'na votata

Scapoli


Lo conosco da sempre, lui esce al tramonto, sale lentamente fino alla piazza e poi si avvicina a tutti i suonatori. 
Ascolta un po’ e poi fa un cenno con la testa: di approvazione, se la suonata è “vera”, di disapprovazione, se invece i “suoni” non lo convincono. Dopo aver fatto il suo giretto, lento lento, torna alla sua piccola casa. Ho cercato di capire quale fosse il suo metro di giudizio e poi alla fine ho capito. Lui non bada alla perfezione esecutiva, alla bravura o al rispetto della tradizione della sonata. Lui “ascolta” semplicemente lo Spirito che guida il suonatore. Se lo Spirito c’è approva, se non c’è disapprova. Anche quest’anno è salito lento lento fin sulla piazza. 
È arrivato di fronte al palco (dal quale in quel momento venivano fuori 8000 watt di house music) ed ha incominciato a fare No No No No No No con la testa. Mi sono avvicinato e gli ho chiesto: “Voi che ne pensate”? Lui mi ha guardato e mi ha detto, con un filo di voce:  “Mi hanno riferito che molti Zampognari non vengono più per protestare contro questo scempio. È vera questa cosa”? “Sì è vero” “Questa cosa non va bene. Gli Zampognari non devono abbandonare Scapoli, non devono lasciarla nelle mani di questi barbari. Gli Zampognari erano sempre i primi in battaglia. I loro suoni servivano proprio a scacciare i demoni. Se essi abbandoneranno Scapoli, Scapoli morirà e moriranno tutti i posti come Scapoli.” A questo punto si è avvicinato un bambinetto con la faccia tonda e pulita ed ha incominciato a suonare la sua Zampogna e il vecchietto è tornato a sorridere ed a fare sì con la testa. 
Poi mi ha guardato e mi ha detto: “Ci vediamo l’anno prossimo. Vi aspetto.”Ezum