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Talebani: Mastrogiacomo consegnato a leader tribal


KANDAHAR, Afghanistan (Reuters) - I talebani hanno detto oggi di avere consegnato l'inviato di Repubblica Daniele Mastrogiacomo nelle mani di capi tribali, ma hanno minacciato di riprenderlo in ostaggio, se il governo afghano si rifiuterà di soddisfare tutte le loro richieste. Il ministero degli Esteri italiano ha risposto dicendo che tutte le condizioni poste dai rapitori sono state realizzate, ma ha aggiunto che la crisi è entrata in una fase "di estrema delicatezza". Mastrogiacomo è stato sequestrato assieme a due afghani due settimane fa nella provincia meridionale di Helmand, dove la Nato e le forze afghane hanno sferrato una grande offensiva. I talebani, secondo cui il giornalista ha confessato di essere una spia per le truppe britanniche, avevano esteso fino a lunedì l'ultimatum affinché le loro richieste per la liberazione fossero soddisfatte. Mastrogiacomo e il suo interprete afghano sono stati consegnati a capi tribali dopo che Kabul ha liberato due esponenti talebani . Così ha detto a Reuters il portavoce dei ribelli Qari Mohammad Yousuf al telefono satellitare da una località segreta. "Abbiamo consegnato i due ad una terza parte, dopo che abbiamo ottenuto la liberazione di due delle tre persone che volevamo fossero rilasciate", ha detto Yousuf, senza fornire dettagli sul luogo in cui il giornalista e il suo interprete sono stati trasferiti. Un funzionario afghano ha detto che due talebani sono stati rilasciati ieri a tarda ora. Si tratta del portavoce Latif Hakimi e di un capo conosciuto come Ustad Yasar, ha detto ancora Yousuf. La coppia era stata arrestata in Pakistan nel 2005 e poi consegnate a Kabul. Yusuf ha precisato che i ribelli vogliono la liberazione del terzo loro esponente prima che Mastrogiacomo sia definitivamente liberato. Se la loro richiesta non sarà esaudita, i talebani hanno detto che riprenderanno in ostaggio il giornalista e il suo collega. Secondo notizie diffuse dai media, l'autista di Mastrogiacomo sarebbe stato giustiziato giovedì scorso, il che ha indotto a raddoppiare gli sforzi per ottenere una liberazione del giornalista. "TUTTE LE CONDIZIONI REALIZZATE" La Farnesina ha detto in serata che tutte le condizioni fissate per il rilascio del giornalista sono state soddisfatte, ma non è entrata in dettagli. La nota del ministero ha invitato inoltre i media a rispettare il silenzio stampa sulla vicenda. "Per facilitare il lavoro delle organizzazioni umanitarie coinvolte ai fini dell'auspicata liberazione di Mastrogiacomo, si rende necessario, in questa fase di estrema delicatezza, chiedere ai mezzi di informazione di osservare il silenzio stampa", si legge nel comunicato. Per il portavoce del governo Silvio Sircana l'ipotesi che Mastrogiacomo sia stato trasferito a dei capi tribali non equivale alla sua liberazione. Il premier Romano Prodi ha detto nel pomeriggio di avere parlato con il presidente afghano Hamid Karzai, che è in visita in Germania e in Italia, ma non ha fornito dettagli della conversazione. L'associazione umanitaria Emergency, che ha accettato di agire come tramite fra il governo italiano e i rapitori, ha affermato che la situazione è ancora complessa. "Si aspetta che le richieste dei talebani siano integralmente soddisfatte. E non siamo ancora a questo punto. Ciò rende la situazione complessa e preoccupante", ha detto al telefono a Reuters il vicepresidente dell'organizzazione, Carlo Garbagnati in tarda mattinata. Esistono diverse versioni di ciò che vogliono i talebani in cambio del giornalista. I ribelli hanno chiesto alcune volte il rilascio di uno dei loro capi che si trova in carcere, altre volte hanno citato il nome di due responsabili talebani, altre ancora di tre. I talebani, che hanno spesso giustiziato cittadini afghani con l'accusa di spionaggio, hanno anche chiesto il ritiro dei 1900 soldati italiani dall'Afghanistan, in cambio della liberazione del giornalista. Ma Roma ha escluso questa opzione. Un altro giornalista, Gabriele Torsello, era stato rapito nella regione di Helmand in ottobre e detenuto per tre settimane prima di essere rilasciato illeso. -- hanno collaborato da Roma Gavin Jones e Roberto Landucci Ismail Sameem