Creato da Nereide_81 il 08/12/2006

Ambrosia e cicuta

Vorrei che la moralità fosse una stella filante, da soffiare e sciogliere al vento

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Post N° 191

Post n°191 pubblicato il 15 Maggio 2008 da Nereide_81

Forse qualcuno può capire. o forse non capirà nessuno, il che è lo stesso.

Non sono mai stata gravemente psicotica, grazie a Dio, intendiamoci. Eppure c'è qualcosa nella mia personalità che non è mai andato nel verso giusto. Qualcosa di latente.

Non sono  una persona felice. Ma neanche triste.

Non sono generosa, ma nemmeno egoista.

Non sono dolce, ma nemmeno fredda.

Non sono buona, ma nemmeno cattiva.

Io sono un po' tutto e un po' niente, non sono carne né pesce. 

Ho sempre avuto i sintomi latenti di una depressa, ma non sono depressa.

Quello che le persone fanno o dicono, quasi tutto, mi risulta asettico. Ecco, credo di essere piuttosto asettica.

Le emozioni sono qualcosa di molto relativo, per me. Difficile scuotermi, difficile portarmi via da quel torpore che mi fa vivere  in un mondo tutto mio, cerebrale.

E, oltre ad avvertire la diversità delle persone rispetto a me, ho sempre sentito che la colpa in qualche modo era MIA, non LORO.

Insomma, non vivo in quella sorta di superiorità che ti fa sentire migliore o "più" degli altri.

Io so che dentro di me qualcosa non funziona.

Sono sempre stata borderline, non nel senso psichiatrico vero e proprio, ma nel senso che mi sento sempre sul ciglio del baratro.

A metà tra il mio mondo e quello esterno, reale. Molte volte faccio il passo, e resto chiusa dentro me stessa per un po'. Poi mi riaffaccio sul ciglio.

Il problema è che non mi riesce di fare il passo verso l'altra parte, verso il mondo reale. Non ne ero capace nemmeno da bambina, quando tutto dovrebbe essere semplice. Già allora la mia testa era gran parte del mio mondo.

Già allora mi sentivo diversa, incompresa e incomprensibile.

A volte ho paura di crollare giù. A volte credo che qualcosa deve pur scaturire da tutto questo.

Ma non so cosa.

 
 
 

Post N° 190

Post n°190 pubblicato il 21 Aprile 2008 da Nereide_81

Ho sempre pensato che sarei rimasta qui, per tutta la vita.

Poi arriva il momento di scegliere il tuo futuro.

La tua città.

Avessi una famiglia diversa, non me ne andrei.

Non fossi così delusa dalle amicizie e dal mondo in generale, resterei.

Forse sono incosciente. Ma forse è il momento di cambiare.

Pensavo che il domani fosse quello che è rrivato oggi. Ma la vita fa schifo, e troppe cose sono sbagliate.

I rapporti umani sono pari allo zero, e non posso fare a meno di sentirmi sbagliata.

Cos'ho da perdere? Porterei con me, in fondo, l'unica cosa davvero importante che ho: il mio amore.

In fondo, l'azzardo mi piace. Anche se dovessi sbagliare tutto. Rischierò, perché questo domani

NON MI PIACE.

 
 
 

Post N° 189

Post n°189 pubblicato il 17 Aprile 2008 da Nereide_81

Oggi è una di quelle poche giornate in cui sono un po' in pace con me stessa.

Mi guardavo al lavoro, stamattina.

E' tutto difficile, nuovo. Tutto mi richiede uno sforzo e una concentrazione notevoli, che col passare del tempo diventeranno automatismi.

E un po' sorrido.

Perché sono passati tanti anni, ma sono ancora la stessa bambina.
Quella bambina che sui banchi di scuola doveva sempre dare il meglio. Che soffriva di mal di testa allucinanti perché prendeva i compiti troppo a cuore. Quella che ad ogni nuova spiegazione di una formula matematica non la capiva, e pensava che non l'avrebbe capita mai. E che si addormentava col nodo al cuore crucciandosi per quello che non era.

Marta non è mai abbastanza, per me.

Ma poi, piano piano, passando le ore, quella formula diventava chiara, e lei era brava, la più brava di tutti. Agli occhi degli altri, ma non di se stessa.

Quel senso di inadeguatezza e di paura del nuovo le restava addosso, sempre. Per tutta la vita.

Ancora oggi davanti ai nuovi ostacoli mi si aggroviglia lo stomaco, mi viene mal di testa, e se sbaglio soffro e mi sento una cretina.
Anche se mi dicono che è normale, che sono brava.

Ho la smania di saper fare tutto subito. Di non potermi permettere l'errore. Pretendo tantissimo.

In quei momenti vorrei mollare. Ci penso seriamente, giuro. Ma poi mi impongo un giorno in più.

E così i giorni passano, come passavano allora, e affronto tutto, e mi alzo in piedi, e sono quella bambina così brava e intelligente che la maestra adorava.

Quella che in molti hanno coccolato.

Quella che in molti non hanno conosciuto.

Quella che in troppi non sono riusciti a conoscere, fermandosi a quell'altra persona.

In fondo amo questa mia fragilità. Lo dico dopo anni di psicoterapia, passati a sbatterci il muso.

Lo dico oggi che ho trovato uno pseudoequilibrio, che forse prima o poi se ne andrà a farsi fottere.

Ma oggi concedo un "brava" a quella bambina, perché nonostante il senso di inadeguatezza, l'autolesionismo, i limiti sempre più alti da raggiungere, oggi può guardarsi indietro e trovare un senso a tanto lavoro. A tanta fatica. Quella fatica di viversi e di vivere, che non tutti provano.

La goccia scava la roccia.


 
 
 

Post N° 188

Post n°188 pubblicato il 15 Aprile 2008 da Nereide_81

Insomma, la serata si ripete.

Mi sento strana.

Chiaramente non sono più abituata a parlare con un uomo che non conosco, in questa maniera. Ha un accento stupendo.

Ho messo in chiaro che non ci sono ambiguità, che si tratta soltanto di una serata amichevole. Eppure, capisco che lui non ci rinuncia, in fondo.

E' un ragazzo educato, l'ho visto subito.

Non fa nulla di imbarazzante, non mi mette tensione.

Eppure la tensione c'è.

Ho tanta voglia di parlare. Anzi, ho più voglia di chiedere. E' tanto che non entro a far parte di un nuovo mondo.

Lo riempio di domande, e mi piace sentirlo rispondere.

Così passano le ore. Tante ore.

Fino al momento in cui ci salutiamo.

Lo spingo fuori dalla stanza, per non dargli modo di fare qualche passo in più. Che io certamente respingerei, ma che comunque sarebbe motivo di disagio.

E' bello.

Davvero bello.

Bello in quel modo che di solito non mi piace. Bello in quel modo che mi fa sentire imperfetta. Molto più bello, di me, di quella stanza, delle chiacchiere che sono da una parte troppe, dall'altra troppo poche.

Come vorrei continuassero.

Come vorrei che la moralità fosse una stella filante, da soffiare e sciogliere al vento.

Ma no. La moralità non è colorata. E' scura, e non scherza. Non vola.

Non ride, ma nemmeno piange. E' la mia casa, le pareti, lo svegliarsi nella notte e abbracciarsi (patetico, no? E meraviglioso).

Lo lascio andare e la fantasia corre.

Ora lo so, chi sono.

In fondo, va bene così. 

 
 
 

Post N° 187

Post n°187 pubblicato il 14 Aprile 2008 da Nereide_81

Mamma mia quante cose da dire...a parte che mi sono passata, dopo una bella bronchite, un attacco di nausee e mal di testa acuto...

Bhé, nella mia settimana di formazione mi sono accorta quanto mi manchino le nuove conoscenze.
E il fatto di essere al lavoro 12 ore al giorno con persone estranee, per poi finire in un albergo sperduto tra i boschi, di certo mi ha aiutata a superare la fobia sociale e a chiacchierare un po' con tutti.

Questa è una cosa piuttosto insolita per me, ma è una parte del mio carattere che viene fuori in determinate circostanze.

Insomma, attaccavo bottone con l'autista del pullman, col cameriere, con tutti.

Mi sentivo così...sola.

Finché è arrivato N., il ragazzo della reception.

Per me era assolutamente normale brontolare sul fatto che mi facesse pagare 1 h di Internet quando ne usavo solo la metà. E spiegargli che sfruttare quella mezz'ora prima della cena a poltrire in stanza mi sarebbe costato il repulisti del minibar (ho un autentica passione per quei mini-snack e mini-bottigliette).

Insomma, la mattina dopo mi sono trovata un bigliettino col suo numero sotto la porta, e dei petali di rosa.
C'era scritto quanto l'avevo colpito e blablabla.

Devo dire che, effettivamente, ero sempre vestita davvero carina. Insomma, il lavoro nuovo.

Così gli mando un messaggio per spiegargli che sono fidanzatissima.

Lui mi ringrazia di averglielo detto, e mi chiede di passare una serata con lui. A chiacchierare.

Conscia del rischio che corro (non è così che finisce ammazzata la gente al tg?), gli permetto di venire nella mia stanza.

Io mi sento sola, lui pure. Siamo lontani da casa e famiglia, lui vive nell'albergo. In fondo si tratta solo di chiacchiere.

E' stato molto bello. Lui, è molto bello.

Tanto da ripeterlo la sera successiva...

...continua...

 
 
 

Post N° 186

Post n°186 pubblicato il 27 Marzo 2008 da Nereide_81

Una settimana di ferie sprecata, perché è stata di studio, di laurea, tensione ecc.

Poi ho ricominciato a lavorare, e in più avevo la casa che, dato il poco tempo delle settimane precedenti, ormai sembrava abitata da una famiglia di rom, cose dappertutto, montagne di camicie da  stirare, ecc.

Nel frattempo mi chiamano per un colloquio, litigo con la mia migliore amica, mi prendono e decidono di mandarmi per un po' di tempo a Perugia.

Naturalmente dopo il momento di stress come al solito mi si abbassano le difese immunitarie e mi piglio una bronchite fulminante.

Senza un secondo di riposo, ora devo finire le ultime pratiche e lasciare le consegne dei lavori vecchi, prepararmi per il viaggio, tossire infinitamente, evitare più o meno di fumare, ecc. ecc.

A Perugia sarò da sola. In albergo, in viaggio. Non sono assolutamente abituata a cenare, dormire da sola...Non so come sarà. Forse dovrei prenderla come una vacanza. Per tirare il respiro, che poi fino ad agosto si corre :(

E i pensieri romantici vanno a farsi benedire...


 
 
 

Post N° 185

Post n°185 pubblicato il 26 Marzo 2008 da Nereide_81

Mi hanno assunta.

E adesso basta lavori precari da studentessa sbarbatella. Cioè, precari mica tanto, nel senso che lavoravo come una schiava (anzi, smetto venerdì) gestendo due lavori, l'università costa, ma ce l'ho fatta.

Non merito tutto questo, mi sento così fortunata.

Sono credente, ma io e Dio abbiamo un rapporto molto altalenante. Mi arrabbiai a 12 anni con uno dei suoi dipendenti, che durante una confessione mi disse che se avessi saltato la messa sarei bruciata all'Inferno.

Ora, al tempo un po' mi spaventai, ma non ero tanto ingenua, e decisi che da allora non sarei più andata a Messa salvo occasioni speciali e soprattutto non mi sarei mai più confessata.

E meno male, perché negli anni a venire di motivi per essere dannata ne avrei avuto a iosa da confessare. Altro che non andare a Messa.

Io e Dio siamo come due vecchi amici, credo. Lui lo sa che ci sono, e io lo so che c'è, anche se abbiamo litigato spesso. Sono state perlopiù scaramucce, tranne quella volta in cui lo zio era all'ospedale col tumore alla gola, e non parlava più. E la volta dopo lo rividi in chiesa, in una bara, con tanti gigli bianchi attorno. Lì m'incazzai parecchio, perché lo zio era una persona fantastica. Mi chiamava capellona perché avevo i capelli lunghi, mi voleva bene.

Poi passò il tempo, e comunque mi convinsi che lo zio c'era ancora. Si tratta di quelle sensazioni che per un ateo sono assurdità e patetismi. Ma io lo sento, e credo che mi protegga.

Ma in fondo io gli ho combinato un bel po' di marachelle, a Dio, e quindi credo che anche lui abbia buone ragioni di guardarmi con un po' di pena. E così mi sembra che un po' abbiamo fatto pace.

La parte successiva è che il lavoro nuovo prevede una settimana di formazione in una città lontana. Gente nuova, lavoro da imparare, spostamenti e sistemazione da sola.

Andrebbe tutto bene, se non fossi socialfobica.

Ma a me sta bene così.

So che ce la posso fare, in tutto.


 
 
 

Post N° 184

Post n°184 pubblicato il 25 Marzo 2008 da Nereide_81

Non so, oggi mi sento davvero uno schifo.

Sarà che ho passato le feste in maniera molto formale, e invece avrei voluto andarmene in qualche bosco a passeggiare, ad annusare l'odore della primavera. Ma a Glass i boschi non piacciono, e ieri abbiamo discusso proprio sulla sua fissa per i villaggi Valtour.

Per tanti motivi (economici in primis) non ho viaggiato molto, quindi a me della Valtour me ne frega molto poco, oltre ai prezzi astronomici, ci sono molti posti in alternativa che vorrei vedere.

Allora Glass mi ha detto che se voglio possiamo fare un giro dell'Inghilterra e dell'Irlanda, e a me piacerebbe moltissimo. Ma so che lui adora il mare (quanto io la montagna)...e so anche che rinuncerebbe a passare le uniche due settimane libere all'anno seguendo la sua passione, le immersioni.

Boh.

Aspetto una chiamata di lavoro.

Pessimo, ho fatto un colloquio orribile. La tipa mi ha scombussolato con un sacco di parole, tanto che quando è toccato a me parlare ero confusa, forse anche irritata.

Se mi chiamano e mi danno esito positivo, di sicuro starò meglio.


Ho la testa piena di pensieri, però ieri sera abbiamo fatto l'amore ed è stato bello.

Anzi, non abbiamo fatto l'amore, ma è stato bello lo stesso. Forse ancora più bello.

Credo che, al di là delle differenze e del mio pessimismo&fastidio cronico, lui sia davvero l'uomo migliore del mondo.

E lo amo.
Sì, lo amo tanto.

 
 
 

Post N° 183

Post n°183 pubblicato il 21 Marzo 2008 da Nereide_81

E' tradi, Glass è a letto ammalato e io sono qui che scrivo.

La mia ex comesorella mi chiede un chiarimento. Che le darò, ma tanto non servirà nulla, visto che lei ha ragione a prescindere.

Mi accusa di essere distante, di non avere il tempo di uscire con lei.

E' naturale, con i cambiamenti che ci sono stati nella mia vita, che io abbia meno tempo. Ma soprattutto, mi è difficile stare alle sue condizioni, che sono quelle di vederci il sabato, uno dei due giorni alla settimana in cui posso stare in pace con Glass.

Comunque, mi riconosco questo difetto. Sono troppo indipendente, troppo gatta randagia per essere sempre presente, con assiduità. Non sono mai stata picci-picci con le persone, ho bisogno di spazi. Dei miei spazi.

Non sono capace di chiamare qualcuno ogni giorno, sono distratta per quel che riguarda il tempo. Ecco qui.

Però nei momenti del bisogno non mi tiro mai indietro.

 
 
 

Post N° 182

Post n°182 pubblicato il 19 Marzo 2008 da Nereide_81

E, ricollegandomi al discorso di prima, credo che un'amicizia vada coltivata per forza. Non significa vedersi con un timer, ma sentire l'altro vicino, sì.

L'amicizia non è bisogno.
Questo è l'errore che fanno in molti.

E questo è il motivo per cui ci sono persone che, nel momento in cui si accoppiano, spariscono completamente dalla faccia della terra. Per poi ritornare nei momenti di crisi, piangendo e strappandosi i capelli per la loro storia, cercando conforto e riparo.

Do più di una possibilità alle persone.

Ma, a un certo punto, mi allontano.

Perché l'amicizia NON E' bisogno.

 
 
 

Post N° 181

Post n°181 pubblicato il 17 Marzo 2008 da Nereide_81

Sto pensando esattamente che ai periodi belli si alternano automaticamente le mazzate, nella mia vita.

E stavolta la mazzata è stata particolarmente forte, e riguarda la mia comesorella.

Lei è una ragazza molto fragile, insicura, dolce. Purtroppo proprio questa sua insicurezza l'ha portata ad avvicinarsi a persone forti, con le quali diventa spavalda e aggressiva. Lei, la persona che consideravo la più cara al mondo, si è presentata alla mia festa di laurea con una pianta che non aveva nemmeno un biglietto.Lei, che con le altre avrebbe dovuto organizzare un papiro, o queste scemenze che si fanno ai laureati, non ha portato nemmeno un biglietto.

Si è presentata con Anastasia, l'altra cretina, e lei era Genoveffa. Si bisbigliavano all'orecchio pettegolezzi e maldicenze sui MIEI invitati, in particolar modo sulle mie sorelle. Una cosa inaudita.

Alle dieci e quaranta hanno deciso che era ora. di andare via. Perfortuna c'erano altre mie amiche, e con loro la serata è stata bella. Ma non me la sarei mai aspettata.

Cos'è diventata? non la riconosco più.

Da quando mi sono messa con Glass, è stato un crescendo di critiche, comportamenti distanti, credo che le cose siano per forza collegate.

Comunque, quando è uscita di casa ero nera e naturalmente non sono stata zitta. Quindi Anastasia uscendo dalla porta ha fatto una battuta-presa per il culo, lei ha ridacchiato e sono uscite così.

Per me è morta. E' un rapporto chiuso.

Aspetto solo che mi cerchi per sfogargli addosso tutta la rabbia.

 
 
 

Post N° 180

Post n°180 pubblicato il 14 Marzo 2008 da Nereide_81

110 e lode...

Non credo mi servirà molto nella vita visto che per portarmelo a casa ero strafatta di ansiolitico(/i), il che dimostra come mi manchi quella grinta-aggressività-coraggio per graffiare il mondo.

Qualcuno a me molto caro mi ha scritto che da un test che ho compilato si capisce che sono una persona fragile, mentre qui sul blog sembro così forte.
No, non sono forte.

Sono forte nel lungo termine, perché quando cado giù mi rialzo. Sono forte perché ce l'ho fatta sempre solo con le mie forze, e non ho mai rotto le palle a nessuno. Sono forte perché se ho un obiettivo è difficile farmi perdere.

Per tutto il resto, sono debole.

Purtroppo nel nostro mondo conta più come si vende il prodotto, che il prodotto stesso. Ecco, io sono un buon prodotto, ma, come avrete capito, non sono assolutamente capace di vendermi. Per tanti motivi: mi manca l'autostima, odio elogiare me sessa, sono socialfobica, non so mentire. Sono una pessima manager di me stessa.

Ma in fondo...va bene così.

P.S. Glass mi ha detto che si è innamorato di me anche perché sono un libro aperto e una persona schietta che non sa nascondere quello che prova. Ho sentito un brivido. Davvero ha capito così poco di me?

 
 
 

Post N° 179

Post n°179 pubblicato il 12 Marzo 2008 da Nereide_81

Dovevo essere impazzita a pensare di voler fare l'amore con Well.

Era un'amicizia molto intima, ma del tutto platonica. Che prima lui, e dopo io, abbiamo scambiato per qualcosa in più.

Non c'è stato nulla, nulla di più di qualche bacio innocente e del tenersi per mano.
Well è così, adolescenziale.

La sto ancora smaltendo questa cosa, non perché ci stia male, ma perché ad oggi siamo ancora  in contatti amichevoli, e mi sembra che ogni volta, sotto sotto, tra di noi serpeggi la sensazione che non saremo mai come prima. Ci vogliamo bene, ma forse siamo in imbarazzo, dopo tutto il pasticcio che abbiamo combinato, e forse siamo pure arrabbiati, delusi, non so.

Comunque lo dimostra il fatto che non ho il coraggio di chiederglielo, ecco, non siamo più quelli di una volta.

Lo desideravo. Quand'ero a casa, e mi squillava il telefono, avevo voglia che fosse lui (ed era lui). Mi piaceva immaginare che fosse nel letto con me, ad abbracciarmi e baciarmi. Ma poi, dal vivo, tutte le volte che mi si avvicinava provavo una sensazione di disagio.

Come se la mia mente avesse creato un suo alter-ego irresistibile,  ma poi, sul campo, il mio corpo si accorgesse che lui  non era un alterego, ma era lui tangibile, vero. Well. In fondo è uno dei miei difetti peggiori, mettere fantasia ovunque.

C'era una chimica  tutta particolare, magica, speciale. Era facile scambiarla per amore come viene comunemente inteso.
E l'amore viene comunemente inteso come affetto e passione, cioè la componente fisica è quasi scontata.

E' per questo che ci siamo sbagliati.
Perché il nostro amore non doveva essere comune, non dovevamo pensare che sarebbe potuto diventare fisico, non dovevamo perché non potevamo instaurare un'autentica tensione erotica tra di noi.

Che peccato. Così l'abbiamo sfasciato.

 
 
 

Post N° 178

Post n°178 pubblicato il 11 Marzo 2008 da Nereide_81

Cecilia si alza, si raggomitola in un plaid che non è abbastanza, e ha pure i peli del cane attaccati. Che incubo, quei peli di cane!
Le gira la testa, sarà la pressione. Però c'è il caffé, e tutto ha un sapore diverso, più docile.
Si lascia cadere sulla sedia come un fagotto senza forze. Una sigaretta? No, meglio dopo il caffé, almeno è una in meno.
La moka comincia a borbottare sul fornello.
Versa, cazzo, di nuovo, ha sgocciolato sul piano, ma quante volte andrà lavata 'sta cucina?
Un goccio di latte, e poi la meritata Camel.
Il pacchetto è finito. Ormai ha perso il conto di quanto fuma, ha un paio di stecche nell'armadio, sono aperte tutte e due, lei è così, incapace di stare nell'ordine, o di scegliere le cose una per volta. O di pensare le cose una per volta.

Il cappuccio le cade per terra. Ecco, là c'è pure la bustina di una sottiletta, scartata chissà quando. Che schifo.
La raccoglie con indolenza, come se le facesse un dispetto.

Poi va in bagno, piscia e si guarda allo specchio. Tin-tin, mentre il getto rimbalza nella tazza, si accorge di essere un panda. Sì, un panda, col trucco colato tutto sotto agli occhi. Povera la sua congiuntivite.
Tin-tin.
in fondo è una persona ironica, a pensare di essere un panda.
Però non le viene da ridere.

Non ride da tempo, ormai.

 
 
 

Post N° 177

Post n°177 pubblicato il 08 Marzo 2008 da Nereide_81

Lo stato confusionale aumenta, giorno per giorno.
Le nottate sono piene di sogni, di cui la maggior parte a sfondo sessuale. Sogno di bende, manette e cose piuttosto piccanti, quelle che la realtà mi nega.
Sto resistendo al richiamo del Valium (preeendimi, preeendimi) e me lo tengo come arma finale, mi sembra di fare meno peggio.

Poi...poi vivo tutto amplificato.
Nel mio mondo di fantasia dove ogni cosa è strana e deforme, come un quadro di Dalì, ecco, se devo immaginarmi il mio cervello me lo immagino così:


Dicevo, nella mia mente distorta succedono cose strane. A parte la voglia estrema di fare l'amore, girovagando per i blog (cosa che faccio molto raramente, in fase di cazzeggiamento) ho trovato un circuito, una cellula di blog personali finalmente INTELLIGENTI. Senza immagini spinte "giusto per", con storie di vita vissuta.

Tra tutto questo, c'è un uomo che mi piace. Moltissimo. Credo di aver letto metà del suo blog in un soffio. L'ho sentito vero, vicino, artista e un po' schizzato come piace a me. Il vecchio e il mare, ecco,  un uomo così, cerebrale e sessuale allo stesso tempo. Non so resistere agli uomini lupi di mare, timidi e psicotici, ecco tutto.

Li trovo l'emblema dell'erotismo (soprattutto a una settimana dalla laurea).

Ora, forse passerà di qua.
Forse no.
Forse si riconoscerà in questa descrizione.
Forse no.

Di sicuro non sarebbe da me fare il primo passo.

Io aspetto...

 
 
 

Post N° 176

Post n°176 pubblicato il 05 Marzo 2008 da Nereide_81

Non sono in vena di grandi discorsi, né di parlare di me, visto che procede tutto ad alti e bassi.

Quindi farò una riflessione su un film che non volevo vedere, ma che ho visto.

Non volevo vederlo perché immaginavo strizzasse l'occhio ad un pubblico di adolescenti. L'ho visto perché non dovevo pagare per vederlo, quindi ho rischiato.

Perché speravo fosse sullo stampo di "L'ultimo bacio", e non di "Tre metri sopra al cielo".
Vabbé. (Quando dico "vabbé" c'è da preoccuparsi.)

Al di là della scontatezza, banalità e dei patetismi vari, qualcosa mi ha colpita.

E' una vecchia storia.
Quella del vecchio che s'innamora della ragazzina.

C'è molto di naturale, in questi meccanismi.

Al di là del buonsenso comune (che aborro), io ho giocato spesso su questa cosa.
Fin da adolescente.

Avevo 15, 16 anni.

Ero piena di vita, di idee pazze, di contraddizioni. Ero perennemente in stato di ebrezza esistenziale, in continuo saliscendi. In più giocavo (ma mica tanto per finta) a fare la maudit, la stralunata. Tra sbalzi di ribellione e momenti contradditori, di buio.

Ero bella, magra, ancora poco formata, anzi, formata il giusto.

Non ho mai fatto la donna vissuta, perché quella è un'arma abusata, che non funziona tanto.

Facevo la ragazzetta, ammiccavo, ero simpatica, piacevole, brillante. Leggera ma stuzzichevole. Come una coppa di champagne, di quelle che costano meno delle altre, ma frizzano sul palato. 

E' ovvio che un uomo più grande, preso dal vortice dell'adolescenza, si senta ringiovanito.

Soprattutto se vittima di coetanee pugni d'acciaio, pressanti, isteriche, aggressive.

Ecco, da qualche mese a questa parte...mi sento vecchia. Una bottiglia che impolverisce sullo scaffale. D'annata, però. 

 
 
 

Post N° 175

Post n°175 pubblicato il 04 Marzo 2008 da Nereide_81

Ebbene sì. Guardo il Grande fratello.

Non so come sia successo, ho cominciato e mi è venuta voglia di continuare.

e più vado avanti, più vedo cose che mi lasciano molto perplessa.

Parlo delle donne.

Ragazze molto belle e molto curate.
Ma ragazze...aggressive.

Urlano, si lasciano andare alle emozioni diventando sguaiate, usano le parolacce come intercalare di ogni frase, si comportano come uomini.
Litigano, si offendono, ieri ho sentito dire: "le metto le mani addosso".

Poi giocano come bambine scanzonate, senza un freno, e si attaccano al collo di chiunque.

Forse sono un po' invidiosa, perché  io spesso non ho proprio le palle per rispondere male o aggredire.

Però non mi piacciono. E, anzi, sono rammaricata di come la femminilità venga dimenticata, in una società dove la donna è uomo, e viceversa.

Saranno belle, belle come miss, ma una donna così è l'emblema della

VOLGARITà.

Il '68 e seguenti non ci hanno fatto così bene.

 
 
 

Post N° 174

Post n°174 pubblicato il 29 Febbraio 2008 da Nereide_81

Mi piace un sacco il film di Bridjet jones. Credo he in fondo un po' tutte lo siamo state, in certi periodi della nostra vita, a prescindere dai fidanzati.

Dunque, facciamo un resoconto.

Chili persi: ZERO. Sono ingrassata. Non m'interessa essere filiforme, adoro i miei fianchi larghi e il sedere bello pronunciato, ma

1. Adoro vestirmi, e voglio che quello che metto mi stia bene

2. Ho la faccia da bambina, quindi appena ingrasso diventa bella paffuta che sembro appena uscita dall'asilo. E questo non va bene!

Quindi, pranzo: insalatina e fagiolini. Non che non mi piacciano le verdure ma...:(

Lavoro: sono oberata. A due settimane dalla laurea sembra che tutti abbiano bisogno di qualcosa.
Ho mille lavori in sospeso, ma:

oggi devo stirare e preparare la casa perché avremo ospiti.

Inoltre mi aspetta un magnifico w-end con i suoceri, in cui mi rimpinzeranno come un maialino e io ovviamente non riuscirò a dire di no.

Quindi la tesi e i lavori sono rimandati a lunedì.

Uff.

In compenso non sto ingurgitando alcol come mio solito, ed è un po' che non prendo ansiolitici. Me li tengo per il giorno della laurea, in cui finirò tossica come non mai ^__^

Numero di sigarette fumate: tendente a + infinito. Aiuto.

Per sano spirito da masochista, stasera io e Glass andiamo a vedere REC. Tutte le coppiette di solito si buttano su parlami d'amore o Scusa se ti chiamo amore, cose così.
Io no.
A me piacciono i film horror, o splatter, con budella dappertutto o fantasmi a caccia di sangue.

Da piccola mi alzavo di nascosto di notte per guardarmeli alla tv.

Insomma, il livello di psicosi ansiosa aumenta esponenzialmente. Non so se scriverò ancora, per un po'.

 
 
 

Post N° 173

Post n°173 pubblicato il 27 Febbraio 2008 da Nereide_81

Well ha scritto una poesia, che non avrei mai letto, ci sono capitata per caso.
L'ha iscritta a un concorso, ecco perché.

E' una poesia su di noi, sulla nostra prima serata da sogno. Anch'io l'ho vissuta così...anche perché oltre al sogno non c'è stato nient'altro :) Scrive che io ero un sogno. Ero un sogno vista dai suoi occhi, peccato che poi l'incanto sia svanito.

Ieri era il compleanno di Bad. Ho DOVUTO fargli gli auguri. Questo non lo sa nessuno. Ma poiché quando giro per strada ho il terrore d'incontrarlo, ho voluto tastare il terreno. E  poi il compleanno è un giorno speciale.


Gli ho scritto che gli facevo gli auguri, e di non rispondermi se dovevano volare insulti.
Lui mi ha ringraziata e ha detto che non ci sarebbero stati insulti, non ve n'era motivo, visto che il mio era semplicemente un buon compleanno.

Questa risposta mi ha fatto stare davvero bene.
Sono felice che non sia più rancoroso come una volta.
Gli vorrò bene sempre, in una parte del mio cuore. 

 
 
 

Post N° 172

Post n°172 pubblicato il 21 Febbraio 2008 da Nereide_81

Il fatto è che mi annoio di tutto.

Non c'è niente che mi renda DAVVERO felice.

Non mi sono mai sentita sulle nuvole. Mi piacciono le cose forti proprio per questo, perché risvegliano delle sensazioni che mi fanno sentire viva.

E non c'è soluzione, io credo che con la felicità ci si nasca. O ce l'hai, o no.
Non sono né ottimista, né pessimista.
Sono una grande scenografa, questo sì.

Mi sono sempre chiesta perché la mia vita era come la trama di Beautiful. A volte non avrei voluto tanto casino.
Ma adesso credo, una volta per tutte, di essere stata proprio io a creare una ragnatela di fatti, di confusioni, di casini.
E' l'insoddisfazione a portarmi a questo. Quella coperta che se tiri di qua ti lascia scoperti i piedi, se tiri di là ti lascia scoperto il collo. Quella coperta troppo corta.

Oggi io e Glass abbiamo parlato, dopo una nottata pressoché insonne.
A volte penso che se fossi un'esterna, mi direi: stella mia,  tu non sei abbastanza innamorata se dopo un anno hai già di questi problemi e dubbi.

Ma il fatto è che, se così può apparire, è perché non mi si conosce.
Il fatto che io sia, a mio modo, così legata e fedele a Glass, è una profonda dimostrazione di amore. Per una incapace di stare con un uomo più di 20 giorni.

Non so disegnare cuoricini, anzi, so trovare brutture e problemi dappertutto.
Sono troppo cinica per non stare ancorata a terra.
L'amore non mi renderà mai sciocca, illogica, irrazionale (ahimé).

Però a modo mio lo amo.

Glass è una persona forte, pragmatica.
Ma mi sa seguire negli sproloqui esistenziali. So che per lui non è facile, e lo apprezzo.
Non c'è nulla che non farebbe per me.
E...cosa fondamentale, è un uomo con molti valori. E' leale, protettivo, fedele.

Lui è davvero una persona speciale.

Le difficoltà si affrontano, e si superano...credo.
Non è più il momento di scappare.

P.S. Stanotte, vista la mia insonnia, sono stata fino alle 5 davanti alla tv scolandomi Martini (giuro, non lo faccio spesso :)) e mangiando torta allo yogurt. Può sembrare una stronzata, ma mi è servito a fare chiarezza più di tanti dialoghi sui massimi sistemi. 

 
 
 

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Mi dispiace, oltre ad essere socialfobica, sono fondamentalmente un'asociale. La diffidenza è una caratteristica pregnante della mia personalità. Non sono tipa da quattro chiacchiere, o frasi smielate. Scrivo perché mi fa bene, tutto qui. Non m'interessa di fare nuove amicizie. Sono una persona molto indipendente, ma fragile. Molto fragile. E forse anche molto forte. Mi piacciono le cose vere della vita. Le emozioni, la schiettezza, odio la formalità e le prese di posizione. Il virtuale è solo un modo per fare il punto della situazione.
 
 
 

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