Ambiente&Foreste

Stamattina, all'oasi degli Astroni...


Ciao ragazzi e ragazze...oche papere tabacchine e rane rosse e verdi,,, folletti e gnomi, cantinieri e fotografi...salve a tutti! Dunque,oggi finalmente siamo andati a vedere sta benedetta oasi degli Astroni, patrimonio wwf, meglio noto come ex "Parco dell'amore"... (forse tenuta in così gran pregio per i bei momenti che ha regalato a chi ora la gestisce??Mah...beneficio del dubbio ;-) ) Ebbene cari amicoschi forestaloschi, anche oggi ci siamo fatti un cuofano di risate, complici le due bottiglie di vino gentilmente offerte da Gemma (il rosso), e da Mario (il bianco)...e abbiamo imparato un sacco di cose interessanti...(ad esempio che vino+montagna=abbiocco fulminante!) Oltre naturalmente ad aver visto alberi, erbe, fiori e animali stupendi... Abbiamo visto la "moretta tabaccata", che è un paperopode (!!!) molto raro in Italia, abbiamo visto diversi insettucci simpatici e tantissime piante che "ci mancavano"... Siamo partiti dalla Facoltà come un gruppo d'assedio: 5 o 6 macchine piene di gente, scarponcini, pallone, binocolo... senza nessuno ( a parte il prof) che sapesse la strada per arrivare all'oasi...Io e Liuk tenevamo pure le radioline! Lungo l'autostrada inoltre abbiamo potutto assistere a quel che si dice: "sapersi arrangiare"...dato che, in mancanza del carro funebre, il portabagagli sul tetto di una palio va benissimo per trasportare una bara...(avete capito bene,,,una BARA=CASSA DA MORTO...io spero solo che fosse vuota...) Durante l'esercitazione, cmq, il prof (nuovo arrivato in facoltà) ci ha definito "una fauna molto eterogenea..." Alcuni l'hanno presa come un complimento, altri come un'offesa..altri ancora si stanno chiedendo cosa significhi "eterogeneo".... Scherzi a parte è stata una di quelle giornate da ricordare... Quelle in cui la distanza tra professori e studenti quasi si annulla, il limite tra dovere e piacere si scioglie, e ciò che DEVI fare è sempre più vicino a ciò che VUOI fare in quel momento.. I sentieri che attraversano il bosco, gli alberi caduti, l'edera, i ciclamini... Ogni foglia nasconde un pò di vita, e tu ci cammini in mezzo...cercando di capirci qualcosa, di catalogare, di "impacchettare".. Ma poi il tempo scorre, e bisogna andar via...e di fronte al cancello dell'uscita l'unica cosa che vuoi è restare seduto un altro pò, su quel tronco disteso, all'ombra di quelle foglie fresche, ad aspettare il tramonto... nel silenzio...a guardare gli insetti posarsi nell'ultimo raggio di sole, fregandotene dei loro nomi latini e di tutto il resto... e a goderti tutto questo. Mi sento moralista oggi, e perciò vi saluto dicendovi che, per quanto mi riguarda, se il mio studio e il mio lavoro potranno servire in futuro a regalare queste stesse sensazioni a qualcuno, allora non avrò sprecato il mio tempo. Buona serata a tutti.. P.s. in foto: il capanno di avvistamento sullo stagno.