1. Primavera Giunt'è la Primavera e festosetti La salutan gl'augei con lieto canto, E i fonti allo spirar de' zeffiretti Con dolce mormorìo scorrono intanto; Vengon coprendo l'aer di nero manto E lampi, e tuoni ad annuntiarla eletti Indi tacendo questi, gl'augelletti Tornan di nuovo al lor canoro incanto: E quindi sul fiorito ameno prato Al caro mormorìo di fronde e piante Dorme 'l caprar col fido can' a lato. Di pastoral zampogna al suon festante Danzan ninfe e pastor nel tetto amato Di Primavera all'apparir brillante. Il più celebre tra i quattro concerti si apre nella raggiante tonalità di mi maggiore. Il modello del concerto è riscontrabile nell'uso dei ritornelli (il tutti), riproposto per sei volte (A). Il primo intermezzo solistico (il Canto degli uccelli) è affidato a tre violini soli (B). Si noti la sonorità luccicante ottenuta da Vivaldi, la naturalezza del cinguettìo, pur costretto da una rigorosa struttura ritmica. Dopo il tutti, i violini imitano lo scorrere dell'acqua attraverso sommessi sedicesimi legati (C). Stupendo l'episodio dei tuoni e dei fulmini: una stessa nota ribattuta con violenza, quasi la trasformazione fonica di un effetto visivo (le nuvole nere in lontananza) (D).
VILLA MANIN
1. Primavera Giunt'è la Primavera e festosetti La salutan gl'augei con lieto canto, E i fonti allo spirar de' zeffiretti Con dolce mormorìo scorrono intanto; Vengon coprendo l'aer di nero manto E lampi, e tuoni ad annuntiarla eletti Indi tacendo questi, gl'augelletti Tornan di nuovo al lor canoro incanto: E quindi sul fiorito ameno prato Al caro mormorìo di fronde e piante Dorme 'l caprar col fido can' a lato. Di pastoral zampogna al suon festante Danzan ninfe e pastor nel tetto amato Di Primavera all'apparir brillante. Il più celebre tra i quattro concerti si apre nella raggiante tonalità di mi maggiore. Il modello del concerto è riscontrabile nell'uso dei ritornelli (il tutti), riproposto per sei volte (A). Il primo intermezzo solistico (il Canto degli uccelli) è affidato a tre violini soli (B). Si noti la sonorità luccicante ottenuta da Vivaldi, la naturalezza del cinguettìo, pur costretto da una rigorosa struttura ritmica. Dopo il tutti, i violini imitano lo scorrere dell'acqua attraverso sommessi sedicesimi legati (C). Stupendo l'episodio dei tuoni e dei fulmini: una stessa nota ribattuta con violenza, quasi la trasformazione fonica di un effetto visivo (le nuvole nere in lontananza) (D).