CREPUSCOLARE MA…

Migrantes


Si…sono un migrante..Senza nome, né cognome.Un invisibile…Tale ti debbo sembrareQuando al semaforoTi volgi dall’altra parteCon fastidio e disgusto.La fame, la disperazioneNon conoscono permessi di soggiorno,regolarizzazioni e burocrazia…E’ fame e basta…Pensi forse che ci piaceRischiare la vitaPer raggiungere il tuo PaeseIn un viaggio assurdo e infernaleDai costi proibitiviCui concorrono tantissimi,nella miseria, parenti e amici.Uno su mille ce la fa…Già …ma a far che…?Dopo aver rischiato la pelle per arrivare,adesso ci respingono in Libiain condizioni piu’ infernalidi quelle da dove proveniamo..Lottiamo per la sopravvivenza,come tutti del resto.Ma ho un impressione che si fa certezzaPer una distribuzione delle risorsePiu’ giusta ed equa tra le popolazioni del Mondo,molti dovrebbero fare a meno a qualcosa di superfluonel loro quotidianoE nessuno vuole fare rinunce.Noi continueremo a morire di fame,e, se fortunati, forse potremmo vendertiqualche pacchetto di fazzoletti opulirti il vetro..per raggranellarequalcosa per non morire,per pagare gli assurdi affitti dilugubri e sozzi tuguri dove abitiamoe per scontare il conto dei rachet che ci consentono di mendicare.Eh si dovunque andiamo, pur se disprezzati,c’è sempre qualcuno che specula su di noi,caporali compresi e sottopagati.Ma già…siamo invisibili…Quando muoreQualcuno di noi non occorre lapide né cerimoniaNon abbiamo nome né cognome..Per cui ti prego, quando mi vedi all’incrocioAnche se non mi farai la caritàRegalami almeno uno sguardo e un sorrisoPer farmi sentire, solo un attimo, un essere umano