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Costume e società / Neomaschilismo


Costume e società: Neomaschilismo Fonti:     www.silviacontact.net www.nigna.comMi ritrovo molto spesso a riflettere su un argomento molto discusso nella nostra storia recente “la parità dei sessi”, e mi ritrovo molto spesso perplesso seppur divertito sulla realtà di come sono e siano andate in realtà le cose. Facendo qualche calcolo, senza andare a vedere sui documenti ufficiali dei movimenti femministi che ci furono sin dall’ 800, mediamente nella pratica si è smosso qualche cosa negli anni 60, circa una sorta di risveglio nella donna a voler aprire i suoi orizzonti al mondo e alla società oltre ad accudire i figli e rispettare il proprio marito. Da lì le cose sono piuttosto cambiate o iniziate a cambiare, seppur la società sia rimasta in questi ultimi decenni fondamentalmente maschilista in tutte le cose. Esistono tutt’ oggi realtà dove la donna viene calpestata di continuo dalle regole rigide del proprio marito, e in linea di massima e in generale in ogni coppia è sempre l’ uomo che decide su ogni cosa. Teoricamente oggi la donna si ritiene libera da ogni forma di sottomissione, nella pratica la stessa donna cambierà il suo cognome con quello del marito, darà il cognome del marito ai propi figli, annomerà i propi figli con i nomi di padre, madre, sorelle e fratelli del marito. Alla puttana ! e quindi la stessa donna che si ritiene alla pari con l’ uomo vedrà tutto il suo mondo come un omaggio al proprio marito e alla sua rispettiva famiglia, però e meno male, anzi. Attualmente molte donne rivestono o ambiscono a cariche politiche molto importanti, ma nella sotanza occupano il 3 % di queste. La mia riflessione è ( che le donne quando dicono di sentirsi pensatrici mi viene da ridere) facendo una vaga media, vogliamo dire che si siano liberate da molti vincoli di inferiorità, parliamo allora dei 70 più che dei 60 (ma non dappertutto anzi in alcune realtà tutt’ oggi si vive nel 1400) ma ammesso che sia così, loro nate e cresciute in una società con uno stampo maschilista, nel senso che se loro prendevano un libro di storia o di sociologia o di qualsiasi altra materia, se guardavano un programma televisivo o radiofonico, loro assorbivano le nozioni di un mondo, un mondo che era stato totalmente dominato dal maschio, poi vogliono sostenere di pensare liberamente, ma io non parlo delle tante eccezioni ammesso che ci siano, io parlo delle masse, per farla breve per 5000 anni abbiamo imposto loro come dovevano vivere, vestire, parlare (più non parlare) e anche respirare, allora come si può pensare che assorbita nella sua cultura (che è a senso unico) ora pensi da donna libera, non lo sarà mai, il perché è, se noi ascoltiamo la radio, questa passerà 30 volte al giorno le canzoni per le quali le major discografiche hanno pagato il numero dei passaggi, ascoltando quelle canzoni di continuo, finiranno sicuramente per piacere, fino a sentirci estremamente attratte da queste, tanto che magari andremmo nel negozio di dischi per acquistare il cd. Così avviene nella società, la nostra realtà è stata forgiata dal maschilismo, i nostri gusti verranno da quella realtà dove siamo da sempre vissuti, il bello e il brutto per noi sarà quello. Ecco perché predicare ai convertiti non serve a niente, perché è quello il loro mondo, è quella l’ idea di vita con la quale sono cresciute, se molte volte vi affiora alla loro coscienza: ma non è che non mi riconosco in questa usanza, o a avere determinati atteggiamenti in determinate cose, il discorso che si farà nella testa la donna media è : ma lo fanno tutti perché io dovrei essere diversa, poi lo sai le critiche che mi crollano addosso, no no, sono le tradizioni e io non voglio essere da meno (dove resta un poco di gusto amaro, verrà comfortato dall’ idea :mia mamma ha fatto così, e anche mia nonna ed io rispetto le mie tradizioni.) Per quando riguarda il sesso, è lì che fanno tante chiacchiere, loro debbono riscattarsi dall’ emancipazione, e come lo fanno ? soddisfando le più basse delle perversioni maschili, per farla breve, le news del sesso ci arrivano dritte dritte dalla pornografia, dove non c’è soltanto maschilismo ma c’è la realtà più degenerata della perversione maschile, mediamente in un film porno oggi troviamo penetrazioni multiple, ingoio triplico, e uno spettacolo dove il concetto di dissacrare, umiliare una donna è all’ordine del giorno. Del riscatto dall’ emancipazione non c’è solo il sesso prematrimoniale, c’è il pompino assorbito dalle masse come un preliminare della successiva perdita della verginità, ora ufficializzandosi a grande richiesta come ingoio libero, e così si nota il dilagare di questa pratica, per cominciare dalle più popolari commedie americane (american pie ecc.) alle varie riviste di tendenza (Vanity fair, Donna glamour ) ma la cosa che stupisce di questa nuova ribellione è che il sesso orale non venga praticato dall’ uomo alla donna ma esclusivamente al contrario, cioè veniamo bombardati dal pompino ma non si sente mai nominare e di praticare il cunnilingus. Si può notare nella realtà più diretta, dove le ragazze vengono portate nei bagni pubblici delle discoteche per “erogare” il servizio all’ uomo, e in linea di massima (non offendetevi eccezioni) è così. Note: Un’antesignana del movimento per l’emancipazione femminile fu Olympe de Gouges (1748-1793) che, con la Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina del 1791, dedicato a Maria Antonietta, pose i suoi contemporanei di fronte al ruolo negato nello spazio pubblico alle donne. La de Gouges scontò il suo moderatismo politico filo-monarchico e girondino (fu denunciata dalle donne repubblicane di Parigi) finendo sulla ghigliottina nel 1793.“Con il termine femminismo, generalmente, si intende un movimento politico, culturale e sociale che pone in discussione i rapporti di potere tra i sessi, e che nasce storicamente durante l’800 con la richiesta di pari dignità e diritti per la donna.”Shulamith Firestone Anche The Dialectic of Sex (La dialettica dei sessi) di Shulamith Firestone (n. 1945), pubblicato nel 1970, cerca le cause del predominio maschile sulle donne e le trova nella condizione che la natura ha assegnato alla donna di trovarsi per mesi in gravidanza, a dover partorire e allevare per anni i propri figli. In molti anni della sua vita la donna si trova pertanto, all’interno della famiglia, in una condizione di obbiettiva debolezza e bisognosa dell’aiuto dell’uomo, che da questa situazione ha tratto i motivi per imporre il suo dominio. Le Redstockings Il nuovo femminismo radicale, rappresentato ai suoi esordi dal gruppo delle Redstockings, il 7 luglio 1969 lanciò il suo manifesto a New York: «Le donne sono una classe oppressa. La nostra oppressione è totale e riguarda ogni aspetto della nostra vita. Siamo sfruttate come oggetti sessuali e di riproduzione, come personale domestico e come manodopera a basso costo. Siamo considerate esseri inferiori, il cui unico scopo è quello di migliorare la vita degli uomini. La nostra umanità è negata. Il nostro comportamento ci viene prescritto e imposto con la minaccia della violenza fisica  Noi identifichiamo gli agenti della nostra oppressione negli uomini. La supremazia maschile è la più antica, la più basilare forma di dominio. Tutte le altre forme di sfruttamento e di oppressione (razzismo, capitalismo, imperialismo ecc.) sono estensioni della supremazia maschile: gli uomini dominano le donne, pochi uomini dominano il resto. Tutte le strutture di potere nel corso della storia sono stati a prevalenza maschile e maschilista. Gli uomini hanno controllato tutte le istituzioni politiche, economiche e culturali e hanno sostenuto questo controllo con la forza fisica. Hanno usato il loro potere per mantenere le donne in una posizione di inferiorità. Tutti gli uomini ricevono benefici economici, sessuali e psicologici dalla supremazia maschile. Tutti gli uomini hanno oppresso le donne».