Nuvole di scrittura

IL FIUME RACCONTA


 Giorno dopo giorno hai deambulatoaccanto a un uomo cui muta puntareil coltello alla gola per farti rispettare.Non c’erano risate di bimbi in quella casasolo la voce dell’Orco si poteva udire. Nella nebbia di giorni livellati, hai persotramonti,  albe, volti d’accarezzaree gesti d’amore da donare.L’anima segnata da livide frustateti sei alfine arresa, basita guerriera solitariainumando sotto la terra del sicomoro in fiorecorvine sacche di notti senz’ardore. Scorreva lento il fiume e t’invitava.Le braccia aperte, ventagli dell’antica setati sei lasciata andare con un tonfo  sordoe senza alcuna vocemai era stata capace di gridaree mentre l’acqua t’abbracciava freddatu eri l’embrione galleggiante nell’amniodel ventre di tua madre,che ti ha donato finalmente pace. (P.S.  Tale   Poesia è stata inserita  nel Blog Di Strega Morgause  come commento al suo doloroso  Post: ‘I fiocchi di neve fermi: cronaca di una morte annunciata’)