Ambrosia e cicuta

E.


Con quello del post precedente è finita come volevo. Ora, non lo voglio più. E' stato un errore, un terribile errore. Ora appiccica, ma in effetti è colpa mia. In questi giorni penso ad E.E' il primo uomo con cui io abbia fatto l'amore, non nel senso di scopata. Avevo 16 anni, e mi piaceva tanto che la prima volta che siamo rimasti soli, nella casa al lago, tremavo come una foglia pensando che avere le sue mani addosso e il suo sesso dentro fosse una cosa troppo, troppo orribile per il sentimento puro che provavo. Lui mi vide tremare, per la prima volta ragazzina ai suoi occhi, e disse che no, non mi avrebbe toccato.Mi amava, scriveva pensieri per me, diceva che era presto, ma avrebbe voluto una famiglia.4 mesi dopo, il 1°maggio, giorno di festa da scuola, facemmo l'amore. Non poso dire che fu bello, non sentii nulla, avevo ancora troppo anestesia addosso, a 16 anni non si può essere già così scafati di bestialità maschile com'ero io.Ma lui s'inginocchiò ai miei piedi, mi ringraziò, e da lì in avanti fu tutto bellissimo.E. aveva una caratteristica che amo negli uomini: bastava un gesto, un profumo, bastava varcare la soglia di casa, e lui si eccitava. Era bello sapere che l'eccitavo così, senza fare la sgualdrina, solo per quello che ero. Anzi, amava sentirmi parlare, amava giocare a scacchi insieme, o prendere un gelato sul lago. Inutile dire, che passati imesi lo tradii, lo ferii, gli spezzai il cuore in mille frammenti. Non è che adesso abbia molti scrupoli, ma a 16 anni ero veramente spietata. Non lo amavo più, o forse mi mancava la mia vita da puttana randagia, che avrei recuperato a breve. Oggi E. è un uomo bellissimo. Sta con G. che è più giovane di me. Non so cosa sia successo, ma il gioco è iniziato. E stavolta è veramente, veramente dura.Mi trema la pancia, ho le farfalle dell'agitazione progettando le prossime mosse.  Qui veramente ho un 1% di possibilità. Tenendo conto che dopo 1 anno e mezzo di malattia ne sono uscita visibilmente provata, sia psicologicamente che fisicamente, è dura. Non so nulla di lui e lei, e questo è l'altro punto debole.Non ho mai cercato qualcuno che fosse fidanzato, ma lui lo voglio. Troppo. Mi serve per uscire dalla tristezza della malattia. Ne ho bisogno. Ho bisogno del gioco...Non esiste un uomo che non si possa prendere. Tutto dipende dai mezzi che si usano, dagli errori che si commettono nell'usarli. Ci proverò...