.. polvere di stelle

Luci ed ombre....


 E’ importante ad un certo punto del percorso riuscire a sostituire lo sforzo e la volontà verso il cambiamento, con l’apertura e la disponibilità al cambiamento. Capirsi e accettarsi, lasciando emergere dal profondo di noi stessi le disarmonie, per procedere verso il riequilibrio. Vivere significa anche sapere che potranno arrivare entusiasmi e delusioni, ci si potrà sentire amati o rifiutati, le emozioni sono collegate al corpo vivo. La carne è il veicolo che ci è stato fornito quando siamo venuti al mondo e che ci accompagnerà fino a quando la macchina funzionerà, poi il decadimento e la putrefazione saranno il naturale proseguimento del veicolo che ha terminato il percorso.Dalla carne i sensi  (tutti!) permettono di interagire consapevolmente con la realtà percepita. Le emozioni, gli ormoni, sono elementi che palesemente ci frenano e/o accelerano lungo il percorso. L’ideologia è pericolosa, un percorso che essendo rigido risulta fuorviante; è nato per il gruppo, non per l’individuo. Qualcuno dice: “Tutto è amore, energia, attaccamento, trazione, movimento”Si può discutere sul significato dei termini, ma non mi piace attaccamento. Le esperienze (condite da sofferenza) possono portare a  scoprire che l’attaccamento è una dipendenza. Fosse anche l’attaccamento al bello, al tutto, all’amore…. È comunque limitante.Personalmente dò maggior credito al “faticoso” percorso della scelta continua, all’impegno nel miglioramento continuo. Si procede passo dopo passo, la strada è quella, ma dove poggio il piede sono sassi nuovi. E poi, se ci si rende conto che un percorso diverso può essere più fruttoso, non rimanere aggrappati a quello vecchio, ad un’idea, ma essere disposti a cambiare, a rischiare, con fiducia. Le certezze non mi appartengono (anche se sarebbero tanto belle e molto comode). Sono piuttosto impegnato in un poco “professionale” dialogo con me stesso, alla ricerca dell’equilibrio, dell’armonia. Ma il “paradiso terrestre” non è solo dare e ricevere amore. E’ anche mantenere la macchina corpo, è anche relazionarsi ogni giorno con la realtà circostante.Significa darsi delle regole, (ed essere pronti a cambiarle evolvendosi); significa essere aperti, disponibili (ma non obbligati) ad accettare i flussi in entrata ed uscita da noi. Significa anche in certi momenti fustigare i mercanti nel tempio e in altri porgere l’altra guancia.Significa assumersi degli impegni e stabilire delle priorità. Priorità per se stessi, non perché qualcuno ha stabilito che cosa è giusto o sbagliato, sempre comunque nell’ottica di essere VERI, non di comodo. Quando pubblicamente si dichiara uno slancio d’amore, lo si può fare anche solo come semplice omaggio. Non presuppone assolutamente di essere ricambiato. Certo, ricevere è bellissimo, ma dare per ricevere, ne stravolge completamente il significato. E’ un piacere (quello di donare) che può essere mosso da ardore giovanile, ma può anche essere un atto consapevole dove si sceglie di lasciarsi fluire, senza attaccamento, senza dipendenza. In alcune circostanze può diventare un atto di coraggio, pubblicizzare la propria scelta e disponibilità, (sapendo che alcuni la considereranno debolezza e dipendenza ) togliendo maschere e corazze e lasciando a nudo le parti più sensibili. Può essere vissuta anche come prova di forza e di fiducia in se stessi, nella capacità di andare avanti comunque, senza temere i giudizi. Può far parte della crescita. Vivo nella consapevolezza che nessuno è “indispensabile” per me e io non sono “indispensabile” per nessuno. Certo, le aspettative sono naturali, come la sofferenza è naturale; sono elementi presenti nel percorso di ognuno.Inoltre, so bene che qualunque cosa, potrebbe interrompersi in qualunque momento; tutto scorre…. Per concludere, devo sottolineare che ciò che ho scritto, sono solo parole. Un povero e limitato tentativo di esprimere un sentire ed un agire che può essere “rappresentato” dalla verbalizzazione, ma è solo un vaga descrizione, in quanto il vivere e sentire reale sono esclusivamente esperienziali ed individuali. Namastè