Sogni di carta.

Hug e Sir. Julien:terzo capitolo


Un nuovo capitolo delle avventure dei personaggi del mio libro. Hug e Sir. Julien 3°capitolo. Tre ore dopo Sir. Julien e Hug rientrarono nella sala del trono.Il re Edoardo li chiamò vicino a se e disse: "Ho una proposta da farvi. La spada é sublime ed io ho bisogno di un fabbro a corte. Io non so tu, cugino Julien, cosa farai ma vorrei che Hug rimanesse a vivere a corte. Cosa mi rispondete?" Sir. Julien disse: "Per quanto mi riguarda tornerò al mio villaggio ma, se Hug vorrà rimanere, non mi opporrò." Il re si rivolse a Hug e gli chiese:"Cosa decidi, giovane Hug?" Hug ci pensò su e rispose: "Ho sempre sognato di servire un re potente ed ora l'occasione della vita é alla mia portata. Non mi lascerò sfuggire quest’opportunità!! Rimango a palazzo!!" Il re annuì e gli disse: "Mi fa piacere che tu abbia deciso di rimanere e ti prometto che verrai trattato benissimo. Ora ritiratevi nella vostra stanza. Il viaggio é stato lungo e domani sarà una giornata intensa. Andate!!" Sir. Julien e Hug si ritirarono nella loro stanza e si coricarono nei loro letti."Sei sicuro della tua scelta Hug?" chiese, ad un tratto, Sir. Julien. Hug annuì e disse: "Sì, padrone, ma vorrei che rimanesse anche lei qui con me." Sir. Julien sorrise e gli chiese: "Ti piacerebbe davvero che io rimanessi con te?" Hug annuì e rispose: "Sì, padrone, ne sarei felicissimo. Lei mi ha dato tanto, é come un padre per me e soffrirei se mi lasciasse." Sir. Julien, conquistato da quella dichiarazione di affetto filiale, gli sfiorò il viso e rispose: "Anche io ti voglio bene, Hug e ci tengo davvero a te. Domani lo dirò al re e, se lui mi vorrà, resterò qui." Hug gli sorrise e si girò cercando una posizione adeguata per addormentarsi: era felicissimo perché amava come un padre il suo padrone."Renderò il mio padrone ed il re orgogliosi di me e del mio lavoro" si disse "voglio che dicano che sonoil migliore e ce la farò!!" Hug sorrise tra sé e sé e, facendosi cullare dai bei pensieri che gli volteggiavano, come angeli, nella mente, scivolò nel sonno.