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Post N° 117


Band italiane a confrontoNord Vs SudLacuna Coil Vs Ueickap
I Lacuna Coil sono una band di Milano, e chi li conosce sa che suonano dell'ottimo gothic metal.Il gruppo si forma nel 1994 col nome di Sleep Of Right; il nome mutò in Lacuna Coil nel 1997, anno dell'uscita del primo omonimo EP, ove il sound gothic si mescolava ad atmosfere tese e spettrali ed era percepibile una grande energia metal. Le prime canzoni giocano su chitarre violente, tastiere sinuose e malinconia nella voce della cantante, che si confronta a volte con la voce maschile del gruppo, portandoli a sviluppare quel sound che oggi li caratterizza.
Il primo album vero e proprio, In A Reverie, esce nel 1999 ed è con questo disco che il gruppo si crea un seguito. L'album si rivela più maturo, l'intesa tra voce femminile e maschile è praticamente perfetta. Il gruppo inizia a raccogliere ampi consensi da parte del pubblico, grazie ad ottime esibizioni dal vivo nei festival internazionali ed europei. Memorabile, in questo senso, l'esibizione del Gods of Metal 1999 a Milano (mannaggia non ero presente..).Nel 2000 esce il secondo EP della band, "Halflife", che contiene anche un brano in italiano chiamato "Senzafine". Il nuovo full length dei Lacuna Coil esce nel 2001 e si chiama "Unleashed Memories"; il disco rappresenta un nuovo corso per i Lacuna Coil, che abbandonano le caratteristiche proprie del gothic metal per lasciare più spazio alla melodia, aprendosi quindi ad influenze più mainstream ed inglobando anche caratteristiche tipiche della musica italiana.
L'anno d'oro per i Lacuna Coil è il 2002; viene infatti pubblicato Comalies, il massimo dell'espressione della band milanese. Il disco è ben fatto, curato negli arrangiamenti e forte di una miscela di hard rock, ritmi serrati e melodie sinfoniche. Con questo disco, i Lacuna Coil si confermano leader della scena gothic metal ma la loro fama è maggiore all'estero che in patria. Lo testimonia l'ingresso di "Comalies", per la prima volta nella loro storia, al 178° posto della prestigiosa classifica "Top 200" della rivista americana Billboard, che certifica gli album più venduti nei negozi americani.
È il segnale di una decisa affermazione su scala mondiale, confermata dall'uscita, il 31 marzo 2006 di Karmacode: preceduto dal singolo e dal video di Our Truth, l'album viene distribuito in oltre 30 nazioni in tutto mondo e questa volta, nella prima settimana di uscita, il disco raggiunge la posizione n° 28 della "Top 200" di Billboard e addirittura la posizione n°1 della "Top Indipendent Albums", la classifica degli album indipendenti.
I Ueickap (pronunciato come l’espressione inglese ‘Wake Up’) nascono nel 2003 dall’idea di Irene Fraccavento (voce), Marco Garro (tastiere) e Davide Santo (basso) di creare un progetto inedito. La band si stabilizza con l’arrivo di Graziano Manuele alla chitarra e Francesco D’Aleo alla batteria. Tra i cinque si stabilisce immediatamente il giusto feeling, fondando il lavoro sull’amicizia che lega i componenti. Il background musicale di ciascun componente del gruppo è molto vario e si estende dal rock melodico, alla fusion per arrivare fino al metal. L’obiettivo è quello di creare uno stile ibrido che misceli tutti questi generi senza sfociare in un prodotto troppo eterogeneo ed inascoltabile. La missione si definisce quindi nello sperimentare e nel ricercare i giusti suoni. Il risultato prende forma quindi in una struttura metal moderna (un compatto e potente ‘muro sonoro’), ‘addolcita’ da una voce femminile melodica – ma non troppo-.
Effettivamente, ascoltando il primo “full lenght” del gruppo, Stereotyped, appare evidente come l’ultima frase risponda a verità: ci troviamo di fronte un disco metal decisamente moderno e “alla moda”, laddove si fanno evidenti i richiami al nu-metal cadenzato e “groovy”, anche se le sonorità messe insieme nei tredici pezzi facciano molto più riferimento al gothic/pop metal dei Lacuna Coil (soprattutto nei pezzi più lenti). Le qualità ci sono, indubbiamente, e questi ragazzi dimostrano di saper comporre dei brani validi, grintosi, e dotati di ritornelli piacevoli. Melodie e riff sono sempre piuttosto azzeccati, e se uniamo a questo una cantante davvero brava dotata di una buona estensione e capace di scrivere in inglese (anche se i testi si assestano su temi “incazzati” da adolescente), e degli strumentisti validissimi, otteniamo un album senza dubbio dignitoso, che però resta un punto di partenza da cui lavorare. Menzione particolare per la produzione, curata dal chitarrista Graziano Manuele, potente e “quadrata”, nella quale ogni strumento ha il giusto spazio.
“Stereotyped” rappresenta per i catanesi l'esordio su lunga distanza dopo il mini-cd del 2004 intitolato “The Picture Of Mr.Armchair”. Se ad un primo approccio la musica di questo quintetto può apparire molto simile a quella degli Evanescence, man mano che si procede con gli ascolti e si scava un tantino più a fondo, è ben chiaro che i siculi hanno ben altre credenziali da mostrare. Chitarre che rimandano ai Korn, un basso “mudvayniano” che non disdegna tratteggi funky, ritmi sostenuti in stile emo-core alla maniera dei Coheed And Cambria. A conferire quel taglio decadente interviene anche un malinconico pianoforte che ondeggia sotto la coltre di frammenti elettronici. Pregevoli anche alcuni arrangiamenti intessuti di archi e penetrazioni acustiche. A dispetto dei paragoni (alcuni dei quali possono apparire alquanto paradossali), i catanesi Ueickap possiedono l'abilità di saper comporre canzoni che evitano di sprofondare nell'insipidità, sostenute anche da caratteristiche riconducibili sicuramente al sacco delle loro idee. Il tutto gioca senza alcun dubbio a loro favore.