Semplicemente Io...
Affinchè...i miei mille pensieri..abbiano un luogo dove posarsi..« Messaggio #1051 | Messaggio #1053 » |
Le stesse domande che mi facevo prima di partire continuano ad assillarmi adesso che sono tornata... Fino a che punto è lecito rispettare la volontà altrui? Dove finisce il rispetto del volere delle persone a cui vuoi bene e può cominciare l'imposizione della propria volontà? Come si fa a sapere qual è la cosa più giusta da fare per far soffrire meno chi si ama? Non ce la faccio a stare lì a guardare e ad aspettare ma non riesco a trovare il coraggio e la forza per agire contro la volontà altrui... Meglio proseguire con il racconto del viaggio...
26/07/2007, giovedì.
Ci tocca chiudere le valigie, pagare l'albergo e lasciarlo. Sarà la prima di tante giornate che si ripeteranno, con l'arrivederci ad una città ed il buongiorno ad un'altra. Alle 11:30 lasciamo l'hostal Marlasca e ci dirigiamo verso la stazione. Prendiamo la metro da Puerta del Sol e scendiamo ad Atocha Renfe. Abbondante colazione all' Autogrill. Check in e via verso il treno che ci porterà a Cordoba. Proveremo pe rla prima volta l' AVE, l'alta velocità. Il treno dovrà partire alle 13:00 ed avendo letto che se fa anche solo cinque minuti di ritardo, ti rimborsano il biglietto, si aprono le scommesse. Il treno parte alle 13:00 in punto!!!! La comodità dei sediolini, tutto quello spazio per le gambe, il poggiapiedi ed il fresco del treno sono una meraviglia per noi! Due ore di viaggio, con un film da guardare e un paio di cuffiette omaggio della Renfe! Io preferisco ascoltare i mitici Modena City Ramblers mentre guardo il paesaggio fuori, con gli occhi pieni di meraviglia. Man mano che ci avviciniamo a Cordova cominciano a spuntare case tra le colline... Arrivo alle 14:50. Approfittiamo per acquistare gli altri biglietti del treno, quello da Cordova a Siviglia per il 28 e quello da Siviglia a Granada per il 29. Il signore che ci da i biglietti è gentilissimo, ci propone i biglietti più economici, facendoci risparmiare un pò di soldi. Non importa se così ci impieghiamo un pò più tempo per gli spostamenti, non abbiamo fretta e soprattutto, viaggiare in treno è una figata!!!! Qui abbiamo atteso solo mezz'ora perchè arrivasse il nostro turno. Appena uscite dalla stazione per prendere l'autobus che ci condurrà vicino all'hostal, ci accorgiamo che possiamo dire addio alla temperatura normale di Madrid. Ci troviamo in una serra, un forno, un caldo assurdo. Sono quasi le 16:00 e prendiamo l'autobus numero 3. Il conducente ci dice dove dobbiamo scendere e cominciamo a cercare la Mezquita, avendo un albergo che è proprio vicinissimo all'ex Moschea. Ci trasciniamo le valigie lungo un vialone sotto il sole cocente e quando entriamo nel vicoletto che ci porta alla Mezquita, ci sembra di riconoscere ancora Santa Maria la Nova!!!! Scopriamo che avremmo potuto arrivare all'hostal facendo meno strada dalla fermata dell'autobus ma comunque avremmo dovuto percorrere in salita la strada con morti (valigie) al seguito. Meglio così. Proprio di fronte alle mura della Moschea c'è l'insegna del nostro hostal "El Triunfo". Molto carino l'ingresso, ci danno la cartina del centro storico indicandoci le varie cose da vedere e saliamo su in camera. Corridoio strettino, tre gradini in discesa e c'è' la nostra stanza. Stanza molto piccola per tre persone, bagno ancor più piccolo. Probabilmente dopo aver alloggiato in tre in una quintupla, tutte le stanze ci sarebbero sembrate minuscole!!! Scelta dei letti e degli spazi. Io e T. dormiamo al contrario nel letto per non avere il condizionatore in testa. La finestra c'è ma è piccolissima e da all'interno, su tubature e condizionatori credo, boh... Dopo l'impatto poco felice con la stanza (solo perchè piccola), decidiamo gli itinerari. Intanto scopro che il palazzo in cui siamo era sede di un Palazzo dell'Inquisizione (bbbbrrrr). Dietro al cartina che ci hanno dato ci sono i Musei e gli orari e la mitica guida Lonely Planet ci da una mano nella scelta delle cose da vedere. Siamo stanche e temiamo il gran caldo che ci siamo alsciate fuori dall'hostal ma decidiamo di fare una doccia e scendere in esplorazione. Soprattutto, sapevamo che al sera c'era uno spettacolo di flamenco, andiamo a scopire dove. Cerchiamo l' Oficina turismo e dopo esser passate accanto a Musei e posti che erano nell'elenco, arriviamo dal tipo che ci dice che l'ingresso per la serata di flamenco è libero, ci da i biglietti e ci dice che è nei giardini dell'Alcazar. La sera alle 22:00 ci andremo. Ci fermiamo ad ogni angolo con un pò d'ombra e ad ogni fontana, il caldo è davvero tanto! Intanto mi ricordo che questa è la città natale di Seneca, il mio mito, da questo momento questa città mi piacerà ancora di più, se possibile! Giungiamo passeggiando e inconsapevolmente alla Puerta de Almodovar, siamo alla ricerca della Casa Andalusì, ci scattiamo qualche foto e poi ci fermiamo in un negozio molto molto costoso a dare un'occhiata ai gioielli. Vicoletti ricchi di fascino e balconi piccoliti e fioriti. Giungiamo al Museo della casa Andalusì, siamo a due passi dal quartiere de la Juderia. Una casa stupenda, dove regna la pace e il silenzio tra le stanze adibite a museo e gli angoli verdi e la vasca profumata piena di fiori freschi, luogo scelto per farci mille foto. Qui compro due ventagli bellissimi ed uno comincio subito ad usarlo contro il caldo! Torniamo in albergo alle 19:30, scegliamo di cenare nel risotrante dell'albergo prima di cambiarci e recarci allo spettacolo di flamenco. Scelgo il menù del giorno che mi permetterà di assaggiare due piatti tipici, la paella (mista) e la tortilla! Non sappiamo se è una questione di orari o di cos'altro ma siamo sole nel ristorante. Il cameriere fuori, mentre fumo, mi dice che c'è più gente a pranzo e che quella è stata la giornata più calda in assoluto degli ultimi giorni (ci volevamo noi!). Cerco di fargli capire il nostro itinerario e devo dire che ci siamo capiti abbastanza, tutti a dirci che a Madrid fa meno caldo (e lo sapevamo!). Saliamo in stanza a farci belle per il flamenco. cerchiamo i giardini dell'Alcazar, arriviamo pochi minuti dopo le 22:00. Spettacolo all'aperto, con sedie di plastica in fila. Poco dopo il nostro ingresso chiudono i cancelli. Ci armiamo d'acqua e di birra ed io sventolo il mio nuovo ventaglio. Prima esibizione, solo musica, un bravo chitarrista. Seconda esibizione, due uomini, una donna che canta ed arriva la ballerina, bravissima! Poi ritorna il chitarrista di prima che accompagna un anziano signore che canta canzoni d'amore e di sofferenza. All'inizio ci sembrano lamenti, poi entriamo nello spirito del flamenco e condividiamo la sofferenza del signore :) Ritorna il quartetto di prima, stupenda esibizione, con tanto di bis alle nostre richieste. E' mezzanotte passata... Costeggiamo il Guadalquivir, mi innamoro del mulino (sgarrupato) e decido che lo comprerò hahahaha. Il ponte romano è chiuso per lavori. Scopriremo l'indomani che neanche la torre della Calahorra è visitabile. Passiamo accanto all'Arco del Triunfo (l'arco di San Rafael, patrono della città) e siamo così stanche e assonnate che saliamo su in stanza. Si dorme, l'indomani ci aspetta la Mezquita!
27/07/2007, venerdì.
Sveglia non proprio all'alba, alle 11:30 scendiamo dall'albergo e dopo la colazione nella caffetteria dell'hostal, ci rechiamo alla Mezquita, che abbiamo a due passi. la colazione scelta è quella continentale, le tostatdas con mantequilla e mermelada ci saziano e ci soddisfano, unite a zumo de naranja e poi caffè con leche e la magdalene, insomma praticamente un pranzo ehehe. La Mezquita all'ingresso sembra una normale Cattedrale Cattolica, se si guarda alle cappelle che si susseguono sulla destra, ma se ci si ferma un attimo e si volge lo sguardo in profondità e in alto, si respira subito la cultura islamica e il fatto che sia stata una Moschea diventa predominante, linea guida della visita. I filari di archi che si susseguono creano in profondità un gioco di colori e l'occhio difficilemnte riesce a staccarsi da quegli archi. Gli ampliamenti e le ricostruzioni sono un pò difficili da riconoscere e da seguire, tutto si fonde in maniera quasi impeccabile all'interno della Cattedrale. Una pausa rinfrescante nel patio degli aranci e poi usciamo, cerchiamo i Bagni Arabi per una pausa rilassante. Si prenota per il turno delle 14:00, sono le 13.45 ma l'Hammam è vicinissimo all'albergo. prendiamo i costumi e ci rechiamo ai Banos Arabes. L'impatto col buio della sala, l'acqua fredda e l'ambiente angusto mi fanno venire ansia, un bell'attacco di panico ma mi ostino a rimanere lì dentro e non so neanch'io perchè. la sala in cui starò meglio sarà quella dell'acqua tiepida, luminosa, la vasca grande e la vista del massaggio agli altri, mentre mi pregusot il relax di quando toccherà a me. In effetti, l'unico momento in cui mi sono rilassata la dentro è stato mentre facevo il massaggio e mi sono alzata da quel lettino salutando la massaggiatrice con un sorriso a 35 denti. Sono stata alquanto insopportabile per le mie companeras là dentro. Si torna in albergo alle 16:00, e si scende subito per visitare qualcosa. La Sinagoga ed il quartiere del Juderia... Che pace in quei vicoli... Angoli e scorci di una bellezza inenarrabile... Ci si ferma ai tavolini di un bar per riposarsi prima dello shopping e si accompagnano le bibite con delle tapas. Il salmorejo cordobano ci ha entusiasmate... troppo buono... Si riparte e si va in giro per negozi. Arrivate di nuovo a Plaza del Triunfo, a Paola viene la brillante idea di fare un giro in calesse, così possiamo vedere le altre zone della città ed avere una visione abbastanza completa di Cordova. Comincia la aprte della vacanza in cui ci chiameremo Giapponesi!!!! Non ci siamo fatte mancare proprio nulla da quel momento di tutto ciò che è più turistico! Cmq, il nostro cocchiere è simpaticissimo ed è un'ottima guida, parla in spagnolo ma riusciamo a capire tutto cio' che dice e poi interagisce con noi, ci indica i patii più belli e caratteristici delle case di Cordoba e ci spiega che il periodo migliore per i patii è primavera, ovviamente. Ci racconta delle gare per i patii più belli e della gara dei balconi. So' davvero simaptici sti abitanti di Cordoba! Non mancano gli aneddoti su fantasmi e case stregate (sarà il fantasma del mio Seneca???), i paragoni tra le piazze delle città spagnole (Plaza del la Corredera l'abbiamo trovata simile a Plaza Mayor di madrid) e la foto finale tutte e tre accanto al calesse. Adesso sappiamo dove andare a vedere il Museo di Julio Romero de Torres e quello de Bellas Artes, quando torneremo in questa città e a vremo più tempo e farà meno caldo :) Salutiamo la guida e andiamo a prepararci per la cena. Cerchiamo un ristorantino che avevamo adocchiato la sera prima passeggiando e lo troviamo, "El Rincon de Carmen". Sono quasi le 23:00 e siamo le uniche sedute ai tavoli. Abbiamo scoperto che a Cordova si cena presto e che i risotranti chiudono presto e preferiscono perdere clienti affamati dell'ultim'ora piuttosto che lavorare oltre l'orario di chiusura. Qui consumiamo una cena ottima e abbondante, con una bella bottiglia di vino bianco. Non ricordo bene cosa abbiamo mangiato, ricordo i calamari fritti (freschisismi) e insalate varie... Mah, non so perchè non ricordi nulla della cena se non il dolce... Una torta al cioccolato doppio strato per Paola (alla fine l'ha divisa con Terry) e leche frito per me... Troppo sapore di cannella e troppo bollente!!!! Però non male neanche il latte fritto va... Una passeggiata nei pressi della cattedrale, tanta tranquillità, proprio una bella serata, con un cielo stellato da ricordare... Rientro in albergo e primi approssimativi preparativi della valigia... A nanna, l'indomani alle 13:35 un treno ci porterà a Siviglia. Buenas noches!
To be continued...
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