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Post n°31 pubblicato il 17 Settembre 2007 da naracauli80

FRANCESCO

GUCCINI

In una carriera quasi quarantennale (il suo debutto ufficiale risale al 1967 con l' "ellepì" Folk beat n°1 ma già nel 1959 aveva scritto Il sociale e l'antisociale) ha pubblicato più di venti album di canzoni. A molti dei testi delle sue canzoni viene riconosciuto un indiscusso valore letterario, tanto da consentirgli di essere insignito nel 1990 del Premio Eugenio Montale - versi per la musica per Canzone delle domande consuete, brano premiato anche con una targa del Club Tenco. Come lo stesso Guccini ha raccontato in una sua canzone, "Fu il fato che in tre mesi" lo spinse via dalla sua città natale, quella Modena cantata con accenti affettuosi in Piccola città; la sua famiglia si trasferì infatti a Pàvana, frazione di Sambuca Pistoiese (PT), paese d'origine del padre situato sull'appennino tosco-emiliano.L' "imprinting" di questa esperienza - gli anni dell'infanzia e dell'adolescenza trascorsi sulle montagne dell'Appennino - sarà sempre presente nella sua attività: non a caso, proprio a Pàvana ha dedicato il suo primo romanzo (Cròniche Epafániche); molte delle sue canzoni, inoltre, hanno attinto da questa ambientazione montanara della quale Guccini - per sua parola - è sempre andato molto fiero. Subito dopo la fine della seconda guerra mondiale, e prima di iscriversi all'università di Bologna, l' eterno studente Guccini (come si è autodefinito in un'altra sua canzone) ha lavorato come giornalista alla Gazzetta di Modena. Sono questi gli anni più intensi della formazione musicale e culturale del "maestro". Nasceranno in questi contesti, le storie delle sue canzoni che guardano alla società, al quotidiano e che spesso si uniscono ad un sottile senso di impotenza, tutta umana, verso il destino che travolge l'uomo in quel continuo e mai banale chiedersi un perché, senza pretese di dare risposte assolute e dogmatiche: lui che in un verso di Samantha si definisce "semplicemente" un "burattinaio di parole". Negli ultimi quindici anni ha alternato l'attività di compositore e cantante a quella di scrittore, pubblicando diversi libri; oltre a redigere un Dizionario italiano-pavanese, ha collaborato alla stesura, assieme ad altri autori, di scritti di saggistica e narrativa, interessandosi a svariate tematiche, fra cui quelle relative ai diritti civili (occupandosi del caso di Silvia Baraldini) e all'arte del fumetto. Proprio in àmbito fumettistico è stato sceneggiatore di Storie Dello Spazio Profondo, disegnate dall'amico Bonvi e pubblicate negli anni 70 da Mondadori. Fino alla metà degli anni Ottanta ha insegnato lingua italiana al Dickinson college, collegio off-campus, a Bologna, dell'Università della Pennsylvania Noto per tenere nei suoi concerti accanto a sé sul palco un corroborante fiasco di vino, Guccini ha mantenuto negli anni una linea compositiva assolutamente coerente con la sua personalità di autore contro, tingendo spesso le sue canzoni di colori autobiografici (il titolo di uno dei suoi più recenti album, Stagioni, è sufficientemente esplicativo), senza trascurare temi sociali ed esistenziali di impegno (e canzoni come L'atomica cinese, Eskimo ed Il vecchio e il bambino ne possono essere una testimonianza). Sul piano strettamente musicale, ha affiancato alla prediletta forma della ballata tipica del folk, i ritmi più svariati, dal jazz, al tango argentino, alla milonga. "Don Chisciotte" dei sentimenti e fustigatore dell'ipocrisia che si ammanta di perbenismo, avvelenato contro le ingiustizie, paladino degli antisociali, musicista amaro come il jazzista Keaton, Guccini è capace tuttavia di intenerirsi di fronte al "culodritto" della figlioletta oppure davanti un nuovo sentimento, alla stregua di un novello "Cirano" (senza perdere di vista, come l'eroe deriso di Rostand, l'opportunità di indignarsi). Figure letterarie quindi, mitiche, eroiche, carismatiche, del passato remoto e prossimo, hanno perciò da sempre affascinato Guccini, pronto a trasporle in biografie in versi; il cantante modenese è sempre stato tuttavia anche un attento osservatore dei nostri tempi, con i suoi eventi e cambiamenti del costume; questi temi sono ripresi, ancora una volta, nella ultima sua produzione, Ritratti, nella quale trovano spazio personaggi storici e della letteratura (come Cristoforo Colombo, Che Guevara ed Ulisse, qui Odysseus) ma anche fatti relativamente recenti e laceranti come gli incidenti accaduti al G8 di Genova nel luglio 2001. Di notevole rilievo è stata la collaborazione con alcuni famosi complessi degli anni Sessanta e Settanta, fra cui i Nomadi di Augusto Daolio (che portarono al successo di un pubblico più vasto - in qualche caso non senza guai con la censura dell'epoca - le celebri Dio è morto, Noi non ci saremo, Per fare un uomo e Canzone per un'amica) e l'Equipe 84 di Maurizio Vandelli (il cui successo fu decretato dalla canzone Auschwitz, la canzone del bambino nel vento).

Discografia 1967 - Folk beat n. 1 1969 - Due anni dopo 1970 - L'isola non trovata 1972 - Radici 1973 - Opera buffa (live) 1974 - Stanze di vita quotidiana 1976 - Via Paolo Fabbri 43 1978 - Amerigo 1979 - Album concerto (live con i Nomadi) 1981 - Metropolis 1983 - Guccini 1984 - Fra la via Emilia e il West (live) 1987 - Signora Bovary 1988 - ...quasi come Dumas... (live) 1990 - Quello che non... 1993 - Parnassius Guccinii 1996 - D'amore di morte e di altre sciocchezze 1998 - Guccini live collection (live) 2000 - Stagioni 2001 - Guccini Live @ RTSI (live) 2004 - Ritratti 2005 - Anfiteatro Live (live)

Il 28 Settembre 2007 Guccini suonerà alla fiera di Cagliari

 
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Data di creazione: 12/09/2007
 

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