.. polvere di stelle

A proposito della … PAURA


Parafrasando L’Infinito del Leopardi: "Sempre caro mi fu quest’ -argomento- (ermo colle), e questa -paura-(siepe), che da tanta partedell’ultimo orizzonte il guardo esclude. Ma sedendo e mirando, interminatispazi di là da quella, e sovrumanisilenzi, e profondissima quieteio nel pensier mi fingo, ove per pocoil cor non si spaura. E come il vento....." il resto della poesia potrebbe essere citato tutto senza perdere il nesso con questo motore/ostacolo.  La paura è un’emozione naturale, l’importante è riuscire a gestirla e non limitarsi a subirla...  Riuscire ad osservare ed accettare le proprie paure, considerandole messaggere di nodi sotterranei, può aprire un’autostrada tra ciò che spinge nel profondo e ciò che galleggia in superfice, dando un notevolissimo contributo verso il proprio riequilibrio (armonia).  Considero la paura una risposta ad una sensazione di minaccia, che può riferirsi all’incolumità fisica, al benessere, al ruolo, alla stima e all’affetto di qualcuno, ecc. Questa minaccia può generare “paura” quando non siamo poi così sicuri di riuscire a fronteggiare l’evento; in pratica, quando si teme di “perdere” qualcosa.  La convinzione (fede in se stessi o in qualcosa che a tutto provvede) di avere risorse sufficenti per fronteggiare e superare (pur nella sofferenza – che per inciso fa parte della nostra vita -) qualunque perdita, distacco, lacerazione, ci può aiutare nella costruzione della serenità quotidiana.  La paura è un campanello che ci segnala, sia un particolare attaccamento a qualcosa, sia la poca fiducia (stima), nella nostra capacità di superarne la perdita.E’ per questo, che, riprendendo le considerazioni iniziali, riuscire ad osservare e capire le nostre paure - qualunque esse siano -, ci può aiutare ad essere più consapevoli ed equilibrati. Dedico questo post a MaggaBaba che circa un paio di anni fa, dopo uno scambio di considerazioni via e-mail proprio sulla paura, mi invitò a fare un blog dove rendere pubbliche, quale spunto per approfondimenti, certe mie considerazioni.