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Mitchi's Return


Hola Internauti!! Ma quanto vi sono mancato?..  ^__^Ciancio alle bande sin da subito ed entriamo nel vivo del post: il tema di oggi riguarda il luogo di prigionia di questi ultimi miei giorni, ovvero l'ufficio postale. Sappiate che vi sono entrato prima delle feste natalizie, per spedire un pacco dono a Babbo Natale, e ne sono uscito solo oggi!! Ma in quel lasso di tempo, ai limiti de "La Storia Infinita", ho potuto far parte di un mondo incredibile, quasi fiabesco, tipo "La Fabbrica di Cioccolato".Piccola Guida All'ufficio PostaleConsiglio a tutti i curiosi di piccola antropologia e sociologia d'accatto di andare a farsi un giro all'ufficio postale. Non sto scherzando, è un luogo divertentissimo. Per comprenderlo appieno bisogna aver parecchio tempo da perdere (o un pacco da spedire, o una bolletta da pagare) ma la visita vale più di qualsiasi lezione.Fino a pochi anni fa l'ufficio postale era ancora un monumento all'arretratezza amministrativa: luogo buio, famoso per le code sovrumane, quasi sempre chiuso (stava aperto 3 ore al giorno se andava bene..) pareva quasi che non ti volessero. Ma adesso le cose sono cambiate: l'ufficio postale si è evoluto!In primis: è tutto colorato secondo il nuovo look aziendale. Era spoglio e sfigato, ora invece ha quelle allegre insegne blu e verde, e i poster di clienti felici appesi alle vetrine. Le luci al neon sono state sostituite dai faretti alogeni, gli arredi rinnovati, manca solo il festone di benvenuto. In secundis: l'ufficio postale si è adeguato ai tempi. Si, è così. Ad esempio: la porta d'ingresso è diventata elettronica, proprio come quella dlle banche; per passarla bisogna schiacciare dei pulsanti, solo che gli avventori, specie i più anziani, fanno casino coi tasti e ci restano imprigionati dentro, e per tirarli fuori bisogna chiamare i vigili del fuoco. Se riesci ad introdurti illeso nell'ufficio postale, dovrai affrontare la misteriosa macchina che emette biglietti numerati per regolare i turni. Il problema è che anche questo arnese ha dieci bottoni diversi e scegliere quello giusto è pressochè impossibile. Perciò i pensionati non stanno più in fila davanti agli sportelli, ora stanno in fila davanti a questa macchina, interrogandosi su come farla funzionare.Non si sta più in piedi, ora c'è la sala d'attesa, con delle magnifiche poltroncine che manco al cinema! Potrai sederti dopo che sarai riuscito ad ottenere il bigliettino numerato (di certo sbagliato, ma di questo te ne accorgerai solo quando arriverà il tuo turno, cioè dopo tre ore, allorchè verrai chiamato allo sportello dei pagamenti multe e invece tu sei lì per spedire una raccomandata, quindi dovrai tornare indietro, alla macchinetta, e ricominciare daccapo).La sala d'attesa, dicevo, è una meraviglia, e infatti è sempre piena di gente, tutti i posti occupati. Qualcuno ci va solo per leggere il giornale al caldo, altri per chiacchierare o far amicizia e passare un mattino in compagnia. C'è anche un negozietto di libri (giuro che c'è davvero!) il che risulta utile per ingannare il tempo, visto che bisogna aspettare parecchio.Infine, lo sportello, modernizzato pure lui. Avete presente il trito clichè dell'impiegato da ufficio postale? Ricordate, qualche anno fa, com'era svogliato, a volte scortese? Dimenticatevene! Egli è cambiato: è divenuto molto più umano. Ti saluta, persino. A volte ti domanda come stai. Si è adattato al nuovo corso, adesso sembra un'altra persona. Se non hai già compilato il modulo, ti sgrida, ma in maniera paterna. Se gli chiedi di prestarti la penna, ti risponde di no, ma sorridendo. Se non hai gli spiccioli, si incazza, ma sottovoce.Insomma, il futuro è arrivato, ed è in giacenza all'ufficio postale.