Ambiente&Foreste

Autocelebrazione... (Facoltà di Agraria...perchè io valgo!)


http://ilmattino.caltanet.it/mattino/view.php?data=20060210&ediz=CITY&npag=42&file=APRE.xml&word=%20agraria%20&type=STANDARD Se avete dubbi, consultate il link in alto... Se invece andate a fiducia, leggete qui: Arriva da Roma una notizia che spazza via tanti luoghi comuni e rende noto un primato della scuola, e della cultura, napoletana: la facoltà di Agraria dell’Università Federico II, infatti, risulta al primo posto nella speciale classifica compilata dal Comitato di indirizzo per la valutazione della ricerca, istituito dal ministero dell’Istruzione con l’obiettivo di fotografare lo stato della ricerca in Italia. La storia di Agraria a Portici - che oggi si scopre capitale della ricerca per quel che riguarda le scienze agrarie - inizia nel 1870, quando nasce la Scuola Superiore di Agricoltura, la prima per l’Italia meridionale. Oltre un secolo, con la trasformazione nel 1935 in facoltà, con personaggi come Manlio Rossi Doria che nelle aule della Reggia di Portici ha formato generazioni di studiosi. Il comitato ha esaminato lavori e pubblicazioni di università e istituti di ricerca, componendo così un puzzle che il ministero utilizzerà per definire le strategie future: il rapporto, presentato a Roma pochi giorni fa, vede la facoltà di Portici in testa per quel che riguarda le «grandi strutture», categoria che viene subito dopo le «megastrutture» come il Cnr. Un risultato che suscita l’inevitabile soddisfazione del preside Alessandro Santini: «Ci fa particolarmente piacere - commenta - che l’Università Federico II sia risultata la migliore del Sud nel complesso, e che nell’area delle scienze agrarie la nostra facoltà è al primo posto assoluto in Italia. Si tratta di una valutazione asettica, effettuata con la partecipazione di esperti nazionali ed internazionali che hanno valutato le nostre ricerche in maniera approfondita, per quel che valgono effettivamente. Occorre dire che la direzione in cui ci muoviamo da sempre è quella di consolidare il nostro ruolo di eccellenza». Gli esperti del comitato hanno scandagliato gran parte dei progetti realizzati dalle università italiane e dagli enti di ricerca pubblici e privati tra il 2001 e il 2003. In totale sono stati valutati 17.329 tra brevetti, progetti, pubblicazioni e articoli, realizzati da circa 65mila ricercatori. «Il rapporto - aggiunge Santini - è stato realizzato tenendo conto in particolare di due parametri, che vedono la nostra facoltà primeggiare: il livello delle ricerche, presentate sulle riviste più importanti del mondo, e la qualità delle pubblicazioni, quasi tutte classificate tra buone ed eccellenti. La combinazione tra questi due elementi ci ha portato ad ottenere questo riconoscimento. Siamo una facoltà che vanta una tradizione gloriosa, siamo sempre stati all’avanguardia in Italia e non solo. Abbiamo in corso collaborazioni importanti con molte università straniere». Dunque, nei saloni della Reggia di Portici, che ospita la facoltà in attesa dell’inizio della delocalizzazione, si respira aria di primato. Ed è un parametro in particolare a suscitare grande soddisfazione: si tratta della valutazione dell’«impact factor» dell’Università, ovvero dell’impatto della ricerca scientifica sulla comunità internazionale. Un valore che per la facoltà di Portici è altissimo: «I campi di ricerca nei quali risultiamo eccellenti - osserva il preside - hanno un impatto importante anche per il territorio: penso all’economia, alla genetica, alla tutela dell’ambiente, alle produzioni anche animali. Anche a livello didattico, ad esempio con l’introduzione di una laurea in viticoltura ed enologia, che realizzeremo ad Avellino, raggiungiamo importanti risultati».