Mr Nessuno

Capitolo 9 – La doccia


Un giorno capitò che fossimo soli, a casa sua. I suoi erano via e non sarebbero rientrati. Avevamo voglia di qualcosa di intimo e malizioso, qualcosa di nuovo. Era estate, c’era caldo. Sembrava naturale una doccia… insieme.Ricordo lo spogliarsi, lentamente. Un indumento alla volta. I baci, le carezze. Era tutto molto dolce e romantico.Arrivati in bagno scoprii che lei non aveva la doccia. Ma due innamorati non si formalizzano su questi dettagli, e ci arrangiammo con quello che c’era. E non c’era. Soprattutto non c’era lo spazio, nella sua vasca stretta e scivolosa.Alla fine fu più divertente e rinfrescante che altro, ma a me era piaciuto ugualmente. Tanto poteva esserci il dopo, no? La portai sul suo letto a una piazza e mezzo e iniziai a baciarla. Non ricordo se era la prima volta che ci trovavamo entrambi così nudi, ma mi piaceva questa sensazione di libertà dai parenti scomodi, dai vestiti, da quello che c’era stato fino a quel momento. Mi piaceva il suo corpo morbido, il suo seno generoso, il suo sedere tutto da mordere. E nel baciarla osai fin dove mai avevo fino ad allora. Non avevo tanto da offrirle, quando da imparare e sperimentare. Sperimentare a baciarla dove le cosce si incontrano, a sentire quel sapore nuovo e dolce, forse. La dolcezza veniva dalla situazione, dal voler stare bene insieme. Scorrevo in su e in giù con la lingua curiosa, in dentro e in fuori. Morsetti dolci, carezze tenere. Lei era lì, ferma, che prendeva tutte le mie coccole.Troppo ferma. Dopo una buona mezzora la scruto e lei è lì a guardare l’orologio. Ma come, non ti piace. No, non sento nulla. Ma perché non me l’hai detto prima? Sembrava piacerti così tanto e ti ho lasciato fare.Nulla, non un fremito, non un sospiro. Non aveva sentito proprio nulla. Ma ero io che… ne ero quasi certo, era lei ad essere frigida.Ne parlammo, mi confidò che non aveva mai provato nulla. Leggeva sulle riviste, quelle femminili e un po’ piccanti, che accarezzandosi avrebbe dovuto sentire qualcosa di piacevole. Nulla. No, con le amiche non aveva osato parlarne. Non aveva sentito nulla nemmeno quel giorno. Non avrebbe mai sentito nulla nemmeno dopo, qualsiasi cosa facessimo.Ma a me in quel momento importava poco. Bastavamo noi, il nostro amore, la nostra curiosità. E chissà che un domani, forse, lasciandoci andare ancora un po’, non saremmo riusciti a superare anche questa difficoltà.Se lo fece, non fu con me.