Creato da astaf il 11/04/2008
Blog associato al sito www.neresine.it degli esuli neresinotti residenti in Italia e dei loro compaesani e amici sparsi in tutto il mondo

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Inizio discussione

Post n°1 pubblicato il 11 Aprile 2008 da astaf

Cari amici neresinotti eccoci nel nostro (e vostro) blog. Cominciate pure a dire la vostra. In quali argomenti? quelli che volete, dai più semplici e scontati a quelli più impegnativi e profondi. Dite tutto quello che vi sentite di dire e che in qualche modo ritenete possa interessare tutti i neresinotti ovunque si trovino. Normalmente quando si apre un blog si raccomanda di astenersi dall' adoperare termini offensivi e volgari, nel nostro caso non sarà necessario, siamo gente seria e alquanto religiosa. Ciò in ogni caso, non vuol dire assolutamente che non si possa essere critici e se necessario anche polemici, facciamolo solo con stile ed educazione che certo non ci mancano.Chi vuole iniziare?
Flavio Asta
Venezia-Italia
astaf@libero.it
IMPORTANTE NOVITA':
Qualcuno mi ha chiesto di modificare la modalità di entrata nel blog in modo da evitare di doversi obbligatoriamente registrare. Ho accolto questa richiesta. Ora chi vuole inserire un commento lo può fare senza registrazione. Basta cliccare su "Commenti:" e successivamente su "Nuovo commento" , inserire il proprio indirizzo e-mail, scrivere il commento nella cornice predisposta, ricopiare il numero colorato che vedrete sotto sulla casella a fianco, cliccare su INVIA e il gioco è fatto!
Per coloro che volessero inserire un "Messaggio" , cioè un argomento nuovo su cui aprire un dibattito non c'è altra possibilità che  doversi registrare (non dipende da me!), tra l'altro questa possibilità è di solito  prerogativa esclusiva di chi ha aperto il blog o, al massimo, come in questo caso ai membri registrati. 
Rimane una forma di educazione firmare i propri messaggi o commenti con il proprio cognone e nome, città,  stato di residenza.
Messaggi o commenti anonimi verranno cancellati. 

 
Rispondi al commento:
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 20/04/08 alle 23:11 via WEB
Ciao Flavio, complimenti per il sito, che è "vivo" e sempre più ricco e interessante. D'accordo anche sul blog, che offre a tutti l'opportunità di intervenire, che colgo subito, anche perché, con l'imminente arrivo della bella stagione, si avvicina il ritorno in massa degli esuli e dei loro discendenti nei loro paesi di origine. Io sono nata a Puntacroce, frazione del comune di Neresine e, in questi ultimi anni, quando ritorno dalle nostre parti giro un po' per tutti i paesi delle Isole di Cherso e Lussino, a cui mi sento di appartenere come se fossero un'isola sola, com'erano in origine. Ovunque ho infatti parenti o amici ma ho particolarmente presente la piazza di Cherso, che nelle sere d'estate si trasforma in una sorta di salotto internazionale, in cui si parla in italiano, croato, inglese, tedesco,... cosa che mi è sempre sembrata molto interessante e una sorta di anticipazione delle modalità comunicative di un futuro non lontano. Eppure qualcuno è preoccupato, perché dei "rimasti" e dei loro discendenti è meglio diffidare; e non parliamo dei nuovi venuti, cioè di quelli che sono scesi dai Balcani per occupare il vuoto lasciato dagli esuli!... C'è poi chi distingue i rimasti per fasce d'età: vanno bene quelli dai 60 anni in meno, che non hanno colpe perché sono nati dopo l'esodo, non è invece il caso di comunicare con gli ultrasessantenni! Altri ancora pensano che i figli non sono migliori dei padri dai quali sono stati educati e che quindi bisogna diffidare di tutti, non avere rapporti con loro, non andare di là. Mi astengo dal continuare ma vorrei precisare che questo modo di ragionare non è proprio soltanto dei più vecchi ma si ritrova anche in alcuni giovani, ed è quel che mi sconcerta di più. Bisogna riconoscere che il rapporto dell'esule con la terra natia forzatamente abbandonata, chi vi è rimasto e chi è arrivato dopo la sua partenza è complesso, non facile, e, privatamente, ognuno lo risolve come può e sa dal momento che riguarda il mondo affettivo e privato di ciascuno e non è il caso né di giudicare né di dare consigli. Per quanto riguarda il versante politico, la parola spetta ai Governi interessati, che devono guardare all'avvenire. Ai rappresentanti degli esuli - uniti! - spetta il compito di far conoscere a codesti Governi ed al mondo le ragioni del mondo della diaspora per quanto riguarda in primo luogo la nostra storia e poi tutto ciò che attiene ai beni abbandonati; senza dimenticare - come è sempre avvenuto - il rispetto e riconoscimento dei diritti dei pochissimi sopravvissuti alle persecuzioni titine. Carmen Palazzolo Debianchi Trieste-Italia
 
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