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Temperatura ed effetti della temperatura

Post n°23 pubblicato il 08 Giugno 2007 da barozzidomenico
 

L'esigenza di un ambiente umido e illuminato indice molti coltivatori di piante carnivore ad utilizzare un terrario. Questo va bene, finche' non si oltrepassano gli estremi di temperatura che la maggior parte delle piante carnivore possono tollerare. I principianti ottengono i migliori risultati con la coltivazione delle piante carnivore tropicali. Queste piante non gradiscono temperature molto piu' alte di 38°C. Il trucco e' riuscire a dare a queste piante quanta luce vogliono senza cucinarle. Io trovo che un soluzione utile sia quella di coprire un terrario quasi del tutto con una lastra di vetro e poi installare delle lampade a fluorescenza qualche cm sopra il vetro. Se avete una buona manualita', potete acquistare ad una modica cifra un piccolo ventilatore da computer in un negozio di materiale elettronico e modificarlo abbastanza facilmente in modo che soffi l'aria tra una lampada e l'altra (assicuratevi di comprare un ventilatore alimentato da corrente alternata).  State attenti a non piazzare il terrario vicino a una finestra perche' se ci batte il sole puo' surriscaldarsi molto rapidamente.

 
 
 

Altri parassati pericolosi

Post n°24 pubblicato il 08 Giugno 2007 da barozzidomenico
 

Cocciniglia: questa e' una strana bestia che non sembra quasi una creatura vivente. Quando le cocciniglie femmine sono molto giovani si attaccano ad una pianta, sviluppano un robusto rivestimento e non si muovono piu' da qual punto. Questo esoscheletro rigido e cerato rende molto difficile l'attacco delle cocciniglie da parte dei pesticidi. Le infestazioni piu' gravi si presentano sotto forma di moltissimi dischi marroncini (o giallo chiari o neri a puntini o altro) a forma circolare o ellissoidale sulla superficie della pianta, della dimensione, per capirci, di una lettera "O" in carattere 12 (come nella maggior parte dei libri). A volte sono piatti, altre volte sporgono all'esterno. Possono avere diverse colorazioni. Attenzione .

Cocciniglia cotonosa: Quest'insetto, come dice il nome, fa parte dello stesso gruppo delle cocciniglie, ma invece di produrre un esoscheletro rigido, si riveste di una polvere cerata (che lo protegge dalla maggior parte dei pesticidi). Se non disprezzassi cosi' tanto queste creature, potrei trovare persino carina la loro complicata silhouette. Piccoli mostriciattoli bastardi. A differenza degli afidi e delle cocciniglie, le cocciniglie cotonose strisciano di qua e di la', cosi', all'occorrenza, possono trasferirsi in varie parti della vostra collezione. Infettano anche le radici, cosi' una pianta che sembra ospitare solo una o due cocciniglie cotonose potrebbe in realta' dare nutrimento ad una potente popolazione di questi mostri giusto sotto la terra! Le infestazioni piu' gravi hanno l'aspetto di masse bianche tipo batuffoli di cotone. Gli individui singoli sono lunghi qualche millimetro, ma ho visto delle specie tipiche del deserto che erano grandi quasi un centimetro!

Tripidi (o larva minatrice): Questi sono insetti molto piccoli e molto difficili da vedere ---avete bisogno di un microscopio per riuscire a vedere i loro corpicini affusolati. Eppure i sintomi del loro attacco sono inequivocabili. Quando succhiano la linfa della pianta, producono un essudato nerastro, proprio come fanno gli afidi. Queste goccioline spesso cadono sulla pianta e vi puo' capitare di non capire che cosa siano quelle chiazze sulle vostre piante. Man mano che l'infezione peggiora, la pianta infestata si scolorisce

Fumaggini e Muffe: Questo problema e' causato da molti fungi Attinomiceti dell'ordine dei Dothideales, che comprende il genere Capnodia (Fumago) e Limacinia. La presenza delle muffe e' in realta' un segno che la pianta e' malata piu' che essere di per se' un effettivo problema. La muffa cresce perche' si nutre dell'essudato zuccherino secreto da insetti come le cocciniglie o gli afidi. Le muffe possono essere un problema abbastanza seccante anche in colture non infestate in quei casi in cui sono le piante stesse a produrre sostanze zuccherine all'interno delle trappole (secrete appositamente per attirare le prede). Di solito vengono via facilmente spruzzando la pianta con acqua. Puo' capitare di dover raschiare leggermente per eliminarle dalle trappole di Nepenthes.

Moschette bianche: Questi minuscoli insettini volanti (lunghi solo 1.5 mm circa) sono simili, per come si presentano, ai moscerini, ma, diversamente da questi, possono dare grossi problemi nelle serre. Fortunatamente non li ho mai visti attaccare in maniera consistente le piante carnivore.

Chiocciole e lumache: queste creature le conosciamo bene tutti, amano andar in cerca di giovane tessuto vegetale e divorarlo con quelle loro maledette radule raschianti. Macina, macina, macina e ben presto v i ritrovate con le trappole delle vostre Sarracenie tutte distrutte!

Acari  non ne ho mai visti molti sulle piante carnivore tranne quella volta che hanno attaccato alcune delle mie dionee e anche un Cephalotus. Il risultato e' stato rattristante. Gli acari sono piccoli granelli che di solito mettono su bottega sui germogli apicali della pianta. Li' formano grandi colonie che potete riconoscere perche' producono dei filamenti tipo ragnatele, molto simili a quelle prodotte dai ragni. Potete distinguerle dalle ragnatele di ragno (che invece non sono nulla di preoccupante) da queste caratteristiche: 1) la posizione vicino al germoglio apicale della pianta 2) la presenza di acari sulla ragnatela --- cercate dei microscopici puntini rossi che si muovono qua e la'e 3) l'assenza di un ragno vero e proprio.


Bruchi queste larve di farfalle e falene sono altrettanto nocive che lumache e chiocciole. Se trovate buchi e piccole cacchine nere sulle vostre piante, sapete che i bruchi sono venuti a farvi visita.

Vermi La maggior parte degli esperti di giardinaggio vi diranno che dovete considerare i vermi degli amici. Lo dicono perche' questi animaletti mangiano le sporcizie e le digeriscono espellendo quindi la sporcizia metabolizzata che arricchisce il terreno di nutrienti. Attraverso questo processo convertono la materia organica inerte in terra fertile di cui le piante possono nutrirsi. Dal momento che le piante carnivore hanno pero' bisogno di un terreno povero di nutrienti, i vermi in questo caso conducono un'azione dannosa, arricchendo troppo il terreno. Io ho un problema con i vermi rossi in particolare.
Moscerini questi sono insetti di cui non dovete preoccuparvi. I moscerini sono piccoli insetti marroni che scorrazzano sulla superficie del terreno. E' possibile che le loro larve mangino le piantine appena nate, ma non e' sicuro che questo effettivamente avvenga. Non mi danno fastidio i moscerini soprattutto perche' possono diventare un cibo eccellente per le pinguicole e le drosere pigmee!

 
 
 

Soluzioni per eliminare i parassati LIDOCAINA o ALCOOL?

Post n°25 pubblicato il 08 Giugno 2007 da barozzidomenico
 

L'ideale e certamente la rimozione manuale ma anche l'utilizzo dell'acool spennellarto direttamente sul parassita si dimostra utile ma potrebbe essere un operazione estremaente pericolosa.L'uso della LIDOCAINA CLORIDRATO è un altra soluzione decisamente molto complicata ma anche molto efficace.La lidocaina anestetizza l'insettino uccidendolo ma è molto difficile da trovare in commercio e serve la prescrizione medica questo rende tale procedura poco utilizzata.Se siete interessatio all'uso di lidicaina cloridrato sappiate che la proporzione percentiale giusta per sterminare i piccololi insetti è 200mg/10ml.Si splama e si lascia agire per dieci minuti e poi si vaporizza la pianta abbondantemente.Bisogna porre particolare attenzione a non utilizzare la XILOCAINA o la lidocaina dissociata con il bicarbonato poiche se tale soluzione cadesse sul terreno ucciderebbe la pianta. Le carnivore ed in particolare la nephentes mal tolleramo le sostanze basiche (sostanze in grado di legare i protono dissociati della torba)

 
 
 

Gravi danni alla piante non buttatele ma curatele

Post n°26 pubblicato il 08 Giugno 2007 da barozzidomenico
 

Se come ho fatto io l'anno scorso mi dimentico all'esterno sotto una grandinata la mia nepenthes preferita e la trovate distrutta non disperatevi troppo.Se conserva ancora qualche ascide nutritela con un composto a base di rosso d'uovo e mettetela al caldo con un livello minimo di umididtà pari all'80%.Cosa importante RINVASATELA.Questo potrebbe essere il momento migliore per farlo.La pianta se sopravvive reagisce all'insulto producendo getti quindi nuove piante a distanza.Se saprete curarla nel migliore dei modi la pianta diventerà enorme e avrete la soddisfazione di avre altre piante.Ricordatevi che è fondamentale ridurre il volume di foglie verdi eccessivamente danneggiate ma bisogna pur sempre ricordarsi di non eliminarle troppe altrimenti la pianta non riesce più a sintetizzare le sostanze nutritive.Per tagliare le foglie utilizzare cesoie o forbici molto ben affilate io personalmente preferisco un piccolo bisturi.Una lama ben affilata riduce il traumatismo della asportazione delle foglie.Una forbice smussata probuce una massiccia perdita di linfa che per una pianta gia "massacrata" potrebbe essere insostenibile

Per la mia esperienza posso dire che una pianta danneggiata all'80% con danni relativi solo alle foglie può sopravvivere e nel giro di 12 mesi darvi veramente grosse soddisfazioni!!!!!

 
 
 

Chiarimenti sull'acqua

Post n°27 pubblicato il 08 Giugno 2007 da barozzidomenico
 
Tag: acqua

L'acqua è importante che sia demineralizzata o meglio ancora ad osmolarità inversa per bagnare il terreno della pianta carnivora ma risulta essere un tragico errore introdurre nell'ascide acqua a osmoloraita inversa poiche tende a rendere meno assimilabile le proteine azotate.Per l'acqua degli ascidi io personalmente consiglio acqua pesante ma priva di cloro quindi una qualunque acqua minerale risulta essere ottilame.Ogno giorno controllate i livelli negli ascidi spesso tendono a disidratarsi e a svuotarsi velocemente specie se stanno raggiungendo la fine del ciclo vitale.Un ascide che si sta essicando (iniziano dalla parte alta della trappoala che diventa marrone) non è più funzionale alla pianta e quindi può e deve essere rimosso con le cautele dette nel paragrafo precedente.

 
 
 
 
 

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Un blog di: barozzidomenico
Data di creazione: 07/06/2007
 

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