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CHE MONDIALE. Quante e quali sono le sorprese dei Quarti. Brasile, la Colombia fa paura. Messi trema contro il Belgio.


Chi l’avrebbe mai detto. Sono passati solo 20 giorni dalla cerimonia d’apertura dei Mondiali in Brasile, eppure, il quadro che si è delineato a due giorni dall’inizio dei quarti di finale, è molto diverso da quello che ci si poteva aspettare. Lo hanno definito il Mondiale dei mondiali, e in corso d’opera è diventato il Mondiale delle sorprese, quello che non ti aspetti, quello che si caratterizza per i colpi di scena. Tralasciando la dolorosa eliminazione della nazionale italiana, che, fatto assolutamente fuori pronostico, non è riuscita a passare il girone, sono molte le sorprese inerenti singoli e collettivi che questa competizione sta regalando. A partire dalla Costa Rica, squadra che sicuramente non può vantare un organico blasonato come quelli delle compagini concorrenti, ma nonostante tutto in grado di sbaragliare gli avversari arrivando prima nel girone, e conquistando, oltre tutto, anche lo storico traguardo del passaggio ai quarti di finale, dopo la vittoria ai rigori contro la Grecia, negli Ottavi di finale. Nel gruppo D, quello dell’Italia, clamorosa anche l’eliminazione dell’Inghilterra, che nel cammino del girone non è stata in grado di vincere nemmeno una partita.  Andando in ordine di gruppi, il primo, il gruppo A, nei quali figura anche il Brasile padrone di casa, ha visto qualificarsi come seconda anche la nazionale messicana, infarcita di talenti come Dos Santos, che sarebbero in grado di fare la differenza un po’ dappertutto.  Una delle notizie più eclatanti arriva dal girone B, dove la compagine detentrice del titolo di Campione del Mondo, la Spagna, è stata clamorosamente eliminata con due sconfitte nelle prime due partite, avvenute per mano dell’Olanda e della rivelazione Cile, formazione, quest’ultima, davvero notevole, potendo vantare tra le sue fila giocatori “europei” come Sanchez, Vidal, Isla. Cile eliminato dal Brasile agli ottavi, ma quanta fatica per gli uomini di Scolari. La vittoria ai rigori, dopo una clamorosa traversa del cileno in forza al Cagliari Mauricio Pinilla, è sicuramente la fotografia di come la lotteria dei rigori possa spesso portare ad un risultato profondamente ingiusto, che non rispecchia quanto visto in campo nei tempi regolamentari. Bravi, i brasiliani, a resistere alla pressione, che spesso e volentieri gioca brutti scherzi, figuriamoci davanti al proprio pubblico, tra l’altro non uno dei più facili da soddisfare. Lo stesso attaccante Pinilla, complice il dispiacere per un risultato così beffardo, pochi giorni dopo la dolorosa sconfitta, si tatuerà sulla pelle il momento della partita che avrebbe potuto regalare al Cile il sogno che stava inseguendo, e che ha fermato la formazione guidata da Jorge Sanpaoli, come si legge sullo stesso tatuaggio, One centimeter to the glory - ad un centimetro dalla gloria. Tutto confermato, invece, nel gruppo E. Troppo forte la Francia e troppo quadrata la Svizzera, per essere sopraffatte dalle tenaci, ma francamente meno preparate, Ecuador e Honduras. Francia, che negli ottavi di finale, ha faticato non poco per avere la meglio sulla seconda forza del gruppo F, la Nigeria, squadra che fa della forza fisica e della velocità le armi con cui sopperisce ad un dislivello tecnico imponente. L’infortunio di Onazi, centrocampista in forza alla Lazio, ha contribuito non poco al delinearsi del risultato finale, togliendo alla nazionale africana un punto di riferimento muscolare in mezzo al campo. Le reti dello juventino Pogba, e l’autogol viziato dal pungente inserimento giovanissimo talento della Real Sociedad Antoine Griezmann, hanno fatto il resto.  Altro incrocio pericoloso, come quello che abbiamo riportato poco fa, quello tra le altre due classifcate dei gironi E ed F, Svizzera e Argentina, che hanno dato vita ad una partita ricca di occasioni da gol, risolta a soli due minuti dalla fine dei supplementari dal madridista Di Maria, su imbeccata del solito Messi. Svizzera dura a morire fino all’ultimo, ma il tentativo rincorsa di Lichtsteiner, Shaqiri, Inler e compagni, si è infranto clamorosamente contro il palo, per via di un altro giocatore in forza al Napoli, Blerim Dzemaili, sfortunatissimo nell’occasione, con il pallone che dopo aver incocciato contro il legno gli rimbalza nuovamente addosso, per terminare di nuovo fuori, con il portiere argentino Romero ormai battuto.  Per quanto riguarda il gruppo G, assolutamente confermate le previsioni che davano la Germania capolista. La squadra guidata da Joachim Low, si è dimostrata una corazzata di livello superiore, in grado di infliggere quattro reti al Portogallo di Cristiano Ronaldo, in una partita sicuramente viziata dall’espulsione del difensore del Real Madrid Pepe. Il pareggio con gli Stati Uniti e la vittoria con la selezione ghanese nell’ultima giornata, non sono bastati al Portogallo del fenomeno di Madeira per superare il turno. Questa eliminazione è forse la più completa fotografia del fatto, che nonostante in una squadra possa militare l’attuale Pallone d’Oro in carica, il collettivo nel calcio è più importante del singolo. Ad andare alle “fasi finali” sono invece gli Stati Uniti, guidati dall’eclettico Jurgen Klinsmann, che fu allenatore della stessa Germania, e che è stato in grado di dare alla nazionale statunitense una grande quadratura e un’ottima idea di gioco, che si sono tradotte in ottime prestazioni.  Stati Uniti che negli ottavi di finale, sono stati eliminati dal Belgio, la squadra forse più attesa dal verdetto del campo, in quanto piena zeppa di campioni che se si giocasse con le figurine, probabilmente si porterebbero a casa la coppa senza troppi problemi. Tra gli altri giocatori dei “diavoli rossi”, spuntano infatti il portiere dell’Atletico Madrid, finalista perdente dell’ultima edizione della Champions League Courtois, il capitano del Manchester City campione di Premier League Kompany, e poi ancora Fellaini, Witsel, Mirallas, il “napoletano” Mertens, Vertonghen, il fantasista del Chelsea Hazard, e il più grande oggetto del desiderio di questa sessione di calcio mercato estivo, Romelu Lukaku, anch’esso di proprietà del Chelsea, ma quest’anno in prestito all’Everton. Il valore del suo cartellino e, ad oggi, di circa 35 mln di euro, ma il prezzo è destinato a salire, specialmente se Lukaku continuerà a stupire, con giocate come quella del raddoppio belga sugli Usa. Eliminati, quindi, gli americani. A loro, l’onore delle armi, soprattutto per aver tenuto viva una partita che sulla carta era senza dubbio impari, ma che alla fine si è rivelata, almeno per noi, la più bella di questo mondiale fino ad oggi.  Qualche problema anche per la squadra tedesca, che è riuscita a sbarazzarsi della coriacea Algeria, solo nei minuti finali.   Un mondiale ricco di soprese, quindi, all’insegna dello scontro tra squadre europee e sud americane, con quest’ultime, probabilmente, in lieve vantaggio per la maggiore abitudine di alcuni giocatori a scendere in campo e dare il meglio nonostante le temperature altissime e l’umidità quasi soffocante. Il quadro degli ottavi di finale, mette di fronte: Brasile - Colombia Francia - Germania Olanda - Costa Rica Argentina - Belgio Di certo non mancherà lo spettacolo, con la Colombia che può seriamente mettere in difficoltà il brasile di Neymar. Spicca il derby europeo tra le cugine-nemiche Francia e Germania, e sulla carta, anche Argentina vs. Belgio rischia di essere una partita incerta fino alla fine, che può creare non pochi grattacapi al quattro volte Pallone d’Oro Leo Messi.  Detto questo, voi ve la sentireste di dire che Olanda - Costa Rica sarà una partita a senso unico?   Noi no.