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APPUNTI PER IL NUOVO ANNO


Vitruvio aveva diviso gli architetti in tre categorie: quelli che sanno ben costruire ma non scrivere, di essi resteranno le opere, non i nomi; quelli che scrivono ma non costruiscono, di essi non resterà nulla. Infine i pochi che uniscono le due doti. Nella scuola ci sono molti bravi maestri. Di essi resta traccia nella vita delle persone a cui, nella loro fanciullezza, hanno comunicato il piacere di studiare, il gusto di apprendere, il metodo dell’imparare a imparare. Poi ci sono coloro che scrivono senza aver mai fatto esperienza diretta coi ragazzi. Questi, che molto spesso per aver conseguito la laurea si autodefiniscono pedagogisti,li troviamo di frequente nelle università. Di essi, forse, resterà un vago ricordo. Infine ci sono i veri maestri, quelli che sanno insegnare, che sanno aiutare a far fiorire le intelligenze e le personalità dei ragazzi con i quali operano e sanno poi riflettere sul loro lavoro educativo, scrivendo e documentando. L’esperienza didattica è di per sé sempre unica. Ognuno di noi ha ricordi, esperienze vissute, momenti di vita scolastica da poter narrare. Gli insegnanti dovrebbero prendere l’abitudine di appuntarsi il lavoro fatto su un quaderno o un diario, facendo così fruttare l’esperienza vissuta sia per sé stessi che per gli altri. L’esperienza didattica è di per sé sempre unica.