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Post N° 50


Primo PianoUN SUCCESSO LA MANIFESTAZIONE PER MODIFICARE L’ORDINANZA TURCO CONTRO I “CANI PERICOLOSI”Grande successo di adesioni per la manifestazione che si è tenuta oggi in piazza Montecitorio a Roma, per la modifica all’ordinanza Turco promossa da un cartello di associazioni animaliste e dagli onorevoli Bruno Mellano e Donatella Poretti della Rosa nel Pugno ma sottoscritta da 48 parlamentari di entrambi gli schieramenti politici. L’ordinanza emanata dal Ministro Livia Turco sui cani cosiddetti pericolosi va chiarita in alcuni punti, pur essendo decisamente positiva per quanto riguarda il divieto di mutilare gli animali con il taglio di coda, orecchie e corde vocali e per il bando ai collari elettrici. Quello che non può essere veicolato, in nessun modo, è il concetto di “cane cattivo”. Non esistono razze aggressive “tout court”, ma esistono singoli esemplari tenuti male dai proprietari. E anche per questi quattrozampe dal carattere meno facile non vanno trovate “soluzioni di gestione”, come l’obbligo di portare sempre la museruola che, impedendo la socializzazione con gli altri cani, può addirittura aumentare lo stress e l’aggressività; anche animali che abbiano agito in modo eccessivo in un singolo episodio possono essere rieducati a un rapporto di rispetto tra uomo e animale attraverso il lavoro di un bravo veterinario o comportamentalista che agisca di concerto con il proprietario perché getti le basi per una comunicazione con l’animale. Non è attraverso l’ostracismo ai cani di taglia grande che si risolve il problema, ma con una corretta preparazione all’adozione di un animale. Le distinzioni di razza – concetto che chiunque conosca a fondo gli animali non può non rigettare - non sono un valido presupposto per prevenire incidenti tra animali o nei confronti di persone, ma semplicemente un alibi per non porre la questione in termini corretti: è il proprietario che deve assumere su di sé la responsabilità del comportamento del proprio quattrozampe. Salvaguardiamo quindi gli aspetti positivi che ci sono nell’ordinanza Turco, andando a rivedere quelle parti che risultano essere speciste ed antiscientifiche; Per queste ragioni i promotori della manifestazione chiedono al Ministro Turco di tornare a ragionare sull’ordinanza assieme al mondo animalista, scientifico, veterinario e comportamentalista, e la soppressione dell’elenco di razze considerate pericolose. Inoltre rigettano ogni possibile tentativo di strumentalizzazione da parte di chi – allevatori, addestratori e produttori di collari elettrici – pure chiede l’annullamento del provvedimento per ragioni diametralmente opposte a quelle di chi ha a cuore gli interessi degli animali. (20 marzo)