velluto nero dei capelli,che visti di lontanosembravano un manto...una specie di cappuccio comequello delle madonne rinascementaliIl volto a malapena si distingueva...il suo candoresembrava riflettere la luce del sole e accecarlo."io la morte abbracciai....ho paura......"Spruzzi d'acqua dovevano averla svegliata perché si guardòintorno come per realizzare dov'era;durò un istante lLo guardò fisso SorrisePoi i lunghi capelli le coprirono il voltoSentiva che il formicolio aveva invaso tutto il corpoSe era gelata l'acquaSentì quel freddo penetrargli fin dentro le ossa,ma qualcosalo spingeva ad andare contro quella barriera di pietreAveva la sensazione che altre volte aveva visto quelladonna,ma non era mai riuscito ad incontrarlaEra sempre fuggita via;o forse inconsapevolmente lui avevafatto di tutto per non incontrarlaNon aveva più il fiato di una volta;faticava a respirare"su nel cielo aperto..e poi gių il desertoe poi ancora in alto...con un grande salto."Anna uscì fuori al balcone e poggiò sul tavolino latazzina di caffèLo guardò "dio se è ancora bello" si disseGuardò il suo sorriso,gli occhiali pendenti sul naso,lasigaretta come al solitoconsumarsi da sola nel posacenereNon volle svegliarloSolo qualche ora dopo capì che non poteva distrarlopiù dai suoi sogni. |
Inviato da: GothMakeUp
il 21/03/2017 alle 16:20