Sinistramente brilla la lama di coltellotra le labbra incendiate dal rossettoe fuori son le unghie come artiglicontro il maschio che dovrà mancare.Sai cacciarehai assorbito da bambinae non è mai finita.Frangibile gazzella spauritafiutata da leoni neri.Scampi lungo sconfinate galleriedove pietrificato dimora il tuo dolore.Folle la corsa che sempre ti riportanella dolcezza del materno grembodove cerchi invano di scavare pace.Giovane fiore dall’animo ossidatoche non diluisce con gocciole di salenon tutti i maschi devono spirarema è il nefasto ricordo di quel padreche morde le tue viscere infantilie tu dolce ragazza dallo sguardo duronel girone infernale lo devi ricacciareincapace come sei di perdonare.Bruciante fiele è la sterile vendetta.Drappi di piombo pressano il tuo corpoche si erode nella sapidità della sconfitta.Polvere d’ossa è ormai quel padresdrucito lo spettro di quel maschioche di tua madre s’è ingollato il cuoreincidendo nel tuo animo bambinorabbiose spire di dolore.Rossastri grumi di cagliato sangued’una malsana piaga che deve spurgareper poi ricominciare.(Poe classificata al primo posto nella gara-giocodel salotto virtuale di Lady Julietteche aveva come traccia. I SETTE PECCATI CAPITALI.Ho scelto l’IRA. Un’ira cattiva, rabbiosa che il passaredel tempo non placa anzi acuisce rendendola sanguigna edolorosamente eterna.)