Naradém’ a tùnisi

FALSI AMICI


 NE FERISCE PIU' LA LINGUA ......
saremo monotoni..... ma la LINGUA di cui parliamo è sempre quella SARDA.Chi ha studiato qualche lingua straniera sarà caduto di certo nel tranello di quelle parole apparentemente  affini ad altre  parole italiane ma  con  significato completamente diverso. Parole che inducono in errore in quanto tradotte affidandosi alla propria intuitività piuttosto che ad un dizionario etimologico che  aiuti a scoprirne le sue varie accezioni nei diversi contestiQuesto è quanto accade per quei vocaboli di origine latina o romanza,  tanto  ingannevoli  da essere definiti universalmente FALSI AMICI. La lingua sarda  non è esente da questo inconveniente.. 
Per alleggerire l’argomento approfitto di un esplicativo raccontino arrivatomi via e-mail.A Baunei, tantissimi anni fa, arrivò una bella e giovanissima levatrice continentale, la quale aveva accettato il posto in Sardegna per dare inizio alla sua carriera professionale. Inutile dire che la persona in questione, pur non avendo  studiato il sardo,  aveva certamente approfondito il significato di tutti i vocaboli affini alla sua professione.In uno dei suoi primi giorni di servizio in questo posto sconosciuto che era per lei Baunei, bussò alla sua porta, nel cuore della notte, un giovane uomo arrivato fin lì a cavallo. Questi, esprimendosi concitatamente ma in ottimo italiano, spiegò alla levatrice di aver lasciato sola a casa la moglie già in preda ai dolori del parto, la invitò quindi a salire in fretta sul suo cavallo per guadagnare tempo nel percorso.!!!!!!!Non so cosa abbia pensato il cavallo davanti ad una così carina levatrice, viceversa, cosa pensate che sia passato per la testa di quella giovane donna, in una sconosciuta Sardegna , a qull'ora della notte, davanti ad un cavallo, non avendone mai cavalcato uno in tutta la sua vita? Paralizzata più che titubante, fece solo la prima delle domande che aveva in canna  e chiese: “Ma dove dobbiamo andare?”, e lui, in preda ad una fretta fuori dall'ordinario, pensando alla moglie che a casa si contorceva dai dolori, rispose: “a coitare, a coitare, ajò, ajò, salga a cavallo!”, Gli elementi a questo punto si sommavano: notte fonda, uomo sardo, cavallo, e, per chiudere il tutto in bellezza e rassicurazione, un bell’invito niente-po-po-di-meno-che ……… a  COITARE!! Credo che il tutto si sia concluso con un sollevamento di peso della signorina e relativo caricamento in sella. Con un lieto fine però..... un bel bambino! 
E, per non essere da meno alle altre lingue...facciamo alcuni esempi per spiegarci meglio.Ci limitiamo, per oggi, ad alcuni verbi, ecco i nostri FALSI AMICI SARDI: arguire =  organizzare, preparare in genere usato per  feste di matrimonio o di finanziamentoallegare = parlarecingere = spostare o spostarsicontare = raccontare (ma anche contare come in italiano)imperare = adoperarepesare = togliere (ma anche pesare)salire = salarescappare = liberarespargere = stenderestentare = intrattenere tastare = assaggiaretrattare = grattuggiaree, per finire, svelo il segreto ai non sardi........COITARE = SBRIGARSI Mi incuriosisce l’etimologia di quest’ultima parola, sto raccogliendo elementi e, non appena ne avrò di soddisfacenti, certamente li condividerò.L'argomento in generale è vasto, mi limito per oggi a lanciarlo, invitando tutti a trovare altri verbi da aggiungere con o senza frasi esplicative, mi riprometto di continuare con la pubblicazione dei sostantivi FALSI AMICI che ho individuato.Spero non manchino nel frattempo gli interventi dei linguisti che dicano la loro a riguardo.Prima puntata quindi,a presto la prossima.