SEI IL MIO ANGELO

Post N° 699


Quei fiori ai bordi delle strade...
Un fiore dove una vita si è spezzata non è solo cultura della memoria, non è solo omaggio a chi sulla strada ha perso il più sacro ed inviolabile dei diritti.E' anche un avviso, un monito affinchè si prenda coscienza che l'incidente è un evento irreversibile e che non garantisce l'immunità a nessuno.Le strade italiane sono diventate dei veri e propri cimiteri, affollati di croci invisibili e di invisibili volti sorridenti, giovani e spensierati, aperti ad un futuro che per loro non è più arrivato.La strada se ne prende molti, e il bottino di dolore e di sofferenza per chi rimane è immenso.Riguarda i familiari ed è la parte sommersa di questo iceberg.Resta solo il vuoto, un vuoto assurdo, incomprensibile, incredibile, una violenza insopportabile, un dolore che và ben al di là di qualsiasi immaginazione.Giorno dopo giorno le stesse domanda, mille perchè senza risposta.Un dato costante:l'irreversibilità dell'evento...E poi il tempo che passa rende la tragedia, per la società e per le istituzioni, un "fatto comune".E le frasi incomprensibili del dovere di continuare a vivere, ma inaccettabili per chi in prima persona, ha vissuto il dramma di questa tragedia.A chi resta dunque spetta il compito di testimoniare quanto sia devastante il lutto e irrimediabile la perdita, sia per la famiglia che per la società.E' necessario uscire dal silenzio, affinchè le stragi che si consumano sulle strade non cadano nell'indifferenza della comunità e perchè dalle Istituzioni vengano promossi il rispetto della vita e la sicurezza di chi viaggia perchè un fiore serve a ricordare ma sarebbe meglio non dover più essere costretti a sentire di uomini, donne e bambini che perdono il loro diritto alla vita sull'asfalto...