semplicemente io....

A proposito di gioia di vivere.....


Qualche giorno fa mi sono imbattuta nel solito maldestro tentativo televisivo di ridare dignità e speranza ai disabili. Come al solito non potevano mancare gli altrettanto soliti fenomeni da baraccone: l’uomo in sedia a rotelle che fa vela in giro per il mondo, la donna senza braccia che danza e dipinge, il cieco che fa lo scultore. Insomma mancava la donna barbuta e il nano e avevamo concluso con il circo di Baudo. Già perché, questa era la morale, basta un po’ di forza di volontà, un minimo di fede, quella prevista per questo tipo di occasione, non sia mai che manchi, e da disabile diventi eroe. E mi sono tornati in mente i ragazzi down, mostrati a mo’ di fenomeno appunto, da Costanzo e dalla Defilippi. Anche lì si ribadiva che sono ragazzi come gli altri, che fanno una vita uguale agli altri e così via dicendo. Naturalmente non si parla mai in queste situazioni dei problemi dei disabili, dell’inciviltà delle leggi statali, di una vita fatta di lotte prima con la malattia e poi con la burocrazia. La mia verità sui disabili è molto meno rosea: ho visto uomini e donne piangere per le umiliazioni perpetrate dai burocrati dell’assistenza sanitaria, diritti negati dietro un sorriso tra la compassione e il disprezzo, perché i disabili ci fanno paura, perché sono ciò che non vorremmo essere. In una società dove conta la velocità, la potenza, dove il superuomo striscia come latente ideologia, ebbene in questa società i disabili danno fastidio. Io ho visto la sofferenza che traspare dai loro occhi tristi, per un licenziamento in quanto non sei produttivo, per una passeggiata mancata perché troppe sono le barriere architettoniche, per un sentimento non corrisposto perché il malato non può amare, non può avere una famiglia sua, un’indipendenza, negata spesso dalla famiglia d’origine prima e dalla disoccupazione poi. Questo è il mondo dei disabili, gente che è costretta a vivere con 250 euro al mese di assegno di invalidità, cifra che non basta nemmeno a comprare le medicine. E potrei continuare a parlarvi delle file interminabili negli ospedali, della maleducazione e arroganza di chi pensa di tenere il mondo nelle sue mani perché è sano e non si accorge che la realtà è che l’uomo è fragile: oggi è toccato a lui, domani potrebbe toccare a te. E poi, immancabile, ti spiattellano in faccia che loro si che hanno tanta gioia di vivere. Certo o t’imponi la gioia di vivere o ti fai gasare. È vero anche che la malattia ti da una consapevolezza in più, che impari a dare valore alle cose con maggiore saggezza, che gioisci delle piccole cose, a volte proprio perché le grandi ti sono interdette. Allora non posso più stare ad ascoltare certe cazzate, perché è più facile andare in barca a vela che mantenere una famiglia su una sedia a rotelle. La Tv dovrebbe insegnare,far capire e dire le cose come stanno....ma la gente vuole solo sorrisi e speranza.Poi,però,esce e c'è la realtà. Agli amici dell'AISM Emilia