Ho aperto ora il Messaggero e leggo purtroppo della morte del grande regista Pasquale Squitieri. Queste notizie non sono mai belle per nessuno e soprattutto per coloro che amano il cinema nel suo intero mondo ampio e variegato ed ancora di più per chi lo ha conosciuto anche se poco come è successo a me. Qualche anno fa' proprio a Castelnuovo di porto in un ristorante che se ci penso ora ancora mi viene da ridere perchè Squitieri è stato il primo grande regista che ho conosciuto e che mi ha letteralmente fatto venire la voglia di non cercare mai più di entrare nel mondo dello spettacolo tanto l'incontro fu rude e strano. Quella sera si parlò di cinema e di totò che aveva conosciuto bene a Napoli ma anche di cucina. per lui la cucina era cultura, per me arte. mi disse che avrei dovuto studiare recitazione e sceneggiatura e che a guardarmi la sola ed unica cosa che si salvava di me erano gli occhi. tremendo!secondo me era un ribelle di natura e difficilmente addomesticabile. UNO che dice la sua sempre anche se deve fare del male. Forse bisognerebbe essere così. rischiave di più e vivere la vita più intensamente senza scorciatoie senza ricami.quando passerò dinuovo a Castelnuovo ripenserò a lui certamente e lo cercherò con gli occhi sperando in qualche modo di vederlo riapparire in piazzetta con il suo bastone e la sua strana ma riconoscibilissima andatura.
Pasquale SQUITIERI
Ho aperto ora il Messaggero e leggo purtroppo della morte del grande regista Pasquale Squitieri. Queste notizie non sono mai belle per nessuno e soprattutto per coloro che amano il cinema nel suo intero mondo ampio e variegato ed ancora di più per chi lo ha conosciuto anche se poco come è successo a me. Qualche anno fa' proprio a Castelnuovo di porto in un ristorante che se ci penso ora ancora mi viene da ridere perchè Squitieri è stato il primo grande regista che ho conosciuto e che mi ha letteralmente fatto venire la voglia di non cercare mai più di entrare nel mondo dello spettacolo tanto l'incontro fu rude e strano. Quella sera si parlò di cinema e di totò che aveva conosciuto bene a Napoli ma anche di cucina. per lui la cucina era cultura, per me arte. mi disse che avrei dovuto studiare recitazione e sceneggiatura e che a guardarmi la sola ed unica cosa che si salvava di me erano gli occhi. tremendo!secondo me era un ribelle di natura e difficilmente addomesticabile. UNO che dice la sua sempre anche se deve fare del male. Forse bisognerebbe essere così. rischiave di più e vivere la vita più intensamente senza scorciatoie senza ricami.quando passerò dinuovo a Castelnuovo ripenserò a lui certamente e lo cercherò con gli occhi sperando in qualche modo di vederlo riapparire in piazzetta con il suo bastone e la sua strana ma riconoscibilissima andatura.