i secondi 47 anni

giro d'italia


ho passato l'ultima settimana trascorrendo il pomeriggio incollato allo schermo tv per seguire le ultime tappe, esclusa l'ultima in quanto inutile, del giro d'italia di ciclismo.sul mio divano bianco ho avuto modo di pensare più volte a come una disciplina sportiva, cosi apperentemente noiosa, possa attirare la mia (e non solo la mia) attenzione per tante ore consecutive.perchè alla fin fine sono rimasto spesso e volentieri dalle 15,00 alle 17,30 ad assistere alla pedalata di questi eroi antichi, anche se moderni per l'aiuto farmacologico che ricevono, che si arrampicavano su per i tornanti alpini.eppure per vedere chi vince la tappa, basta seguire gli ultimi 10/15 km al massimo ed invece no, anche sabato ho seguito gli ultimi 71 km, percorsi ad andature che non superavano i 20 km/h.si è vero, in questo giro, uno dei protagonisti era Fabio Aru, giovane ciclista di villacidro "il cavaliere dei 4 mori" e noi sardi (solo) quando succedono eventi simili ci sentiamo uniti come un unico popolo, ma non è stato solo quello.il ciclismo continua ad affascinare, non si spiega perchè ma è cosi.