Nuovi problemi per Whitney Houston: la star è stata colpita infatti da un’infezione respira- toria a Parigi, finendo poi ricoverata in ospe- dale. Annullato il concerto al palazzo dello sport di Parigi-Bercy, prima tappa della tran- che europea del tour mondiale “Nothing but love” che doveva segnare il suo ritorno arti- stico.
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Mi aspettavo controversie - racconta lei - ma ho sentito lo stesso il dovere di parlare. Troppe persone vogliono soffocare le voci libere. L'estremismo nel nostro mondo sta crescendo sempre di più e sta raggiungendo anche paesi dove è sempre stato estraneo: il Libano, la Siria, il Sudan. Dobbiamo denunciarlo, per il futuro dei nostri bambini e delle nostre bambine: io spero di poter fare qualcosa. A modo mio".
Ovvero, recitando poesie in niqab di fronte a milioni di persone: "Il niqab non mi piace: è un'imposizione, non una scelta. Ma so che se me lo togliessi non avrei l'ascolto e l'appoggio che ho oggi, da donna velata, dimostrando di rispettare le tradizioni. Quindi lo tengo e vado avanti così: farmi ascoltare e più importante che mostrare la mia faccia".
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Ottimismo e tenacia: un binomio quasi inscindibile in moltissime donne saudite, costrette a piegarsi a regole severe come in pochi altri paesi al mondo, eppure determinate a ricavarsi un ruolo sempre più ampio. Un binomio da apprezzare ancora di più in Hissa: alcuni dei suoi versi, fortemente critici nei confronti degli imam più conservatori, hanno attirato su di lei l'attenzione degli estremisti. Sui siti Internet vicini ad Al Qaeda nelle scorse settimane si è discusso apertamente della possibilità di eliminarla. Facile capire perché: "Ho visto il male negli occhi delle fatwa - recita una delle sue poesie - sono un mostro recitato da religiosi crudeli nella voce, barbari, furiosi e ciechi. Essi portano la morte come un vestito, serrato con una cintura".
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Partito con 48 concorrenti, a contendersi il titolo di "Poeta milionario" domani sera sono rimasti in quattro: Hissa è l'unica donna, la prima ad arrivare tanto avanti, la concorrente che più di ogni altro, quando si avvicina al microfono avvolta dal niqab e lascia uscire da sotto il velo la sua voce melodiosa, inchioda il pubblico. "Sono tranquilla - insiste - il mio scopo era portare al di fuori del mio paese e del gruppo di lettori che già mi segue quello che ho da dire. L'ho ottenuto. Io uso la poesia per esprimere i sentimenti profondi di molte persone, soprattutto donne: il dolore di fronte a un divorzio, la frustrazione se ci si rende conto di aver scelto il marito sbagliato e si capisce che la società non ti perdonerà, la rabbia di fronte a chi vuole imporre regole e restrizioni che non sono nel Corano ma vengono spacciate come dettami religiosi. L'ho fatto e la reazione è stata incredibile. Ora posso solo andare avanti e fare meglio".
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SONO una buona poetessa e ho ricevuto molti voti dal pubblico: mi aspetto di fare bene. Inshallah. Ma anche se non dovessi arrivare prima, avrei già vinto la mia sfida: sono già più popolare dei poeti che hanno vinto le precedenti edizioni dello show. Ho raggiunto milioni di persone con i miei versi: continuerò a farlo. Che vinca oppure no". Alla vigilia della giornata che cambierà la sua vita, al telefono da Abu Dhabi la voce di Hissa Hilal è serena e determinata. Nel mondo arabo in queste settimane è la donna di cui tutti parlano: saudita, ex giornalista, oggi poetessa di professione, madre di quattro figli, da mesi ogni mercoledì sera tiene attaccati al video milioni di arabi, dall'Egitto agli Emirati Arabi: Hissa è la star di The Million's Poet, reality show della tv di Abu Dhabi giunto ormai alla quarta edizione. Scopo della trasmissione è scegliere, grazie al voto di pubblico e critica, il migliore poeta dei paesi dei Golfo. Una sorta di X Factor, il cui vincitore porta a casa 1,3 milioni di dollari e l'ammirazione di milioni di telespettatori.
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