Nuvole di scrittura

L’ABBRACCIO


 Ti fisso, rimpicciolitonell’asola bianca del tuo lettosofferente, distante, estraneo.Avvinghiato al tuo doloretu non mi guardimentre  frenetiche le tue manitormentano il telo.Danzano gli avvoltoi nel mare nerodelle tue allucinazioni.Notti eguali a giornigiorni eguali a notti.Ho visto le tue labbra sgretolate aprirsi ad un sorriso. No, non era  per meinetta, sterile ombra era per lei  tacita Signora.Si è distesa sul tuo letto e t’ha abbracciato.Fissando le sue orbite senz’occhihai ricambiato la sua stretta eternae t’ ho perduto.Dopo eterne clessidre di doloresono ancora qui a cercaretra pieghe della mia  carne vivail perché del tuo giovane andare.