NERO

CON GLI OCCHI CHIUSI


Che c’è di più nero della solitudine? Boh, forse la morte, il dolore, la malattia e molte altre sensazioni, sentimenti, situazioni, fatti…però nel momento in cui si prova sulla propria pelle una di queste sensazioni, anche l’ultima della lista stilata in base all’intensità, tutto si gonfia e si amplifica, quello che stai vivendo tu è il peggio, i tuoi sentimenti sono i più neri che si possano provare. E’ così semplice uscire dal buio, basta aprire gli occhi, basta accorgersi che la stanza in cui ti trovi è illuminata, che anche la tua figura è illuminata e che basta evitare di respingere la luce facendosi inondare e coinvolgere per tornare a star bene. La mia idea della solitudine è sempre stata contrastante, ho sempre detto che è meglio essere soli che avere mille persone inutilmente stupide intorno, ma ciò è molto semplice da dire quando solo non sei, molto più difficile è godere di questa sordida sensazione quando non hai nessuno intorno senza soffrire per tutte le conseguenze, cioè l’abbandono, la sfiducia, inadeguatezza…la lentezza del tempo che scorre inutile. Forse tutto è troppo facile…forse la sadica voglia di star male tenendo gli occhi chiusi restando nel buio pesto ha il sopravvento, forse abbiamo gia fatto tutto, forse abbiamo gia provato tutto, forse abbiamo sempre avuto tutto…ma, forse, in quel tutto deve essere compreso anche lo star male. …solo…