Solchi in rete

Live report Obituary


Putridi.Questo è l'aggettivo più azzeccato per definire una band come gli Obituary.La storica band death metal floridiana ha calcato ancora una volta i palchi italiani...non me la potevo far sfuggire, ed eccoci quindi nel pomeriggio di ieri a partire da Arezzo per il Rock planet di Pinarella di Cervia.La compagnia è quella giusta per un concerto del genere e già dopo i primi chilometri si aprono le prime bottiglie di birra. Dopo i soliti inconvenienti dovuti ai lavori sulla E45 arriviamo in riviera. Prima cosa da fare è cercare un albergo, il che si rivela un'impresa più ardua del solito dato che la stagione non è ancora cominciata e gli alberghi sono tutti chiusi.Alla fine riusciamo a trovare un qualcosa a metà tra un albergo e una casa d'appuntamenti (celebre rimarrà la conversazione alla reception: "Salve, volevamo una camera per 4" - "Ah, e cosa vorreste fare in questa camera?").Entriamo in camera, il tempo di spaccare le assi dei letti e usciamo per mangiare un boccone. Durante il percorso la scena comica della serata quando passiamo davanti ad una lavanderia e ci troviamo dentro gli Obituary che lavavano i loro panni :D Come temevo la scelta della cena va a ricadere alla fine su quello zozzone di Rudy (roba che al confronto il McDonald è salutare) che ci sistema con kebab, pizze infernali e porzioni di Petrus che stenderebbero un elefante.Sono le 22.30, è il momento di entrare nel locale. L'affluenza è medio-scarsa e subito riceviamo una brutta sorpresa:i Persefone, il gruppo spalla, ha già suonato...nemmeno il tempo di rammaricarsi che salgono sul palco gli obituary.Il concerto è davvero ottimo, il gruppo si regge ancora sui pilastri Trevor Peres (per gli amici l'uomo bestia) e quel ricciolone di John Tardy che incarnano da soli lo spirito del gruppo pieno di riff doom-sabbathici, un growl straziante e scapocciate a non finire. Per fortuna anche Santolla (che sta agli Obituary come una cravatta ad un maiale) questa volta è a volumi più bassi ed è anche un pochettino piu caldo verso il pubblico. Il concerto non dura molto ma non lascia certo insoddisfatti. Si chiude con la celeberrima Slowly we rot, e poi tutti di nuovo da Rudy per concludere la serata.Facciamo due chiacchere con i ragazzi del posto e ci incamminiamo verso l'albergo. Il tempo di svuotare la vescica su un divano (!!!) lungo la strada e alle 3 arriviamo in albergo. Il peggio però deve ancora arrivare: la notte sarà un incubo materializzato sotto forma di russamenti vari, materassi di pietra e bestemmie nel sonno.Ancora una volta la missione è compiuta