Semplicemente Io...

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Mi ero illusa di aver superato questa prova indenne. Così, dopo una giornata trascorsa tra lavori domestici, lavoro di doposcuola, lavoro telefonico, lavoro al pc, telefonate con le amiche, una cena preparata in due minuti, un pò di relax con la musica, un pò di chiacchiere su msn ed in chat, ho spento il pc convinta di poter chiudere gli occhi e riapirli domattina. Mi sbagliavo, perchè la mente fa brutti scherzi. I ricordi si affastellano ed i pensieri anche. La testa sul cuscino ma i pensieri altrove. Piovono ricordi. Immagini di un anno fa che mi sembrano così stranamente vicine. Quell'obitorio freddo e buio, mio fratello, mia sorella, mio cognato, gli zii, le zie, la cugina, le telefonate. Gli amici. I silenzi, le mie frasi senza senso, la mia paradossale fiducia nel futuro. Il ritorno a casa e l'attesa, l'attesa del momento in cui ti avrei detto addio per sempre, mamma. La gente, la gente in casa, le frasi fatte, le frasi stupide. L'organizzazione dell' "evento". Tutto come avresti voluto tu. Le persone che non ricordavo nemmeno di aver conosciuto. Il cimitero. Il mio pianto disperato. Cominciano a confondersi i ricordi  delle lacrime versate per te e quelle versate per papà. Comincio a confondere i due giorni. Poi sento un rumore, un VVvvvvvvvrrrrrrrrrrr. Mi alzo, lo seguo. Una lametta che vibra. Non sapevo che mio fratello ne avesse una così tecnologica. L'ho spenta. Sono andata a fumare. Ritorno in bagno e sento di nuovo vibrare quella cosa. Ho tolto la batteria ed il rumore è scomparso. Ho riacceso il pc e scrivo, scrivo, scrivo, con la speranza che questo schermo mi faccia venire sonno. In questi giorni stavo appunto compiacendomi dei miei ritmi. Non mi capitava da secoli di mettermi a letto e non riuscire a chiudere occhio per i ricordi. Il conto però arriva sempre. Non ho ansia, non ho dolore, non sento disperazione. Semplicemente, gli occhi non si chiudono e la mente immagina. Adda passà a nuttata...