Creato da: Nata.Zoccola il 25/03/2006
si può scegliere come vivere, ma non come nascere

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il culo dell'anima

Post n°29 pubblicato il 30 Marzo 2006 da Nata.Zoccola
 

Dopo aver messo i miei abiti abituali in guardaroba...ben riposti, in ordine cosi che se avessi voluto, li avrei potuti indossare di nuovo, m’incamminai per strade inesistenti.

Camminavo…
coperta da un cappottaccio logoro e rattoppato, con la dove una volta dovevano esserci delle tasche, due feritoie che lasciavano entrare il vento gelido, che quella sera di dicembre soffiava, incavolato su tutto e tutti.

Soffiava come fosse un demonio, costringendo cosi le poche anime passeggianti ad aggrapparsi a ciò che potevano, per non essere spazzate via come foglie in autunno.

Camminavo cosi protetta, rasentando i muri delle vecchie case di quel piccolo paese, proprio al centro di una valle, circondata da alte montagne con le cime imbiancate da nevicate abbondantemente cadute nei giorni precedenti.

Quella valle chiamata...
la valle delle lacrime...
si trovava, nel pianeta dei guerrieri di cartone, dove credo tutt’ ora si trovi

Non lasciatevi ingannare dal nome,gli abitanti di quel lontano pianeta, di guerriero hanno nulla, sono brave anime che si dedicano alla poesia, alle fantasie e alle pippe.

Non amano le guerre, amano sognare, sono un popolo di sognatori, poeti e pipparoli.

Brave anime insomma.

Veniamo a noi.

Camminavo con quel cappotto di tante misure più grande, che avvolgeva tutta la mia anima nuda, lasciando scoperto solo un ciuffo di capelli disordinati, che dal bavero alzato, usciva fuori scendendo sulle spalle fino allo zaino…che sempre portavo nei miei viaggi.

Sembravo una pannocchia matura o forse una pattumiera senza ruote, visto che una famigliola di topi affamati mi seguiva aspettando che mi fermassi e pregustando il cibo che credeva essere abbondante.

Dall’altra parte della strada, a distanza, mi seguiva gatto baffone, sornione e felice, avendomi riconosciuto e sapendo che nulla avrebbero mangiato, di farsi una scorpacciata di topi a dieta, meno indigesti e più gustosi.

Poche anime erano in giro per le viuzze di quel paese…
poche anime che camminavano svelte, a testa bassa, intenti a sognare.

Lontano…
su dalle montagne…
giungeva l’eco di canti delle streghe moderatrici che insieme ai loro colleghi danzavano intorno alla noce…la danza in onore al padron potere a cui avevano venduto l’anima.

Svoltato l’angolo della strada delle finte vergini, giunsi nella piazza del paese.

La piazza dei ciarlatani, cosi si chiamava.

Stranamente, per la sera fredda e uggiosa, affollata di tanti nessuno.

In quella piazza, non so perché, ma il vento non soffiava, cosi che una schiera di pipparoli con l’arnese pronto, le spalle appoggiate ai muri delle case, ai lati della piazza, stavano aspettando che qualche zoccola passasse, fingendo d’ascoltare le chiacchiere dei nessuno che animatamente discutevano di niente.
“Ciao”
Mi voltai, cercando di vedere chi mi salutò e cosi scorsi un cumulo di stracci nascosto dietro un cespuglio di rose piangenti.

Ecco perché si chiama valle delle lacrime.

In quella valle tutti piangono, fingendo di ridere, anche le rose piangono, fingendo di profumare.

Era Barbone, il mio amico Barbone, con cui spesso c’incontriamo girovagando per i pianeti…di quell’universo di nulla.

Le lanciai al volo un sorriso e proseguii.

Cercavo in quella piazza un marciapiedi libero dove accovacciarmi, dove stare tranquilla, appartata, a fare quello che cavolo mi pareva, quando un colpo di vento, improvvisamente uscito dalla strada dei guardoni, s’infilò sotto il cappottaccio con cui mi coprivo e lo sollevò, scoprendo cosi la mia anima nuda.

“Un culo… un culo… un culo”
Urlarono tutti

Non sapevo che anche la mia anima avesse il culo.

Velocemente, dopo aver dato uno schiaffo a quel colpo di vento che tanto aveva osato, mi coprii quel culo dell’anima e me ne tornai la da dove ero venuta….

 
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vestita di nero

Post n°28 pubblicato il 29 Marzo 2006 da Nata.Zoccola
 

Non avevo mai chattato.

Un giorno…
uno di quei giorni che ti fai prendere dalla tristezza…
ho iniziato.

Cercavo un po’ di compagnia, un po’ d’amicizia…e perché no…
se fosse capitato, anche un fidanzato…
ormai avevo raggiunto l’età per la sistemazione.

”Speriamo presto”
diceva mio padre
“cosi ti levi dalle scatole”

Armata di buoni propositi…
sincera come sempre, mi sono fatta una bella fotografia da Bellocchio…
il fotografo del mio paese.

Una bella carta d’identità…
ho scoperto, poi…
che qui si chiama profilo…
ho descritto il mio carattere…
per descrivermi fisicamente bastava la foto.

“Dolce, affettuosa, sincera, istruita(Quinta elementare).
Amo i gatti…perché mangiano i topi…che non sopporto.
Insomma conoscetemi e rimarrete entusiasti…
e se tutto va bene…
possiamo anche fissare la data del matrimonio.
Mia nonna mi ha cucito un bel corredo.”

E vai…
sono entrata in internet.

Non l’avessi mai fatto!

Quando mi hanno vista passeggiare per la piazza del paese…
tutti i maschietti si sono messi a gridare:
“A buzzicona….
tricheco con la parrucca….
botte di lardo, ecc ecc”

E tutte le dolci fanciulle presenti,
a ridere…ridere…ridere.

Mamma mia che tristezza.

Io ero abituata a simili trattamenti…
dato che anche nel mio paese usavano certi aggettivi…
ma credevo che in internet…
fossero più bravi.

Cosi, si sentiva dire.

“Li c’è l’amicizia…li sono tutti buoni”

Che tristezza, invece.

Piangevo…
piangevo…
piangevo.

Una notte…
una delle tante passate a piangere…
feci uno strano sogno.

Sognai un rospo.

Si avete capito bene un rospo, uno di quelli che, quando piove…
escono a suicidarsi lungo le strade.

Quel rospo parlò.

“ Domani mattina”
mi disse
“vai in questo paese” e mi dette l’indirizzo di un sito…
”acquista un abito da principessa…indossa quello e sarai bellissima…
assumi l’aspetto che più ti piace…tra i tanti che li troverai…
e metti la tua nuova foto sul profilo …ecc ecc .”

La mattina…
senza indugi, mi recai in quel paese e feci come il rospo mi aveva detto.

Divenni bella…
ma che dico …
bellissima.

Tornai in quella stessa piazza…
dove tutti, prima, mi deridevano…
e il miracolo si avverò.

Ora tutti gli uomini che incontravo
si voltavano…
tutti volevano conoscermi…
bella, bellissima, mi dicevano.

Lui…
mi apparve come un angelo…
era bellissimo…
alto, moro, occhi verdi, fisico atletico…
intelligentissimo, simpaticissimo, ricchissimo…
insomma…
era tutto isssimo.

E fu amore…
amore a prima vista.

Innamorati, volavamo in spazi infiniti.

Eravamo felici insieme.

Cosi, si giunse al matrimonio…
una cerimonia bellissima.

Dovrei scrivere un libro… per raccontarla.

Il nostro amore…
non tardò a dare i suoi frutti…

Prima Giocondo…
intelligentissimo e bellissimo…
tanto che è diventato ingegnere ed è a capo di un impero economico…
sposato con una donna bellissima, mi ha regalato quattro nipoti…
due femminucce e due maschietti.

Poi Annalisa…
anche lei sposata…
con due figli, due maschietti che frequentano l’università.

Suo marito è bellissimo, ricchissimo e importantissimo…

Per ultima…
la Giulia…
fa l’attrice…
è famosa.

Una vita con il mio amore…
piena di gioia e felicità…
abbiamo costruito insieme un impero economico…
centri commerciali…ville in Costa Smeralda…attici a Parigi e Londra…
una villa bellissima...sull’Appia antica …
e tante, tante altre cose…
che ora sarebbe lungo elencare.

Eravamo tanto felici.

Un giorno…
un maledetto giorno…
mentre il mio amore attraversava la piazza del paese,
venne investito da un moderatore…
che lo bannò.

Disperata…
volevo anch’ io seguire la sua sorte …
anch’ io volevo essere bannata.

Ma invece venni risparmiata.

Rimasta sola…
senza il mio amore.
ho passato le giornate…
a piangere… piangere… piangere…
fiumi di lacrime.

Ho passato giorni, anni, secoli a piangere.

Incoraggiata dai miei figli …dai miei nipoti…
vestita di nero…
sono di nuovo tornata in quel paese.

Che tristezza tornare in quei posti dove l’avevo incontrato…
Dove avevamo vissuto felici la nostra lunga storia, la nostra vita.

Ogni angolo mi ricorda il nostro amore…
ancora ci sono i fiori sbocciati al nostro passaggio.

Ricordo ancora quel giorno…
anche se è passato tanto tempo…
il giorno del nostro primo incontro…
era il 02 Ottobre dell’anno 2005…
come ricordo quel giorno…
quel triste giorno della sua morte…
era il 07 Ottobre dell’anno 2005.

Mi viene da piangere … basta!
Meglio non pensarci.

C’è qualcuno…interessato?

Qualcuno che vuole consolare una povera vedova…
vestita di nero.

 
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l'ombra del vento

Post n°27 pubblicato il 28 Marzo 2006 da Nata.Zoccola
 
Tag: VIOLA

C’è qualcosa oltre il nostro essere,
oltre l’apparire, oltre ciò che noi chiamiamo realtà.

Camminavo barcollando, la pancia gonfia che sembrava
esplodere da un momento all’altro…
curva su me stessa, le gambe a pezzi,
le braccia ciondoloni, lo sguardo assente.

Camminavo rinturcinata su me stessa.
Camminavo per giungere a sera.

La notte.

L’ombra della notte mi avvolgeva …mi cullava…
il vento sbatteva contro la tapparella…
come se volesse entrare,ma l’ombra del vento
non ha bisogno d’entrare…
è già dentro…
dentro di noi.

“Scrivi”

Io ho scritto…

 
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l'urlo

Post n°26 pubblicato il 28 Marzo 2006 da Nata.Zoccola
 
Tag: VIOLA

I sentimenti sono…
messaggi affidati alle onde del tempo…
messaggi dentro fragili bottiglie di vetro
che galleggiano in mari tempestosi.

Ogni tanto capita di trovarli
su spiagge affollate di nessuno
vivendo…
camminando…
lungo la strada della nostra vita.

Ogni tanto affiorano…
fra emozioni immediate,
sorrisi facili,
falsi valori,
promesse dal sapore
dolciastro della menzogna,
montagne di sporcizia,
letamai di una società
dominata dal male.

I sentimenti non sono facili
da leggere…
da capire…
da sentire.

I sentimenti
ti fanno piangere…
ti fanno soffrire…
ti fanno paura.

Ci vuole tanto coraggio.

Il coraggio deve vincere la paura.

Se riesci
a stringerli…
a farli tuoi…
senti dentro di te una grande gioia,
senti dentro di te una gran forza.

La vera forza della vita.

Allora esplodi.

Allora senti intorno a te il tutto…
il vero…
l’essenziale.

Senti l’urlo della vita…
l’urlo dell’amore.

È il bene che trionfa sul male...
la vita sulla morte.

 
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mi sento di scrivere e allora scrivo...

Post n°25 pubblicato il 28 Marzo 2006 da Nata.Zoccola
 
Tag: VIOLA

siamo emozioni qui...solo emozioni ...nient'altro...

le nostre anime...parlano in silenzio
è il silenzio...che dobbiamo ascoltare

è il bianco tra una parola e l'altra che ci descrive...
che dice chi siamo...cosa vogliamo...

andare oltre le parole...
oltre il monitor...
andare oltre l'apparenza...

per scoprire l'essenza
.......


per scoprire...
che forse non siamo come ci dipingiamo

forse siamo solo anime in cerca di una parola
che ci faccia sentire meno soli

esseri umani costretti a vivere
in mezzo a tanti nessuno...

e allora scopriamo...
che chidiamo tanto, ma che ci si potrebbe accontentare...
anche ....
solo di un sorriso...

un sorriso costa nulla
un sorriso chiunque può regalarlo...

un sorriso anche una barbona quale sono io...lo può regalare


ho un sacco pieno di sorrisi...e li regalo...

le lacrime... interessano a nessuno
a ognuno bastano ed avanzano le sue...

un sorriso a tutti voi...

grazie...per le visite e per i commenti...
siete gentili...

io non ho mai ricevuto volgarità...da voi...anche se mi sono presentata sempre in abiti, come dire...non proprio belli...

ciao.

 
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SENZA TITOLO....

Post n°24 pubblicato il 28 Marzo 2006 da Nata.Zoccola
 
Tag: VIOLA

mi hai chiesto di parlare di me...
e io lo faccio..

non leggere le parole...
leggi il bianco tra le righe...




Qualcuno mi ha imprigionato in queste quattro pareti.

Ha dipinto il soffitto,
vorrei toccarlo…
vorrei volare…
vorrei accarezzare quelle stelle.

Qualcuno ha pensato di dipingere le pareti della mia prigione.

Vorrei abbracciare quelle immagini che mi assomigliano,
spesso ci riesco...

vorrei sentire il profumo di quei fiori,
spesso ci riesco...

Qualcuno ha dipinto sul pavimento una strada.

Io la percorro
cammino...
cammino...
cammino...

Certe volte ho l'impressione di camminare.
Certe volte ho l'impressione di volare.
Certe volte ho l'impressione di non essere sola.
Certe volte ho l'impressione d' essere libera....





Oggi è uno di quei giorni…
che mi sento appesa.

Appesa…
come lo è una foglia al ramo…
che la vede nascere..
crescere e poi morire.

Appesa …

aspettando…
come quella foglia…
un colpo di vento…
che mi faccia volteggiare
lentamente fino a terra …
per poi li sparire.

Uno di quei giorni…
che per non sentirmi sola…
entro qui e immaginando di parlare ….
scrivo.

Vorrei…
parlare…
urlare…
ma posso solo sussurrare.

Come quando…

avvolta nel buio della notte…
sola…
passeggio..
sotto un cielo stellato
immobile e lontano.

Mi capita allora…
che alzando al cielo
gli occhi bagnati,
cerco quella stella…
e le sussurro:
portami con te…

Oggi è uno di quei giorni…





E’ strano…

capita di sentire il bisogno
di tornare qui in questo posto
dove tanto tempo ho trascorso
insieme con voi.

Voi…
di cui nulla so e forse mai saprò.

Eppure…
capita a me…
come credo ad altri.

Qui…
dove la sensibilità regala emozioni
fa sentire e vedere
dove i sogni possono essere non solo sognati.

Succede allora…
di ritrovarsi inaspettatamente insieme
di sentirsi in compagnia
di trovare la forza di camminare
la gioia di un sorriso
l’illusione di un sogno
l’emozione di un abbraccio.

Ciao! Come state?

Le mie dita vi parlano
i miei occhi vi ascoltano
la mia sensibilità v' immagina
cosi come penso, come vorrei
ma come forse voi non siete.

Non importa…
Io sola con voi
forse…
voi soli come me.

Soli, ma insieme…





L'amore cammina con i piedi per terra,
passi pesanti sulla nostra realtà
orme profonde nel nostro essere
gioie, ma anche dolori.

L' amore...
ha occhi per vedere
orecchie per ascoltare
mani per accarezzare
vuole i sapori, i profumi
è concreto, consapevole
qualche volta può far correre
qualche volta saltare
e cosi regalarci quella sensazione di volare.

Volare.

Ecco volare...
sempre più in alto
sempre più su.
e allora si scopre che l'amore ci frena
ci tiene legati ad una corda
che come fosse un elastico
c’illude di poter spiccare il volo ma nel più bello.
inevitabilmente ci riporta
a camminare...camminare...camminare.

Ma io voglio volare.

Voglio volare...
voglio vedere...
cosa c'è lassù, oltre le nuvole, oltre il cielo e da lassù
vedere giù e lasciarmi andare
in una picchiata
un tuffo ad occhi chiusi nello spazio infinito.

Voglio sentire l'aria
che mi arruffa le penne
mentre precipito giù verso quel puntino lontano...
la mia realtà.

Come fossi quel gabbiano.

Voglio sentire i brividi che mi scuotono,
l' ebbrezza che mi stordisce.

Non dite a quel gabbiano che è pazzo.
Non dite a quel gabbiano che potrebbe sfracellarsi.
Morire.
Lasciatelo stare.
Lui lo sa.
Lui ha scelto di vivere cosi.





Capita...
di guardare un quadro...
oppure un paesaggio...
un tramonto...
come una notte stellata...
e percepire cosi ...
un particolare...
un'emozione...
e quell'emozione ci piace...
si dice....
bella!
Ma la vera bellezza...
potrebbe non essere nel particolare...
ma nell'insieme.
Non è difficile percepire il particolare...
si riesce...
siamo stati creati per questo...
è la nostra vita...
che è definita...
da particolari...
è la nostra realtà...
che è limitata....
da particolari.
Cogliere l'insieme, però...
significa andare oltre...
altre...
oltre la realtà...
oltre la nostra stessa realtà.
Significa cioè...
andare oltre il fenomeno...
e percepirne la causa.
Allora potrebbe succedere...
di "navigare" nel nulla...
nell'assenza di emozioni...
nell'estasi dei sensi.
Allora potrebbe succedere...
di morire...
e cosi di capire...
che tutto ciò che ci piace...
che tutto ciò che ci fa star bene,
come stare male...
semplicemente non esiste...
al di fuori di quel fenomeno
che siamo noi.
E cosi
si potrebbe scoprire,
che tutto ciò
che noi percepiamo.
come essere,
è essere e non essere...
è spirito e materia.
E' il nulla.

 
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ciccine,tesorine, principi e principesse...

Post n°23 pubblicato il 28 Marzo 2006 da Nata.Zoccola
 

Cosi…
passato qualche giorno, dimenticata in fretta la delusione…
o meglio giustificata con cento scuse,sentii di nuovo il bisogno di quelle
emozioni e tornai a chattare, in mezzo agli amici.

Che parolona amici!

Ma esiste l’amicizia qui?
Mah!
Io dico di no!

Comunque continuiamo.

Una nuova occasione non tardò a presentarsi, vestita con l’abito della festa.

Dimenticata in fretta la delusione, abbandonata la consapevolezza, mi vestii
d’illusione e partii per un nuovo viaggio.

Ora io mi chiedo:
chissà quante, com’ero io, sono qui ora nella speranza di provare un’emozione?

Fra :
ciccine e ciccini…
tesorine e tesorini…
principi e principesse…

quante persone, uomini e donne, sposate, fidanzate, oppure più semplicemente sole,sono qui ad illudersi d’essere ciò che vorrebbero, ma che non sono, a cercare quello che non hanno e che sicuramente mai troveranno?

Ad illudersi ed illudere?

Quante?

Io credo tante, tantissime persone...

 
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che cavolo dice?

Post n°22 pubblicato il 28 Marzo 2006 da Nata.Zoccola
 

Ma che cavolo dice?

Perché mi sono sposata?

Ci si sposa in linea di massima tutti per lo stesso motivo,
perché si è innamorati…
perché si sta bene con lui…
perché si vuole costruire il futuro insieme…
perché è l’uomo dei nostri sogni…
perché…perché…perché…
non si finirebbe mai di rispondere ai perché.

Ci si sposa tutti con…
tanti buoni propositi…
tanti progetti…
tante certezze.

Certezze?
Ma di cosa?

Se non si conosce nulla…
se non si sa distinguere nemmeno
l’innamoramento dall’amore,
il sesso dall’amore,
l’infatuazione dall’innamoramento.

Se non si sa nemmeno distinguere la cacca dalla cioccolata.

Il guaio è che non ci si rende conto, di questo, solo quando ormai
è troppo tardi.

Quando si è giovani,non si conosce l’amore,si conosce l’infatuazione …
tanta, ma tanta.

Qualche volta succede d’innamorarsi e questo ci sembra amore,ma
non è amore.

Capito?
Quando si è giovani spesso si è soltanto presuntuosi.

 
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la prima volta

Post n°21 pubblicato il 28 Marzo 2006 da Nata.Zoccola
 

Insomma...
con quell’uomo, di cui ricordo vagamente i contorni,
ci feci sesso…

Era la prima volta che tradivo mio marito…

Nemmeno mi piaceva, ma ci scopai...
come una pazza, nel tentativo di provare quelle
emozioni promesse in quei tanti momenti passati
a masturbarci, immaginando quell’ incontro.

Ci si trovò un'altra volta dopo un po’ di giorni …
poi tutto finì.

Fu una delusione.

Ma ormai il vaso era rotto…

 
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parole...emozioni

Post n°20 pubblicato il 28 Marzo 2006 da Nata.Zoccola
 

Il suo modo di corteggiarmi,
mi faceva sentire sensuale, desiderata,femminile…
mi faceva sentire donna.

Mi piaceva ascoltare quelle parole,era quello che avrei voluto sentirmi dire.

Parole scandite, sussurrate, che io leggevo e rileggevo,
mentre scorrevano lentamente sul mio monitor...
mentre dentro di me si trasformavano in immagini.

Mi vedo allora...
seduta su un muretto…
lungo una strada sconnessa e ciottolosa…
che scorre fra campi dai colori…
ora accesi ...
ora sfumati...
vestita di fiori...
stringo quella mano...
ascolto quelle parole...
come nettare d’api...
indispensabile per chi altro non ha da succhiare.

Gli anni passano e ti lasci nel sonno suoni felpati di scarpette da sposa,
lo strascico bianco che raccoglie polvere ed anni riposti negli abissi del tuo cuore...
che chiede...
vedo un uomo con i contorni sfumati da ricordi lontani...
respiro nell’aria, il complice profumo, di fiori innamorati...

Era il tempo in cui le immagini si costruivano con le parole.
Parole che non erano soltanto parole, ma emozioni.

Non avevamo ancora la cam, questo strumento per trasmettere immagini distorte di una presunta realtà...

 
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ma che storia è questa storia?

Post n°19 pubblicato il 28 Marzo 2006 da Nata.Zoccola
 

.Ma che cazzo di storia è questa?

Non so che storia sia questa che sto leggendo ad alta voce .

Sembra quasi una stronzata.

Mi chiederei …
se non sapessi che sto leggendo dentro di me…
se non sapessi che sto leggendo i miei ricordi…
mi chiederei…
dove ho acquistato questo stupido libretto in edizione pocket…
in quale bancarella di mercato rionale…
cosa mi è successo per buttare cosi i miei soldi.

Concluderei…

“Mah ! L’userò per accendere il caminetto”.

Magari!

Magari fosse possibile bruciare questa storia, stracciare pagina
dopo pagina e vederle divorate dalle fiamme.

Purtroppo, cosi non è.

E’una storia, senza storia, sicuramente…
racconta uno squarcio di vita di un essere umano, che cammina leggero
sulla terra, senza lasciare orme.

Una donna come tante, una qualunque.

Una donna che vive nel bianco fra le righe di un libro mai scritto.

 
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un diario erotico?

Post n°18 pubblicato il 27 Marzo 2006 da Nata.Zoccola
 

Un diario erotico?
No!
Ma quale erotico!

Può essere erotico eccitarsi davanti ad un monitor che trasmette il film porno di un uomo che si masturba?

Può essere erotico torturarsi per un orgasmo sbiadito e acido, che ti lascia una rabbia dentro il ventre…
che ti rende ogni volta più insoddisfatta?

Può essere erotico ciò che si fa …
dimenticandosi in un cassetto di un vecchio mobile abbandonato in una polverosa soffitta…

l’immaginazione…
la fantasia…
la sensibilità…
il buon gusto…
l’intelligenza…
la dignità…
?????

Può essere erotico vegetare?

Esiste l’erotismo senza cervello?

Domande…domande…domande…
che rimangono e rimarranno, soltanto,sempre domande…

 
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un giorno

Post n°17 pubblicato il 27 Marzo 2006 da Nata.Zoccola
 

“Era un giorno odoroso del mese di maggio di due anni fa….”

Ci sono dei giorni, che ti marcano a fuoco come vitelli appena nati,
che ti lasciano un segno indelebile nel tempo,che si pongono lì come
un segnalibro tra le pagine dei ricordi.

“...camminavo traballante sui dei tacchi a spillo, addobbata... sotto con
pizzi…come per andare ad una sfilata di lingerie, come...”

“…la mia storia inizia quel giorno, ho vaghi ricordi di quell’ uomo con cui m’incontrai… “

 
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per gioco

Post n°16 pubblicato il 27 Marzo 2006 da Nata.Zoccola
 

S’inizia sempre per gioco.

Come quella sera, complice quell’ amica che da tanto tempo non vedevo,
quando abbiamo acceso quel PC appena acquistato, come regalo a mio figlio.

Cosi ridendo abbiamo iniziato a chattare.

Quei pochi minuti di spensieratezza, d’allegria e di risate, sono state la molla.

In una vita dove la quotidianità, la ripetitività, privandoti d’ogni emozione,
appiattisce le tue giornate, che cosi scorrono opache…è facile che succeda di
cercare qualcosa, qualcuno, che ti aiuti a sconfiggere la monotonia.

“Ciao, come stai.”
“Ciao amica, ciao dolcissima, sei bellissima.”
“Ma se nemmeno mi vedi?”
“Io ti sento, ti percepisco. Tu dovresti essere molto dolce,deliziosa.
Si capisce dal tuo modo di scrivere che sei una donna dolce, intelligente, sensibile,
affettuosa.”
“Mamma mia! Quante cose sono! Chissà perché mio marito non si accorge d’avere
al suo fianco un simile tesoro.”
“Perché è un insensibile, non sa quanto è fortunato.”
“Forse hai ragione.”
“Ma certo che ho ragione.”

E lentamente scivoli dentro la fossa …
lentamente,ma inesorabilmente e quando in un ultimo disperato tentativo provi ad
aggrapparti con tutte le tue forze, mani di uomo e di donna già giù nel profondo
della fossa, ti trascinano con loro.

Amore… amicizia…felicità…
parole, solo parole…
false come lapidi di un cimitero, lapidi senza volto, volti senza anima

 
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maya

Post n°15 pubblicato il 27 Marzo 2006 da Nata.Zoccola
 

Ecco, ora siamo giunti a presentarvi l’altra mia cara amica…
Maya.

Maya è una brava donna che ha commesso l’errore di lasciarsi andare…fidarsi delle apparenze in internet ed ha pagato caro il suo errore…

Ha perso la famiglia, si è separata.
Ora vive sola in un piccolo appartamento.

Non entra più in internet e non ne vuole sentir parlare.

Ogni tanto ci vediamo nella realtà, ma non parliamo mai d’internet.

Quando ha iniziato a chattare non credeva di diventare una puttana, quando si è resa conto, ormai era troppo tardi.

Chattava di nascosto da suo marito e viveva delle storie con altri uomini,conosciuti in internet.

Si è pentita delle offese, ha cercato di scusarsi con suo marito, ma a nulla è servito.

Prima di andarsene ha scritto un diario, che ha anche pubblicato, ma successivamente è stato cancellato... bannato.

Io ho una copia e lo ripubblico, con il suo permesso, in queste pagine…
in questo mio blog…

 
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giulia è pazza

Post n°14 pubblicato il 27 Marzo 2006 da Nata.Zoccola
 

Ripensandoci, anche se è trascorso del tempo, ancor oggi mi sento a disagio.

Ancora oggi, come allora, mi viene da rinturcinarmi su me stessa dallo sgomento.

Mi riferisco ad una discussione che un giorno ho avuto con la mia amica Giulia.

Ora vi racconto.

Si parlava del più e del meno, corno più, corno meno, quando Giulia se n’esce con quest’ affermazione:

“Sai Viola, qualche volta mi viene la tentazione di avere un figlio da Carlo, sono sicura che Marco sarebbe felice d’avere un altro figlio e le farebbe da padre divinamente, magari lo vizierebbe anche, lui ha possibilità…
Chissà che bel regalo mi farebbe…”

“Tu sei matta, Giulia!” esclamai.

“E tu saresti capace di fare accettare a tuo marito un figlio avuto dal tuo amante ?”

“ Che ingenua che sei Viola” mi rispose senza nemmeno farmi finire.
”Carlo è un bell’uomo, è uno squattrinato, un pazzerello, mentre Marco ha mezzi per poter garantire ad un figlio una crescita ed un futuro di tutto rispetto.
A noi donne, è affidato il compito del proseguimento della specie, dobbiamo farlo bene.
Meglio di cosi?”
“Sai quante donne scelgono l’uomo, il padre dei loro figli, quello che chiamano amore della vita secondo questi principi.
Non tutte lo fanno coscientemente, ma lo fanno…”

Io sarò una zoccola ingenua, all’antica, come si dice, ma sinceramente questo è contro i miei principi…

 
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giulia

Post n°13 pubblicato il 27 Marzo 2006 da Nata.Zoccola
 

Giulia è veramente una bella donna.
Alta, un bel fisico, capelli lunghi, biondi …vestita sempre elegantemente, non passa sicuramente inosservata.
Suo marito, anche lui, non passa inosservato ma non per gli stessi motivi.
Credo che se non avesse avuto la fortuna d’essere benestante, sarebbe morto vergine.
Molto benestante. Giulia l’ha conosciuto in un locale dove lei lavorava…ed è stato subito amore.
Amore a prima vista del portafoglio…come si dice.
Si sono sposati, hanno una bella bambina e vivono felici e contenti, almeno cosi fanno sembrare.
Lui è innamorato, oltre che cornuto, e lo dimostra con continui regali, non che è cornuto, quello non lo sa, ma che è felice.
Cornuto e contento, si dice cosi?
Giulia è molto amica con me, mi racconta tutto, io l’ascolto cerco anche di consigliarla…
consigli al vento…lei continua per la sua strada…ed io per la mia.
Giulia scopa molto, ma non con suo marito, da lui si fa desiderare, una volta ogni tanto, tanto per assolvere al suo compito di moglie.
“ Uffa che palle” mi ha detto ieri, quando ci siamo sentite “ questa notte Marco” si chiama Marco suo marito “ non sono riuscita a tenerlo a freno e allora l’ho fatto divertire un po’, ma che noia Viola”
“Potevi non farlo” Istintivamente mi è venuto da rispondere.
“Eh si dici bene tu, ma per molte sere ho accusato, una sera mal di testa, una sera stanchezza…ho avuto pura che …magari sospettasse qualcosa di Carlo…sai Viola ieri mi sono vista con Carlo e bla bla bla…
“Uffa che palle” Questa volta l’ho pensato io, sempre con questo Carlo.
Carlo è il suo amante, uno dei tanti,lei s’innamora facilmente.
Certe volte mi dice ridendo: “Certo che sono zoccola “.
No Giulia tu casomai potresti essere una prostituta… rispondo dentro di me.

 
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ho visto

Post n°12 pubblicato il 27 Marzo 2006 da Nata.Zoccola
 
Tag: VIOLA

Ho visto…
esseri che si definiscono umani
fare del tradimento una virtù
considerare la menzogna una regola
l’odio verso propri simili un’arte
l’egoismo un diritto.

Ho visto …
l’opportunismo, l’ipocrisia usate
come insegna, come regole di vita
e tutto questo indipendentemente dal sesso.

Esseri di sesso femminile, che si definiscono donne.
Esseri di sesso maschile, che si definiscono uomini.

Se nascere femmine oppure maschi
non è una scelta come non è un dovere…
dovere diventa divenire donne e uomini…
dovere diventa divenire buone madri e buoni padri.

Essere madre è alla base…
è fondamenta della dignità dell’essere umano,
nato femmina…
una missione…
come lo è l’essere padre per uno nato con le palle.

Educare, insegnare le regole della vita ai propri figli,
ma quali regole insegnano questi padri e queste madri?

La menzogna?
Il tradimento?
L’opportunismo?
L’ipocrisia?
L’odio?

Insegnano sicuramente che il dio da pregare
si chiama:
Potere.
Che le sue regole si chiamano :
Morale.

Alimentando cosi le schiere dell’esercito
del male…
l’esercito al servizio del potere.

Avviando in questo modo l’umanità verso l’ultima battaglia…
l’ultima sconfitta…
l’autodistruzione.

Cambiare.

Si cambiare, ma per cambiare il mondo…
non si devono cambiare gli altri…
non si deve cambiare la natura che ci circonda…
stravolgere la realtà.

Basta cambiare ognuno se stesso,
dentro di se…
ognuno il proprio io…
e il mondo in un attimo sarà
migliore…

 
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sono la regina dei pipparoli

Post n°11 pubblicato il 27 Marzo 2006 da Nata.Zoccola
 
Tag: VIOLA

I miei sudditi sono gente laboriosa …
lavorano in uffici pubblici e privati.

Persone di un buon livello culturale …
l’ignoranza è stata debellata nel mio regno.

I miei sudditi vivono in chat e in forum
che si chiamano paesi.

La maggior parte sono sposati…
chi ancora non lo è…
sicuramente è fidanzato.

Gente intelligente e fantasiosa…
gente seria e rispettosa.

Preferiscono…
il fai da te…
fatto bene
al fatto con te…
fatto male.

Sono continuamente in guerra…
poverini…
contro i barbari…
gente senza scrupoli…
gente incivile e violenta …
che con eserciti di donne insoddisfatte,
vorrebbero tutti riunire …
sotto la loro bandiera
di un perbenismo, un moralismo tracotante.

Ma il mio popolo è valoroso
combatte e al grido…
viva la libertà…
viva l’indipendenza…
viva l’essere umano…
imperfetto ma vero.
riesce sempre a respingere…
quei barbari cattivi.

Lunga vita alla regina…

 
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essere zoccola

Post n°10 pubblicato il 27 Marzo 2006 da Nata.Zoccola
 
Tag: VIOLA

.Essere zoccola è un diritto di ogni donna.

Amare il sesso, amare il proprio erotismo…
non significa non avere una dignità…
non significa non rispettare certi valori alla base della
coscienza dell’ essere umani.

Riscattare la propria dignità, valorizzare, pretendere il
rispetto al proprio “essere donna”…
è un diritto fondamentale…
è un dovere nei confronti delle generazioni future.

Per fare ciò, non c’è bisogno di regole, ma di coraggio.

Coraggio…
nell’affrontare la lotta contro la sopraffazione…
lottare per la libertà di vivere la propria condizione femminile.

Basta con il fingersi felici…
con il fingere di sentirsi libere…
per poi piangere in silenzio.

Ci vuole coraggio…
per mettere il proprio culo in giardino…
per essere provocanti…
per essere sensuali…
per fregarsene dei giudizi…
per umiliare un perbenismo imperante,
un moralismo nauseante.

Non ci vuole coraggio…
per fare queste cose di nascosto, per tradire, per essere delle opportuniste…
e andare dove porta il vento.

Ma la vera libertà, altre che per altre cose, passa anche per queste…
senza che ciò significhi non rispettare la propria dignità, come la dignità altrui

 
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