Roma, 10 gen. (Adnkronos) - Il Teatro dell'Opera di Roma prosegue nel suo rilancio, raddoppia le location e vara una stagione sinfonica (8 concerti) e da camera (11 concerti). Sabato il primo appuntamento all'Auditorium della Conciliazione con il concerto che si presenta come un mini 'Festival Sostakovich', nelle more della messinscena de 'Il naso', opera del compositore russo in programma al Costanzi dal 27 gennaio al 3 febbraio, con la regia di Peter Stein e la direzione di Alejo Perez.
La Fondazione lirica romana affida sabato l'esecuzione delle due estreme sinfonie di Sostakovic, la n. 1 in Fa minore e la n. 15 in la maggiore, a uno specialista del repertorio e grande collaboratore del musicista, l'82enne direttore Gennadij Rozdestvenskij. Un vero senatore del podio, che guidera' l'Orchestra dell'Opera di Roma e che oggi, in occasione della presentazione, ha ricordato alcuni episodi dei 25 anni di lavoro che ha trascorso insieme con Sostakovic, scomparso nel 1975.
"Non bevevamo solo vodka, cosa che lui amava molto e io invece meno -ha ricordato Rozdestvenskij- ma lavoravamo molto. Era una persona silenziosa, cui non piaceva parlare della propria musica. Quando dirigevo le sue composizioni, assiteva alle prove e, a differenza di altri compositori, non mi interrompeva mai, ma appuntava tutto su un taccuino e nell'intervallo mi spiegava cosa secondo lui andava cambiato. I suoi consigli erano sempre concreti perche' lui era una persona concreta. Anche nei gusti musicali: detestava gli impressionisti francesi e Debussy, mentre amava molto Britten".
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