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Perchè andare?


Questa mattina, chiacchierando su un forum, un utente si interrogava sul perchè si decide di "emigrare", che sia in un altra città, un'altra regione, un'altra nazione. In particolare il sicorso era rivolto ad un suo amico, che viveva comunque in una situazione "agiata", che si era trasferito anni fa negli Stati Uniti, avendo poi trovato lì lavoro e fidanzata che poi è diventata moglie, con cui da poco ha avuto un bambino. Ne fa il paragone con la sorella, che invece è rimasta nel suo paese di 40'000 anime ed ha trovato lavoro lì restando accanto alla sua famiglia natìa.Io credo che, al di là delle considerazioni materiali, una persona va via di casa perchè sente lo stimolo, il bisogno, la voglia di crearsi un "percorso" tutto proprio, partendo da zero, misurandosi con un ambiente in cui non si è nessuno, non si conosce nessuno, e non si ha nulla se non se stessi.Di solito poi più piccolo è il contesto in cui si nasce e cresce, più "limitato" è il raggio di azione, le cose che possiamo decidere di fare scegliendole al 100%. Ci sono anche molte persone che nascono in città grandi, e si trasferiscono per lo stesso motivo.Certo alcuni sono "abbindolati" da false speranze, molte persone vanno lontano per poi fare comunque una vita che non gli piace... ma siamo certi che quella a cui sarebbero stati "destinati" gli sarebbe piaciuta di più? Siamo certi che, per fare l'esempio della sorella dell'amico, vivere nel paese in cui si è nati ed avere un lavoro sia un'ambizione che rende felici? Ad alcuni sì... ad altri no... tutto sta nel "leggersi dentro" e capire che cosa si vuole per davvero, per me è tutta una questione di volere tenere in mano le redini della propria vita, e non legarla esclusivamente al fatto di essere nato in un certo posto, ed in ogni caso anche se l'avventura non dovesse rivelarsi come la si era desiderata, o comunque soddisfacente, si avrà comunque dentro di sé un grosso bagaglio in più.