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Assisto compiaciuta alla mia rinascita. Sono grata a tutte quelle persone che, in un modo o in un altro, vi hanno partecipato. So, però, che buona parte di questa rinascita la devo a me stessa ed alla voglia di tornare ad essere quella di sempre. Mi piace credere che ci sia anche lo zampino dei miei genitori che mi guardano dall'alto. Voglio credere che sia quella famosa legge di compensazione della vita in cui ho sempre sperato quando dicevo che sarebbero arrivati momenti migliori. E' come se in quest'ultimo anno fossi stata avvolta da una calotta di ghiaccio che ora si sta sciogliendo riscaldata da tiepidi raggi di sole. Non ho più paura che gli altri possano avvicinarsi a me e sentire il mio dolore, prchè il dolore non è più così forte. Nell'ultimo anno non ho vissuto, sono sopravvissuta. Sopravvivevo nascondendomi al mondo ed agli occhi altrui, per il timore che potessero trovare in me nient'altro che dolore. Adesso so di poter offrire di nuovo tanto agli altri, a me stessa, al mondo ed alla vita. So anche che la vita ha ancora da offrirmi molto e che i periodi buoni non sono fatti per altro se non per essere vissuti pienamente. Mi ubriaco di affetti, ancora. Mi stupisco quando sento che mi definiscono solare, dolce, affettuosa. Credevo di aver perso per sempre il sorriso, la spensieratezza e la capacità di risultare piacevole. Mi sbagliavo. In fondo, sono sempre io.