Nella maturità l’infanzia può tornare tra grattacieli che spannano nubi e renella che più non scivola in clessidra.Al Boat House Café del Central Park,erba spruzzata del verde magenta friniva versi ispirati di Barbara Guest.Sull’Empire State Building,l’anima s’intorpidiva d’acmee il cuore mutava stagione.Ad Harlem,jazzisti neri bruciavano musicacon note di sapienze impossibili.Al Guggenheim Museum,Kandinsky, Picasso, Chagall,Monet, Modigliani, Kleehanno colorato l’enigma del mio andare.In notturne ciclopiche Music HallJoe Cocker (nella mia cuffia) arrochivaYou can Leave Your Hat on. Gambe emozionate mimavanola sua fisica intensità. Nella sacralità marmorea di St. Patrick’s Cathedral, ho implorato il Dio delle madri di richiamarmi dal futuro,per rivivere i giorni bloccati di quell’Aprile e di quella Pasqua. Con te, figlio.