NARRARE

AMORI APPESI


Guardo i segni della vita passata. Sono presenze quotidiane, ignorate dai più.Un ramo spezzato, ai piedi di un albero, rinsecchito senza più linfa, quanto può raccontarci. Stagioni passate a guardare gente fluire. Ascoltare le loro parole, una dopo l’altra formare discorsi, arginare dolori, esaltare amori, giustificare azioni, sostenere tesi, cominciare litigi e infine soffocate con un bacio. Molte volte abbiamo sostato sotto la sua ombra, appoggiati al fusto cui appartiene, senza notare la sua discreta presenza.Due lucchetti. Due amori sospesi a mezz’aria. Promesse intrise d’emozioni, legate per non farle volare via al primo colpo di vento.“Io ti amo e lego questo mio amore per sempre a te, per l’eternità”.Parole ascoltate da testimoni immobili che non potranno mai affermare di averle udite. Le chiavi buttate giù dal cavalcavia, in un momento di quiete, così le automobili sfrecciando le porteranno lontane da ogni tentazione. Amori legati per non slegarsi più.La ruggine, il segno del tempo. La testimonianza certa che qualcosa può essere successo, solo questo ci è consentito sapere. Nessuno saprà mai come è finita. Solo il ramo può raccontarlo, ma lui non lo farà. Non tradirà la fiducia accordatagli e soprattutto non spezzerà il respiro del prossimo amore, affidato a un tenerissimo rametto che guarda dall’alto chi l’ha preceduto strizzargli un occhio.La vita va avanti.