aiconfinidellarete

 


Scrivo da ex-calciatore amatoriale per i calciatori amatoriali.Inverno. Un mese qualunque, il freddo quando arriva si insidia e non si schioda fino a primavera. Sabato pomeriggio. Un sabato qualunque, il giorno della partita. Hai lavorato duro tutta la settimana (e non solo quella, lavori duro dalla fine dell'estate), e un'altra squadra è da fronteggiare. In trasferta. Scendi dalla macchina (pensando con un po' d'invidia a quelli che dispongono di un pullman) dopo un'ora e mezza di viaggio, condiviso con 3 compagni, non necessariamente i compagni di reparto, e schizzando fango mentre corri, ti avvii agli spogliatoi, sperando che l'acquazzone risparmi di infossarti la macchina lasciata sul parcheggio di terra battuta. Correndo per non bagnarti, dai una fuggevole occhiata al campo da gioco. Non avevi dubbi. Piove da giorni ormai, non si vedono neanche le linee di bordo campo. "Oggi non si gioca" pensi. Comunque siete tutti lì, riuniti all'interno dello spogliatoio, a compiere lo stesso rito di sempre, questa volta controvoglia. Anche se non si gioca, bisogna cambiarsi e fare l'appello. "Ekkeduecojoni!" pensi, per non interrompere quel silenzio che da tanto non si sentiva in uno spogliatoio di soli uomini. "Chissà a cosa pensano.." ti chiedi, e intanto pensi anche tu, in silenzio.. Non so voi, ma io mi rompevo proprio quando non si giocava! Tutta quella strada per niente, almeno facciamo allenamento! Niente. Si fa dietrofront dopo l'appello e l'ufficiale rinvio da parte del direttore di gara. Intanto però gli scarpini sono a puttane, da ripulire quando torni. Li avresti dovuti pulire lo stesso, però non hai giocato, questo un po' tira.. E gira sempre quel pensiero dopo una partita non giocata, rinviata per impraticabilità del campo, mentre continua a piovere.. Penso che a TUTTI sia venuta in mente un'immagine simile.. Dite la verità: l'avreste rinviata voi quella partita?----> clikka e visiona <----