TANGO

Un po' di storia.....


Il problema relativo alla derivazione del nome tango non è soltanto di interesse etimologico. Siccome le ipotesi sono tante, lo stabilire con certezza da dove derivi tale termine, aiuta ad orientarsi nella costruzione della storia delle origini di questo ballo misterioso.Tango poteva identificare il luogo di riunione degli schiavi africani o uno strumento musicale d’origine africana; nel 1870 la zarzuela (operetta spagnola) includeva tra i suoi ritmi il tango o tanguillo andaluz. Per ultimo si intendeva il tango rioplatense che si ballava intorno al 1890 nei sobborghi di Buenos Aires e Montevideo (si poteva usare indistintamente anche il termine milonga). Ci sono altri significati della parola Tango ma ci porteranno fuori strada, così lontano da arrivare alla Spagna medioevale e persino al Giappone. Propongo come punto di partenza della nostra storia il tango rioplatense.Non è corretto, infatti, chiamarlo tango argentino, (almeno in quest'occasione dove possiamo restringere la nostra zona geografica di ricerca) giacché la sua "nascita" coinvolge due città separate da un fiume, il Rio de la Plata, e unite da una passione: il Tango.Il ritmo è di derivazione negra. Più precisamente, prende le mosse dalla habanera cubana, a sua volta emanazione di motivi africani portati dagli schiavi in America Latina nel XVIII secolo. L'habanera nasceva come piattaforma musicale e basta.Raggiunse la forma compiuta del classico brano con testo, attraverso l'incontro e la fusione con la payada, che era un canto poetico caro alle genti delle campagne. Habanera più payada generarono la milonga (che fu anche una danza): un canto malinconico e triste che raccontava le difficoltà della vita e le pene d'amore della povera gente, al suono di chitarra, flauto e violino. La milonga rappresentò a tutti gli effetti la matrice del tango. Non a caso, fino al 1910, il tango fu chiamato milonga con cortes. Per completezza di informazione, devo ricordare che secondo Leòn Benaros (El tango los lugares y casas de baile, in Historia del tango, Buenos Aires, Corregidor, 1977) il termine milonga designava la prostituta. Vicente Rossi nel libro Cosas de Negros (1926) ricostruisce un triplice rapporto di filiazione diretta: il candombe genera la milonga; e la milonga genera il tango. Il candombe è stato creato dai neri di Montevideo. Il genere tango fu presto assimilato dagli immigrati europei che ne colsero la profondità ed una sorta di bellezza malinconica, legata al senso delle cose perdute. La sua musica sembrava il sottofondo più idoneo a segnare il ritmo della emarginazione e della sconfitta.  Inizialmente la musica del tango fu scritta in 2/4 ed il ritmo era abbastanza veloce. Successivamente fu scritta in 4/8 e 4/4. Man mano che prese piede l'abitudine di aggiungere il testo alla musica, il ritmo fu rallentato.  A partire dal 1917, l'uso del tango cantato fu generalizzato. In quell'anno, Carlos Gardel  presentò in un teatro di Buenos Aires il brano "Mi noche triste". Il successo fu strepitoso. Già nel 1915, in verità, era stato composto da Rodriguez il famoso pezzo "La cumparsita". Ma fu sempre Carlos Gardel a lanciarlo, dopo che diventò celebre, assieme ai classici "Choclo" di Villoldo e "Caminito" di Filiberto. Nei pochi anni della sua carriera, Carlos Gardel portò il tango in giro per il mondo: in tutta l'America e in tutta l'Europa, prima come cantante e dopo come attore. Si racconta che quando morì, nel 1935, a soli 45 anni (in un incidente aereo), molte donne in Argentina si suicidarono per aver perso il loro idolo.Uno dei primi documenti scritti in cui si descrive il tango è la zarzuela Justicia Criolla del 1897: vi si descrivono i passi e il modo di ballare il tango più o meno come lo conosciamo oggi. Nella prima decade del ‘900 il tango rioplatense si espande per tutto il mondo. Le prime registrazioni su cilindro avvengono nel 1907 successivamente gli inglesi ne gireranno un film dove si descrivono i passi del ballo. È ormai nota la quantità di critiche fatte dai moralisti contro il tango: un ballo un po’ osé o forse molto osceno. Insieme al tango nascono anche due fenomeni che l'accompagnano fino ai giorni nostri. Uno si registra fuori della sua patria ed è quello dei maestri fasulli e non, che faranno del tango un numero circense, corredato da storie inverosimili su origini ed usi. Per esempio nel 1914 un giornalista affermava di aver visto ballare il tango nel funerale di un bambino nella pampa argentina.