Naradém’ a tùnisi

Passeggiate d'autunno e UNU MUNTONE 'E TIDONGIA


 TIDONGIA. 
Abito in campagna a pochi chilometri da Roma, mi suona male chiamarla così questa terra, lisciata e pettinata da chi se la vuolgodere così, piegata ad un uso diverso da quello che lei offrirebbe.Tuttavia in questa “campagna tra virgolette" che mi circonda, esiste anche un grande spazio in cui resiste un bellissimo uliveto. Gli ulivi che ci sono hanno un'espressività quasi umana, contorti gobbi e rugosi, sono gli abitanti più vecchi e più autentici di questo luogo.
Una settimana fa, mentre facevo un giro all'aria aperta, tra questi uliviho ritrovato due alberi di mele cotogne di cui ricordavo l'esistenza, ma avevo dimenticato la stagione dei loro frutti: proprio questa, l'autunno.Facile dimenticare stagioni, semine, raccolti, in questa vita così densa di distortorsioni.Sono rimasta sorpresa a vedere quelle piante ancora stracariche di melecotogne mature.Era il segno evidente che questi frutti  non avessero nessun appealper nessuno, nemmeno per i contadini che da poco avevano raccolto le olive proprio là intorno.Detto fatto, con la complicità dei miei ospiti di quel giorno,ho raccolto una a una  tutte le mele cotogne disponibili sopra e sotto l'albero.Una casa piccola come la mia ha reso l'illusione ottica che il quantitativo raccolto si fosse moltiplicato strada facendo....  e infatti.... profumatissime mele in ogni centimetro di superfice libera.TIDONGIA, si chiama a Baunei la melacotogna,Dopo questa bucolica esperienza si è aperta la fase 2 che potrei titolare:TENTATIVI DI FARE LA MARMELLATA.Qualcuno di voi ci avrà già provato, e saprà di cosa parlo,ma sbucciare una mela cotogna non è affare da poco, ci vuole una tale forza che farebbe dire a mia madre: "in ongi in ce 'olede unu giorronaderi"Senza giorronaderi, sognavo di possedere coltellacci da macellaio, seghe elettriche, trapani, chiavi inglesi,“calegunu spadinu”, insomma, qualcosa di molto diverso da tutto ciò che trovavo nei cassetti di casa mia.
Ma io dico,  hanno inventato di tutto per la cucina: chiavi per aprire le ostriche, affetta-tartufi,  coltelliper tagliare le torte (che è la cosa più facile del mondo), schiaccianoci, pela-patate e sbuccia-carote, apri ricci, trincia polli, persino sbuccia asparagi (!!??) e sbuccia ravanelli lunghi... anche nella versione "per comunità"....insomma,  di tutto ................,e per le mele cotogne? assolutamente NULLA! Però....dopo questa vicenda finalmente mi è più chiaro  perchè da noi  con "conca 'e tidongia" si apostrofi qualcuno  la cui morbidezza cerebrale non è al massimo grado.Ad esaminare poi tutte le espressioni della nostra linguanelle quali si fa riferimento alla TIDONGIA, è curioso osservare come questo tipo di mela goda di una così scarsa considerazione. Qualche espressione tipica come esempio:"boggio una caramella"  risposta  del genitore "chin de oles tidongia!"la cui traduzione va oltre quella letterale, la risposta praticamentevuol significare "non ti do un cavolo!"Altra: "non balede una tidongia" oppure "una tidongia ada a ballere"Come mai questo accanimento contro la melacotogna? Forse perchè era così abbondantemente prodotta dalle nostre campagne? Perchè era uno dei pochi frutti disponibili, insieme a uva, fichi e fichi d'india? Eppure per le caratteristiche che ha viene facile identificarcisiper noi sardi, in fondo ha lo stesso nostro temperamento:resistente, impenetrabile, nutriente, buona,  conservabile, duratura..insomma, un frutto decisamente affidabile.Per la cronaca e per concludere, ho ancora poca marmellata, ma in compenso ho ancora tante profumate cotogne.Così la sera quando rientro, aprendo la porta, mi assale questo profumo bellissimo e intenso che  mi ricorda l'infanzia.Ad esempio ricordo l'uso che di queste mele si faceva a casa mia, è il caso di dire "in tutte le salse":sempre cotte, naturalmente, (visto che se è difficile tagliarle immaginocosa sia addentarle), poi condite col vino dolce, col miele o con la sapa,fatte a marmellata, a cotognata, pistoccu burro e marmellata......Mia nonna, che evidentemente ne vedeva circolarein abbondanza a casa sua, ne faceva anche un uso alternativo,le sistemava  ben bene negli armadi dove si conservava la biancheria pulita, in modo che diffondessero il loro profumo,proprio così come ora si usa fare con i deodoranti sintetici.Ad aprirli quegli armadi si sentiva un profumo intenso di pulito e di fresco.  
 "Balla, peri tostada 'ste sa titongia!"____________________________________________________________parole mancanti____________________________________________________________abblandare  =allentarearrendiu    = arresoarrimare    = riporre dentro l'armadiomalaoggia   = a malaoggia, di malavogliasaboriu      = saporitosciaboriau   = insipido