Creato da astaf il 11/04/2008
Blog associato al sito www.neresine.it degli esuli neresinotti residenti in Italia e dei loro compaesani e amici sparsi in tutto il mondo

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Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 14/08/08 alle 09:16 via WEB
Sono Carmen Palazzolo Debianchi, nata a Puntacroce, frazione del comune di Neresine, e sono l'autrice anche del commento precedente. Come Flavio, mi rammarico per il fatto che nessuno intervenga in questo blog. Poiché non vorrei però essere l'unica a farlo, proverò a "lanciare" una riflessione sul tema "Essere esuli oggi". Su di esso io coordinerò una tavola rotonda alla "Bancarella 2008", che si terrà a Trieste dall'10 al 14 settembre. Ne potrete trovare il programma su sito: www.arcipelagoadriatco.it
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 13/08/08 alle 09:06 via WEB
Anche quest'anno sono stata nelle isole di Cherso-Lussino per quello che negli ultimi anni, per me, è diventato una sorta di pellegrinaggio per rivisitare luoghi e persone delle mia infanzia. Poche ormai le persone ancora lì viventi che ho lasciato quando, nel 1947, me ne sono andata, ragazzina dodicenne, coi miei genitori. Appena ritornata ho scritto qualcosa per questo blog che non sono riuscita a spedire. Al contrario dei più io scrivo ma continuo ad avere difficoltà con le impostazqioni di questa rubrica. Speriamo bene questa volta. Ho letto della cerimonia per lo scoprimento della lapide ai caduti a Ossero e sono veramente spiacente di non essere stata a conoscenza della cosa perché quel giorno ero a Cherso e molto volentieri avrei partecipato alla cerimonia.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 01/05/08 alle 15:44 via WEB
Caro Flavio, complimenti per il sito che rivela una forte passione per la riscoperta di una pagina di storia a lungo dimenticata e non compresa. continua nel tuo sforzo, sorretto dalla stima degli amici. Giulietta
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 20/04/08 alle 23:11 via WEB
Ciao Flavio, complimenti per il sito, che è "vivo" e sempre più ricco e interessante. D'accordo anche sul blog, che offre a tutti l'opportunità di intervenire, che colgo subito, anche perché, con l'imminente arrivo della bella stagione, si avvicina il ritorno in massa degli esuli e dei loro discendenti nei loro paesi di origine. Io sono nata a Puntacroce, frazione del comune di Neresine e, in questi ultimi anni, quando ritorno dalle nostre parti giro un po' per tutti i paesi delle Isole di Cherso e Lussino, a cui mi sento di appartenere come se fossero un'isola sola, com'erano in origine. Ovunque ho infatti parenti o amici ma ho particolarmente presente la piazza di Cherso, che nelle sere d'estate si trasforma in una sorta di salotto internazionale, in cui si parla in italiano, croato, inglese, tedesco,... cosa che mi è sempre sembrata molto interessante e una sorta di anticipazione delle modalità comunicative di un futuro non lontano. Eppure qualcuno è preoccupato, perché dei "rimasti" e dei loro discendenti è meglio diffidare; e non parliamo dei nuovi venuti, cioè di quelli che sono scesi dai Balcani per occupare il vuoto lasciato dagli esuli!... C'è poi chi distingue i rimasti per fasce d'età: vanno bene quelli dai 60 anni in meno, che non hanno colpe perché sono nati dopo l'esodo, non è invece il caso di comunicare con gli ultrasessantenni! Altri ancora pensano che i figli non sono migliori dei padri dai quali sono stati educati e che quindi bisogna diffidare di tutti, non avere rapporti con loro, non andare di là. Mi astengo dal continuare ma vorrei precisare che questo modo di ragionare non è proprio soltanto dei più vecchi ma si ritrova anche in alcuni giovani, ed è quel che mi sconcerta di più. Bisogna riconoscere che il rapporto dell'esule con la terra natia forzatamente abbandonata, chi vi è rimasto e chi è arrivato dopo la sua partenza è complesso, non facile, e, privatamente, ognuno lo risolve come può e sa dal momento che riguarda il mondo affettivo e privato di ciascuno e non è il caso né di giudicare né di dare consigli. Per quanto riguarda il versante politico, la parola spetta ai Governi interessati, che devono guardare all'avvenire. Ai rappresentanti degli esuli - uniti! - spetta il compito di far conoscere a codesti Governi ed al mondo le ragioni del mondo della diaspora per quanto riguarda in primo luogo la nostra storia e poi tutto ciò che attiene ai beni abbandonati; senza dimenticare - come è sempre avvenuto - il rispetto e riconoscimento dei diritti dei pochissimi sopravvissuti alle persecuzioni titine. Carmen Palazzolo Debianchi Trieste-Italia
 
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